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lunedì, giugno 17, 2013

EROI CHE NON INTERESSANO 



Ricorderete che nei giorni scorsi l’attentato ad una nostra base in Afghanistan ha provocato la morte di un nostro soldato – il capitano La Rosa – colpito da una rudimentale bomba a mano lanciatagli contro.
Fu annunciato dai talebani che l’attentatore era un ragazzino di 12 anni, ma le autorità smentivano questo particolare, riconducendolo sotto l’egida delle “pubblicità” (bambino contro militare).
Ebbene, adesso si è appreso dall’inchiesta che stanno conducendo i carabinieri in Afghanistan, che l’attentatore “dovrebbe essere” (strana allocuzione) un giovane di 20 anni che è stato anche catturato dalle nostre forse armate; il giovane ventenne avrebbe goduto della complicità di un poliziotto afgano e questo la dice lunga sulla tragica situazione che esiste in quel disgraziato Paese.
Il nostro Ministro della Difesa, “nuovo” del mestiere, ha subito avvertito l’esigenza di presentarsi in Parlamento per riferire le novità circa l’atto terroristico in cui ha perso la vita un nostro compatriota – subito battezzato “eroe” – e, in buona fede, credeva che le sue parole fossero attese dai rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento; e invece l’aula – che in altri tempi venne definita ”sorda e grigia” – era semplicemente vuota, con rarissime presenze di disattenti parlamentari affaccendati a leggere il giornale o altre pubblicazioni.
A commento della pochezza della presenza in aula, il ministro ha rivolto alla presidente Boldrini questo discorsetto: “ a chi dovrebbe guardare la politica in Italia se non a un uomo come La Rosa per ricomprendere l’ampiezza e la profondità delle proprie ambizioni e la grandezza della vocazione cui siamo chiamati?”.
La Boldrini ha replicato che quella mattina erano previsti diversi lavori in più commissioni, ammettendo che è urgente una diversa organizzazione delle attività; non ci è stato segnalato il numero dei presenti nella varie commissioni, ma forse è “un segreto” che non può essere svelato.
Comunque, facciamo un piccolo passo indietro e vediamo come il ministro ha commemorato l’evento; le sua frasi erano intrise di retorica; magari a qualcuno piace, ma ad altri no, in quanto non amano ricordare l’”eroe”.
Diceva Brecht “beati quei popoli che non hanno bisogno di eroi” e in questo c’è molta verità; io – a proposito dell’episodio in questione – vorrei aggiungere che i signori parlamentari non hanno assistito alla comunicazione del ministro in quanto “non l’hanno ritenuta interessante e neppure utile alla loro carriera” e non perché erano in varie commissioni, impegnatissimi a sistemare il declino dell’Italia. Se poi ci siano riusciti, questo è un altro discorso.
A proposito dell’imbarazzo che crea “l’eroe”, vi racconto un piccolo fatto accaduto vicino alla mia città: viene inaugurato un cippo per onorare un soldato – anch’egli bersagliere come La Rosa – al quale veniva concessa la Medaglia d’Argento; il nome  dell’eroe però non appare sul monumento, perché avrebbe creato dissidio con l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani) in quanto il padre dell’eroe era stato, in tempi lontani, un fascista della prima ora”.
E quindi si potrebbe anche “rovesciare la frase di Brecht  e dire: “sciagurati quei popoli che hanno gli eroi ma si vergognano di onorarli”.
Tornando all’assenteismo dei nostri deputati, sarebbe interessante conoscere alcuni dati sulle loro presenze in aula e in commissione; è possibile??!!

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