mercoledì, giugno 05, 2013
DUE CHIACCHIERE SULLE AMMINISTRATIVE
Le recenti elezioni amministrative che hanno
interessato oltre 7 milioni di italiani, si sono rivelate in controtendenza
rispetto a quelle “politiche” del febbraio scorso; eppure erano trascorsi solo
poco più di un paio di mesi, ma la differenza è enorme, specie sulla
partecipazione: nelle amministrative l’assenteismo ha sfiorato il 50%.
Cosa è cambiato da allora? Forse la gente –
sia pure inconsciamente – ha fatto questo ragionamento: un conto è fare spallucce
al palcoscenico nazionale popolato ancora da vecchi attori e da giovani guitti,
un conto è prendere un quasi vecchio comico e considerarlo un leader, insomma,
non meravigliamoci più di tanto se alle politiche c’è stato il boom del
Movimento cinque stelle; avevano di fronte la Bindi, Bersani, un Berlusconi che tentava di
risalire la china, insomma, tutta gente che era comprensibilissimo mandare a
quel paese.
Ma alle amministrative lo scenario era
diverso: si sceglievano i sindaci e gli amministratori locali, quelli che
decidono sulla raccolta dei rifiuti, sull’illuminazione delle strade, sulle
buche nelle vie di casa, insomma, fatti concreti, fatti nostri, non
chiacchiere; eppure la fuga dalle urne è continuata in modo massiccio, punendo
quei bambini un po’ discoli approdati alla politica ed ai suoi arzigogoli,
tanto da addebitare la loro debacle agli scarsi mezzi finanziari (loro che
volevano togliere il finanziamento pubblico) e alla non presenza in TV (loro
che lo hanno sdegnosamente rifiutato, teorizzando e praticando una
comunicazione solo via web).
Pensate ad alcuni casi clamorosi, in cui la
sconfitta dei vecchi partiti sembrava logica: a Siena, il castello “rosso”
doveva essere abbattuto dallo sconosciuto grillino, in quanto quella situazione
comunale si era rivelata minata dalla gestione di una classe politica che ha
perpetuato il peggio del PCI e della DC, mettendo in ginocchio la città, la ASL, l’aeroporto e,
soprattutto, la Banca.
Per la cronaca, lo “sconosciuto grillino”
veleggia nelle ultime posizioni della classifica, con i senesi che si sono ben
guardati dall’affidare ad uno sconosciuto la gestione e l’approvvigionamento di
tutti i soldi che occorrono per il Palio e per le altre feste comandate.
Ed anche al Comune di Roma, lo “sconosciuto”
del M5S è stato letteralmente stritolato nella morsa dei due big presenti:
Alemanno e Marino; ma è vecchia politica, sono due vecchi arnesi della
politica. Si va bene, ma meglio un usato sicuro di un nuovo non conosciuto.
Un giornale satirico ha fatto questo titolo:
“cancellate tutto ma non la corruzione: è l’unica cosa che funziona nel nostro
Paese ed è l’unico comparto che produce posti di lavoro”!! Al di là della
comicità ricercata dagli autori e dell’assurdo insito nel discorso, in questo concetto c’è un briciolo di verità,
ma un briciolo che mano a mano si va
ingrossando fino ad arrivare ad un intero filone di pane, che recita
pressappoco così: con le cose pulite non
si campa; allora meglio darsi alle cose sporche e vedere se con altri sistemi
si riesce a sbarcare meglio il lunario; ma non dite che siamo noi “sporchi”, è
la situazione che ci “costringe” ad essere così.
Spero di sbagliare questo mio giudizio, ma
avverto una sorta di sconforto, di “tanto non ce la facciamo” che diventa un
modo per approdare in qualunque lido si possa vedere, non dico un posto, ma
almeno uno strapuntino; e sedersi sopra, prima che ci vada un altro. Che cosa è
questo? È forse “fame”, è forse disperazione, è forse affrontare questa dannata
situazione con tutte le armi possibili. È tutto questo e tanto altro!!