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mercoledì, luglio 17, 2013

REAZIONE AI DISCORSI DEL PAPA A LAMPEDUSA 



C’era da aspettarselo! Anzi, mi aspettavo di peggio, ma insomma, le critiche sono state  molte e variegate; vediamone qualcuna.
Sono in molti a dire che le parole del Papa potrebbero essere strumentalizzate e usate impropriamente, da chi dice “porte aperte a tutti, sempre”; non può essere vero,  perché se Francesco avesse voluto dire questo, avrebbe dovuto iniziare da casa propria, cioè dalla Città del Vaticano, lo Stato che ha più difficoltà di tutti ad essere “invaso” da immigranti.
Ed allora sorge spontanea la domanda: Caro Francesco, perché non cominci da casa tua e te li prendi anche tu, almeno un po’?
Passiamo poi alle prime reazioni degli “addetti ai lavori”: dopo l’intervento del Santo Padre, sono arrivate cinque richieste di aiuto e 559 migranti – 340 dei quali a bordo di barconi soccorsi dalla capitaneria di porto – e si sono aggiunti al popolo ramingo, mentre altri 100 sono stati intercettati dalle autorità libiche e un barcone è stato avvistato vicino a Malta che non è proprio d’accordo nell’aiutare i clandestini.
In proposito è subito arrivato l’altolà della U.E. a Malta, per bocca del commissario agli affari esteri Cecilia Malmstrom, che si è detta “preoccupata” per l’intenzione di rispedire in Libia i somali appena sbarcati; ed ha aggiunto: “attenzione a non violare le norme UE sul diritto d’asilo”.
Le ha replicato il nostro Ministro degli Esteri, Emma Bonino, che ha dichiarato: “la nostra politica di pura reazione e respingimenti degli immigrati era sbagliata e non aveva nessuna attenzione ai diritti di queste persone; ora abbiamo cambiato l’ordine delle cose”.
L’escalation degli sbarchi ha rotto l’esultanza per il viaggio del Papa a Lampedusa ed ha fatto scatenare molte polemiche: il primo è stato il deputato Cicchetto che ha detto: “un conto è la predicazione religiosa, un altro è la gestione da parte dello  Stato di un fenomeno così difficile, complesso e anche insidioso, per di più segnato dall’intervento di gruppi criminali che hanno fatto di Lampedusa uno snodo fondamentale per il loro traffico di esseri umani”.
Il centrodestra si è schierato con Cicchetto; la Santanché ha detto che “le parole di Cicchetto sono più che condivisibili”, mentre altri hanno affermato che molti strumentalizzano la missione del Santo Padre tirandolo per la giacchetta sull’immigrazione e chiedendo eutanasia, matrimoni gay. adozioni per gay e fecondazione assistita senza regole: insomma una “deregulation”!
Poi, come in tutte le vicende, c’è chi straparla e va sicuramente sopra le righe: il leghista Boso ha detto: “sono contento se affonda un barcone; non sono ipocrita come tutti; io difendo la mia famiglia e la mia terra; non me ne frega niente di quello che ha detto il Papa e anzi, gli chiedo soldi e terreni per metterci gli extracomunitari che arrivano”. Chiudo queste dichiarazione, riportando quella del leghista Calderoni: “è curiosa la dissonanza tra la legislazione dello Stato del Vaticano sull’immigrazione, che prevede il respingimento e l’arresto, e le dichiarazioni del Papa a Lampedusa”.
Il fenomeno dell’immigrazione clandestina è di grandissimo spessore e tutti i governi hanno cercato di tenere i piedi su due o tre staffe: da una parte accogliere quanti più migranti è materialmente impossibile e altrettanto impossibile è tenere buono il popolo italiano – specie quello siciliano  - che non vede di buon occhio questi arrivi; difficile tenere questo equilibrio senza scontrarsi con qualcuno.

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