giovedì, luglio 25, 2013
COME FARE PER RISOLVERE I PROBLEMI?
Tutti i bene informati dicono che la famosa
“ripresa” sta per arrivare (alcuni parlano di 90 giorni) anche perché il
mercato internazionale si è messo in movimento e non è facile capirei quanto
stia accelerando.
Tempo addietro, gli esperti internazionali
avevano previsto l’avvio della ripresa italiana per il primo trimestre del
2014, ma adesso ci sono abbastanza elementi per anticipare questa data;
l’industria, ad esempio, sta facendo da due mesi dei leggeri progressi, con
percentuali piccole ma significative per il solo fatto che ci siano.
Questi dati arrivando quando i dati ISTAT ci
danno la disoccupazione in aumento ed altri parametri con il segno negativo; ma
alcuni fatti ci mettono in apprensione per quanto riguarda la soluzione dei
problemi di bilancio.
Il primo è quello dei famosi risparmi;
l’acquisto degli inutili F35 sarebbe sicuramente un risparmio e di un certo
rilievo; ma solo se si pensa che il Parlamento non è riuscito a votare in senso
favorevole al blocco dell’acquisto, un
briciolo die e prende piano piano corpo.
Anche perché si incontra con un altro nostro
problema che sta dalla parte dei risparmi, o meglio delle risorse rinvenute;
sto parlando dei famosi evasori fiscali, quelli tante volte sbandierati in TV e
che ci hanno indotto a far conto su quelle cifre per destinarle a scopi
importanti.
Invece, abbiamo avuto una brutta notizia:
l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che dal 2000 al 2012 sono stati messi a
ruolo oltre 800/miliardi di euro (per l’esattezza 807,7/miliardi) e ne sono
stati riscossi solo 69,1, esattamente l’8,5% del totale.
In teoria, quindi abbiamo un carico residuo
da in cassare pari e 545/miliardi, ma molti di questi sono considerati
inesigibili; tanto per fare un piccolo esempio, solo107/miliardi si riferiscono
a contribuenti falliti.
Ci sono poi tra i crediti sospesi quelli in
attesa di sentenze, oppure quelli riferiti a “nullatenenti”, ai deceduti e, per
finire, ai truffatori.
Insomma, le speranze che Equitalia porti a
casa una quota considerevole di questi
debiti fiscali non è alta, tanto che l’Agenzia delle entrate ha “svalutato”
l’82% dei propri crediti; un record che se realizzato in una azienda porterebbe
al fallimento sicuro.
La stragrande maggioranza di questi crediti fiscali
riguarda pochi “grandi evasori”, gente che ha fior di professionisti al suo
fianco, che hanno pendenze di oltre mezzo milione di euro ciascuno, per
complessivi 452/miliardi.
Da qualunque parte ci voltiamo, ci troviamo
la porta sbarrata o dalle “caste” o dai “soliti furbi”; insomma, tutta gente
che per noi comuni mortali è sicuramente intoccabile e che non ha nessun
interesse a contribuire a risolvere il problema della crisi, visto che “loro”
non ne sono toccati.
Mettiamola così: il razzo della ripresa è
piazzato sulla pista di lancio, è stato riempito di carburante e aspetta solo
il segnale di partenza; ma non è chiaro chi deve dare questo segnale.
Comunque, quello che gli esperti assicurano è
che il prossimo Natale, dopo sette anni, non sarà più un Natale di crisi e si
potrà tagliare il panettone con la faccia atteggiata ad un timido sorriso e non
con il solito viso rabbuiato.
Però, siamo seri, parlare del prossimo Natale
e di come verrà trascorso mentre oggi abbiamo oltre trenta gradi all’ombra, mi
sembra un modo di voler sdrammatizzare il presente e rifugiarsi su un futuro
che tutti auspichiamo migliore dell’oggi.