mercoledì, giugno 19, 2013
CONTINUA L'OPERA DI PAPA FRANCESCO
Papa Francesco continua l’opera di riforma della
Chiesa, annunciata all’indomani della sua elezione e continuamente indicata
nelle sue prolusioni.
La sua idea fissa è quella di smantellare la Curia Romana, con tutti i
centri di potere e tutte le malelingue che vi albergano; Francesco ha fatto
capire che non si limiterà al consueto avvicendamento ai vertici dei dicasteri,
ma la commissione cardinalizia – da lui costituita ad hoc – studierà
accorpamenti di funzioni ma anche stroncature.
Nel frattempo continua l’opera di
depotenziamento del potere romano in favore delle singole conferenze episcopali
e degli ordini religiosi; così, dopo aver tolto alla Segreteria di Stato la
gestione dei rapporti con la politica e le istituzioni italiane, sta ora cercando
di colpire al cuore la macchina di potere vaticana: quella Congregazione per la
dottrina della fede, un tempo Sant’Uffizio, che dal 1542 vigila sul rispetto
del magistero della Chiesa e suon di scomuniche e di ammonimenti.
L’attacco è stato scagliato alcuni giorni fa,
quando il Papa ha ricevuto in udienza privata i vertici della Clar
(Confederazione latinoamericana dei religiosi); in quell’occasione il Santo
Padre avrebbe parlato non solo di due problemi che hanno fatto un gran botto –
corruzione e lobby gay in Vaticano – ma avrebbe anche invitato i monaci ed i
frati ad “avanzare verso nuovi orizzonti andando verso i poveri e i nuovi
soggetti emergenti nel continente”; ed ha aggiunto che non si dovranno lasciare
intimidire dai cartellini gialli del Sant’Uffizio: “anche se vi arriverà una
lettera dalla Congregazione per la dottrina in
cui si afferma che avete detto questo e quello, non preoccupatevi;
spiegate quello che dovete spiegare, però andate avanti, aprite porte, facendo
qualcosa là dove la vita vi chiama. Ed ha concluso “preferisco una Chiesa che
si sbaglia per fare qualcosa, ad una che si ammala per rimanere rinchiusa”.
Da notare che non esistono registrazioni
dell’incontro del Papa con la
Clar, ma solo una sintesi messa in rete sul sito cileno
“Reflexion y liberation”, molto vicino alla Teologia della liberazione, ma fa
molto “rumore” l’assenza di una smentita ufficiale su indiscrezioni così forti
pervenute attraverso il web.
A proposito della lobby gay in Vaticano, Don
Paolo Farinella, prete ribelle di Genova, spara a zero: “sulla lobby gay il
Papa scopre l’acqua calda, ma parla il linguaggio della verità” ed alla
trasmissione radiofonica “La
Zanzara” ha aggiunto che “lo possono avvelenare; non è al
sicuro lì dentro e già adesso è abbastanza isolato; rischia la vita”.
Ma il nostro Francesco si è messo in luce per
un’altra cosa: ha annunciato che firmerà con il suo predecessore Ratzinger, già
Prefetto del Sant’Uffizio, un’enciclica scritta a quattro mani: “Benedetto l’ha
cominciata e l’ha portata fino ad un certo punto e poi me l’ha affidata; è un testo molto forte” è
stato il commento di Francesco.
Il Papa ha poi annunciato che approfitterà
del mese di agosto, quando rimarrà in Vaticano mentre monsignori e cardinali
sono in vacanza, per scrivere un altro documento sulla evangelizzazione e
potrebbe usare quel tempo anche per imbastire la riforma della Curia e dello
Ior: entrambe sono questioni che ha molto a cuore e sembra determinato ad
andare fino in fondo.
Ed ha anche annunciato un punto che gli sta
molto a cuore: “oggi tanti cattolici non si sposano, convivono, il matrimonio è
provvisorio: è un problema serio”; su questo, come su altri problemi, il Papa
sembra deciso a prendere provvedimenti, ma pur essendo determinato, non ha
fretta, vuole capire, approfondire, poi deciderà. ma da solo, forse con
l’”alleato” Benedetto XVI.