<$BlogRSDUrl$>

martedì, giugno 25, 2013

AVREMO UN NUOVO RATING 



È imminente l’arrivo di un nuovo rating (valutazione, giudizio) che andrà ad aggiungersi a quello delle famigerate tre sorelle americane (“FItch”, “Moody’s” e “Standard & Poor’s”; sarà l’agenzia Dagong - nata dalla collaborazione con il gruppo sino/italiano Mandarin Capital Partners – a sbarcare in Europa dopo aver ottenuto il via libera dall’Agenzia ESMA e potrà emettere rating nell’intera Europa, ma non negli Stati Uniti, visto che la Sec, l’agenzia di controllo sulle borse, ha negato l’autorizzazione a Daghong ad operare sul suolo americano.
La neonata agenzia di rating ha sede a Milano ed ha annunciato per la fine dell’estate il primo report con un occhio particolare su banche ed assicurazioni.
L’obiettivo dichiarato di questa nuova agenzia è quello di mettere fine al dominio americano sui rating mondiali, situazione che – a loro dire – avrebbe permesso alle tre sorelle di essere state troppo ottimiste specie in questo periodo di crisi su aziende che di lì a poco andavano in bancarotta.
Il numero uno di Da gong Europa ha annunciato che la prossima settimana verranno pubblicate le metodologie applicate dalla nuova agenzia, la cui maggiore differenza è quella di avere un punto di vista più a lungo termine.
L’obiettivo dei cinesi è quello di erodere il mercato delle tre sorelle, arrivando in tempi brevi ad avere il 5% del mercato e poi proseguire in questa fase di espansione.
Da gong ha più volta accusato le tre sorelle di non avere svolto un ruolo attivo per prevenire la crisi finanziaria e di usare “criteri sbagliati”; da notare che Da gong è stata la prima agenzia di rating a declassare il debito  americano e negli Stati Uniti si è alleata con i russi di RusRating e con Egan-Jones, per creare un nuovo gruppo per offrire un’alternativa alle  tre sorelle.
Ma il colosso cinese si muove a grandi falcate anche nel settore più propriamente commerciale: grandi compagnie cinesi in questi anni si sono comprate venti tenute di primo livello tra Bordeaux e Borgogna e si accingono ad invadere il loro mercato con tutta una serie di rossi che parlano francese ma i cui proprietari hanno gli occhi a mandorla.
Su questo comparto specifico è attesa la contromossa dell’Europa, dato che sono minacciate gli interessi francesi e perché nelle guerre dei dazi non c’è mai una vittoria certa per qualcuno ma solo delle gradazioni di sconfitta.
Il problema si concretizza con il passaggio delle merci da Hong Kong (circa il 30% dell’import asiatico del vino); infatti, anche se l’isola è adesso “Cina” a tutti gli effetti, questo canale potrebbe rimanere aperto  e le minacce dei cinesi sui nostri vini (accusati di essere “sovvenzionati” dallo stato italiano) potrebbero rivelarsi solo “tigri di carta”.
Il nostro ministro competente afferma che non c’è da preoccuparsi per l’indagine aperta dai cinesi sui vini europei, perché il prezzo dei nostri prodotti non è frutto di sovvenzioni o aiuti all’esportazione; per di più, sentir parlare di indagine anti-dumping dai cinesi fa un po’ sorridere, visto che gran parte delle sue fortune economiche sono state costruite sulla concorrenza al ribasso dei prezzi “degli altri”.
Ma torniamo alla neonata creatura del rating, quella Dagong che si accinge a entrare nel mercato delle valutazioni macro economiche con criteri che mi auguro diversi da quelli che già esistono e che puzzano di “dumping” lontano un miglio; si tratta di far passare il solleone e di attendere in autunno i primi report; speriamo bene!!

This page is powered by Blogger. Isn't yours?