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domenica, giugno 09, 2013

COSA SUCCEDE IN TURCHIA? 



Sono alcuni giorni che i cittadini turchi si stanno ribellando al governo e, segnatamente, al potere assoluto del primo ministro Erdogan.
La miccia che ha fatto deflagrare la bomba è la proposta di abbattere uno degli ultimi spazi verdi di Istambul e sostituirlo con un mega centro commerciale con accanto una grandissima moschea.
Due domande; prima: vi sembra un motivo sufficiente per mettere insieme una guerriglia urbana e per costringere la Polizia a mobilitare migliaia di  poliziotti in assetto anti-guerriglia? Seconda: chi c’è dietro a questa specie di insurrezione?
Alla prima domanda è facile rispondere: non è possibile che un fatto come quello denunciato (abbatimento qualche centinaia di alberi), sia pure gravissimo, possa scatenare quella rivolta che già sta facendo centinaia di feriti e qualche morto (le cifre sono discordanti tra polizia e manifestanti).
La giornata di guerriglia urbana inizia all’alba, quando le forze dell’ordine arrivano a Piazza Taksim, cuore della Istambul europea, e prendono d’assalto con manganelli, lacrimogeni, cannoni ad acqua, spray urticanti i giovani che presidiano il Gezi Park di piazza Taksim,  i quali sono lì per impedire alle ruspe di sradicare i 600 alberi che hanno dato origine alla “rivolta”.
Probabilmente su richiesta dell’occidente, è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Gul, il quale ha chiesto “moderazione” ai vari gruppi manifestanti e ha denunciato un livello di scontro “eccessivo ed inquietante” da parte degli agenti.
Il vicepremier Annc ha lanciato l’ennesimo appello alla calma ed ha chiesto la fine delle manifestazioni; nella successiva conferenza stampa ha ammesso che le proteste iniziali contro la distruzione del Gezi Park erano “giuste e legittime” e si è scusato con i giovani che sono stati vittime di violenze mentre manifestavano in difesa dell’ambiente.
Ha però ribadito la linea dura di Erdogan nei confronti della grande protesta che è diventata “anti-governativa” e che si è sviluppata in tutto il Paese.
A proposito degli interventi estremamente brutali della polizia, Annc ha detto che “hanno fatto il loro lavoro” in quanto hanno subito provocazioni da parte di organizzazioni illegali.
Comunque, pur con queste notizie, non si è risposto alla domanda del “vero motivo” della rivolta; forse un brandello di verità si coglie dal fatto che a differenze delle varie “primavere arabe” in cui si manifestava a favore di un islam moderato, in Turchia questo c’è già da un decennio ed è stato sperimentato che non funziona in quanto è solo “la via indolore” verso un Islam integrale o peggio ancora integralista; Erdogan è un musulmano fedele e credente, il contrario dei governanti che si sono susseguiti prima di lui, a cominciare da Ataturk fino ai giorni d’oggi.
La popolazione tende ad occidentalizzarsi sempre più e mal sopporta l’intrusione della religione, e segnatamente dell’islam più ortodosso, in questo processo che vuole essere anche una modernizzazione della Turchia; forse, ripeto forse, i disordini hanno preso a pretesto una scempio dell’ambiente ed hanno proseguito su una strada più politica, con i giovani che insieme agli alberi ci stanno aggiungendo anche un desiderio di libertà religiosa.
Insomma, una Turchia che si considera “europea” e non accetta di vedere il suo futuro orientato verso quel radicalismo islamico strisciante messo in atto da Erdogan e si ribella; staremo a vedere dove arriverà!!

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