giovedì, luglio 11, 2013
NUOVO COLPO DI STATO IN EGITTO
Dopo Mubarak, anche il suo successore, Morsi,
è stato sostituito dai militari che, al momento hanno in pugno il paese. Anche
questa volta è stata determinante Piazza Tahrir per cacciare Morsi e
sostituirlo con un governo provvisorio di militari.
Ovviamente anche gli americani sono assai
preoccupati per lo svolgersi della situazione, in quanto l’Egitto è il più
fedele (o il meno infedele??) alleato nella zona mediorientale e quindi ogni
modifica della situazione è un problema da affrontare.
Le dimostrazioni violente di Piazza
Tahrir hanno indotto i militari ad
entrare in azione e la conclusione è stata l’estromissione di Morsi; ma quale
era stato il momento in cui la gente si è ribellata?
Difficile dirlo, anche se il il fallimento
dei troppo rigidi e retrogradi “Fratelli Musulmani” al potere dalla caduta di
Mubarak è nella realtà delle cose; si stanno cercando personalità “liberali”
ancora non compromesse con il potere precedente, ma non è facile la loro
immissione in un apparato che oltre alla corruzione è pieno di rapporti
“strani” con altri Paesi.
Comunque sia, l’idea di Obama è quella
di sostituire il governo dei Fratelli
Musulmani con un’opposizione liberal, assai frammentata e sostenuta dalle forze
armate; ma credo che tutti comprendano che questa frammentazione e la necessità
di dipendere dai generali è un problema molto grosso che l’America prende molto
sul serio.
Anche perché tutti hanno parlato – forse
impropriamente – di “rivoluzione” ma questa è capitata in uno Stato che è
praticamente fallito, sotto il profilo economico, nel quale il crimine è
esploso con un aumento mostruoso del 300% degli omicidi e delle rapine rispetto
al periodo di Mubarak.
Per avere un’idea di quanto la corruzione e il malaffare
imperversino nel Paese, basta pensare che sono stati rubati 120 chilometri di
linea ferroviaria già installata; cioè, sono stati divelti 120 chilometri di
materiale e per fare questo ci avranno impiegato almeno un mese, lavorando con
mezzi pesanti e, tutto questo, senza che le autorità abbiano scoperto gli
autori del crimine: impossibile che sia accaduto e, quindi, la connivenza con
le autorità di Polizia è nei fatti.
Con lo Stato paralizzato da un governo non in
grado di decidere, l’economia è crollata, a cominciare dal comparto turistico
che contribuiva per il 12% al Pil e che ha avuto una riduzione del 70% (oltre
20 miliardi di dollari); le autorità monetarie egiziane hanno anche cercato di
difendere il cambio della lira egiziana ma nello scorso dicembre si sono arrese
e da allora ha perso il 15% del proprio valore.
Dal precedente governo dei Fratelli Musulmani
sono venite solo “non-scelte”, come il rifiuto delle condizioni poste dal
F.M.I. per concedere un fondamentale prestito di 4,8 miliardi di dollari che si
stava cercando di ottenere da oltre due anni e che avrebbe dato un po’ di
ossigeno all’economia egiziana.
E il problema è che il Paese è sempre vissuto
di aiuti e non si è mai dato una struttura burocratica ed economica; adesso che
è saltato il banco, non si ha una idea di come risolvere la situazione e si
fanno tentativi che vengono regolarmente bocciati dai musulmani, come l’ultimo
che proponeva El Baradei – unica
personalità di livello internazionale,– e che vedeva anche questo nome finire nel
tritacarne islamico insieme agli altri; adesso sembra che sia Mansur Presidente
provvisorio per 6 mesi per riscrivere la Costituzione e
Beblawi premier con un vice della caratura di El Baradei ma i Fratelli
Musulmani già mugugnano: staremo a vedere!!.