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lunedì, giugno 03, 2013

CINDIA: IL NUOVO GIGANTE 



“Ci daremo una stretta di mano sull’Himalaya”: con questa frase Li Keqiang e Manmohan Sing – premier rispettivamente della Repubblica Popolare Cinese e dell’ India – hanno suggellato un accordo che è il primo messo in piedi dal premier cinese dopo la sua elezione.
Quindi, in sostanza, i due superstati, nonostante i contenziosi che sono ancora aperti tra loro, hanno deciso di mettersi insieme per diventare leader mondiali, alla faccia di USA,  Russia ed Europa; adesso i leader mondiali delle grandi potenze sono tutti in coda per essere ricevuti dai due firmatari dell’accordo strategico che ha realizzato Cindia, ma intanto devono abbozzare e fare finta che non sia successo niente.
E invece qualcosa è successo ed anzi, direi un po’ più di ”qualcosa”: fino ad ora, lo storico partner della Cina è stato il Pakistan (nemico dell’India), legame nato per contenere l’influenza indiana nella regione; continuiamo con i contenziosi andati a buon fine: negli ultimi 10 anni si sono tenuti 15 round di colloqui sul problema del Dalai Lama e in passato l’India ha accusato la Cina di armare dei guerriglieri maoisti per impadronirsi del capo spirituale degli Indù.
A tutti questi problemi che piano piano si stanno sistemando, il premier Singh dichiara “seraficamente” “il mondo ha abbastanza spazio per contenere le aspirazioni di crescita di entrambi i nostri popoli; senza uno sviluppo comune dei due Paesi, l’Asia non diventerà più forte e il mondo non diventerà un posto migliore”.
A questa dichiarazione io, senza il seguito della stampa, do l’interpretazione che le due potenze non hanno e non avranno in futuro, nessuna paura ad andare a conquistare dello “spazio” ovunque esso si trovi; può darsi che mi sbagli, ma può anche darsi che invece ci abbia colto.
E adesso qualche numero: la Cina ha 1,3 miliardi di abitanti, mentre l’India si ferma a 1,2 miliardi; il totale quindi raggiunge il gigantesco numero di 2,5 miliardi di persone da sfamare e da mettere in condizioni di vivere una vita accettabile,  comunque migliore di quella che conducono adesso da separati.
Un altro dato significativo è il fatidico Pil: la Cina ha raggiunto gli 11.440 miliardi di dollari, mentre l’India si ferma a 4,5 miliardi. Le stime degli esperti ci danno delle crescite spaventose per entrambi, entro il 2914: mentre la Cina dovrebbe crescere di un 8,5% del dato attuale, la Cina si attesta ad un 5,9%..
L’interscambio tra i due partner – attualmente a 66/miliardi di dollari – dovrebbe raggiungere nel 2015 i 100/miliardi di dollari.
Comunque, i problemi tra i due “giganti”, ci sono ancora: non a caso uno dei contenziosi tra Perchino e New Delhi è l’ospitalità offerta al Dalai Lama ed al governo tibetano in esilio; da notare che il Tibet è la “cassaforte idrica “della Cina, la quale sta costruendo una serie di dighe nella parte a monte del fiume Brahmaputra che, guarda caso, irriga le regioni nordorientali dell’India; questo problemino è ancora da risolvere.
Le dichiarazioni dei due leader sprizzano ottimismo da tutti i pori: entrambi, crediamo, hanno sicuramente  più interessi comuni che differenze e questo è sintomatico..
Al termine dell’incontro bilaterale, alcune indiscrezioni presentano l’accordo come una svolta “irreversibile” nelle relazioni tra i due giganti asiatici; ovviamente l’incontro e la bilaterale dichiarazione ha preso di sorpresa i paesi occidentali e gli Stati Uniti in particolare, i quali continuano a considerare gli hacker cinese i responsabili degli attacchi all’amministrazione americana e ad altre strutture pubbliche. Vedremo!!

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