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lunedì, luglio 01, 2013

I PRIMI CENTO GIORNI DI FRANCESCO 



Molti di voi ricorderanno quella sera del 13 marzo quando il protodiacono Jean Luis Tauran pronunciò  “Georgium Marium”; la sorpresa assalì quasi tutti, i quali si chiesero l’un l’altro: ma chi è?!. Ma quando il cardinale francese annunciò il nome scelto dal nuovo Papa . – “Franciscum” – tutto fu più chiaro e soprattutto si capì che tutto non sarebbe più stato come prima.
Quel venire dall’altra parte del mondo, quell’essere gesuita e quel nome scelto dicevano già che papa Bergoglio sarebbe stato diverso dai suoi predecessori e questi primi cento giorni alla guida della Chiesa ci hanno presentato un autentico ciclone, un vento di cambiamento improvviso, una serie di “gesti” che, sommati insieme, sembrano un’enciclica dei gesti: lo scendere dalla jeep per baciare il portatore di handicap ha colpito favorevolmente la gente; l’Istuituto Demopolis calcola nell’85% la fiducia degli italiani nei confronti di Francesco e tra questi ci sono anche i non cattolici.
C’è poi il rapportto che riesce ad instaurare con i bambini: Alessandro, 10 anni, origini rom, vive in una famiglia a Lugo in Provincia di Ravenna; è salito in treno ed insieme ad altri 250 bambini disagiati è arrivato nella piccola stazione di San Pietro dove sono stati accolti da Papa Francesco con il solito calore; appena Alessandro lo ha visto, gli ha gettato le braccia al collo e gli ha sussurrato all’orecchio: lo sai che da grande sarò il tuo successore??!”; Francesco si è sciolto in un sorriso e gli ha risposto “Ah si? Allora prega per me!”
Il giorno precedente c’era stata la scena della sedia bianca vuota, immagine che ha fatto scalpore: siamo in Vaticano e, in occasione dell’anno della fede, viene organizzato un concerto dedicato a Beethoven; ovviamente il posto d’onore spetta al Santo Padre, il quale però non si presenta, costringendo monsignor Fisichella ad annunciarne il forfait derivato da altri impegni precedentemente assunti; nella realtà il Papa avrebbe spiegato il fatto con due sole parole: “niente mondanità”.
L’ultima, jn ordine di tempo, è stata la costituzione di una apposita commissione che avrà l’incarico di rivoltare come un calzino tutto l’apparato dello I.O.R.; qui ci sono veramente i serpenti più velenosi e più pericolosi, oltre ad una indagine della Magistratura. Ma Francesco pare non accorgersene e procede con estrema tranquillità: dopo avere invocato “una Chiesa povera e per i poveri”, ha creato una commissione d’indagine composta da cinque membri, con poteri estesi, in quanto può addirittura scavalcare il segreto d’ufficio e interrogare chiunque in Vaticano; ne fanno parte il cardinale salesiano Renato Farina, il cardinale francese Tauran, il giurista dell’Opus Dei Arrieta e due statunitensi, monsignor Wells, pezzo grosso della segreteria di Stato e – udite, udite – una donna, l’ex ambasciatrice Mary Ann Glendon.
Alla fine di questa indagine lo IOR non sarà più lo stesso: probabilmente non verrà chiusa una struttura che finanzia tante missioni, ma il Papa e i cardinali suoi assistenti, potrebbero decidere di trasformarlo in una banca etica, oppure cederne la proprietà, oppure stralciare tutti i conti correnti sospetti.
E poi, ricordiamoci che Francesco continua a “snobbare” l’appartamento papale in Vaticano dove troneggiavano tutti i suoi predecessori e mangia come tutti alla mensa di Santa Marta, esce in corridoio e cerca le monetine nelle sue tasche, dopo di che va alla macchinetta e si prende un caffè.
E per finire l’elenco delle “novità” di questi “100 giorni”, Francesco ha anche annunciato che non verranno più nominati “gentiluomini di sua santità”; pare poco!!

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