martedì, maggio 14, 2013
LONDRA RIVEDE LA POLITICA SULL'IMMIGRAZIONE
I miei lettori ricorderanno che non molti
giorni addietro ho parlato della politica sull’immigrazione che la Svizzera sta modificando
fortemente in senso restrittivo.
Ebbene, adesso giunge notizia che analogo
atteggiamento lo sta prendendo l’Inghilterra; è stata la Regina in persona ad
annunciarlo, con il “discorso della Regina” compilato dal Governo Cameron e
letto da Elisabetta all’apertura del Parlamento.
È niente di più e niente di meno di un corposo
tentativo di arginare l’immigrazione nel Regno Unito, attraverso una serie di
provvedimenti che ne regolano il flusso e soprattutto tentano di contenere le
spese dello Stato; anzitutto l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale sarà
reso più difficoltoso per gli immigrati, inoltre i proprietari delle abitazioni
dovranno controllare lo status dell’immigrato, mentre i clandestini non
potranno ottenere la patente di guida ) quest’ultima norma mi meraviglia che
non ci sia stata anche prima!!).
Con una frase tipicamente inglese,
l’Immigration Bll punta a garantire che il paese “attragga persone che vogliono
contribuire al benessere” e “scoraggiare chi non ha queste intenzioni”; nella
sua genericità, le intenzioni sono ottime, ma – come si dice – di buone intenzioni
è lastricata la via per l’inferno!!
Dal discorso letto da Elisabetta emerge
chiaramente che per il Governo di Sua Maestà rimangono prioritarie il
rafforzamento dell’economia e le misure per ridurre il deficit di bilancio;
tutto il resto è secondario e gli viene dedicata poca importanza.
Un altro punto importante che appare nel
messaggio, è l’avvertimento chiarissimo inviato all’Argentina ed alla Spagna
circa il fatto che il Regno Unito è determinato a difendere i diritti degli
abitanti delle Falkland e di Gibilterra nel determinare il futuro dei
territori; “il mio Governo garantirà la sicurezza, la buona gestione e lo
sviluppo dei territori d’oltremare, compresi i diritti degli abitanti delle
Falkland e di Gibilterra nel determinare il proprio futuro politico”: questo il
concetto espresso dalla Regina.
Nella cerimonia in cui si è letto il discorso
della Regina, per la prima volta in 17 anni il Principe Carlo ha partecipato
alla cerimonia per l’apertura dell’anno parlamentare, accompagnato dalla
consorte Camilla; per lei è la prima volta in assoluto!!
La partecipazione di Carlo e di Camilla è
significativa in un momento in cui il Principe di Galles sta assumendo un
numero sempre maggiore di impegni nell’ambito dei suoi doveri reali, alcuni
anche facendo le veci di Elisabetta.
Giorni addietro è stato annunciato che per la
prima volta in 40 anni la sovrana non
parteciperà al summit dei Paesi del Commonwealth che si terrà a Colombo,
in Sri Lanka, a novembre; al suo posto ci sarà il principe Carlo che piano piano
assume tutte le funzioni che appartengono al sovrano.
Ma torniamo al giro di vite sugli immigrati; anche
in Inghilterra siamo costretti a rilevare come minimo una volontà di
“regolamentare” il problema, senza che ciò possa indicare un blocco verso l’immigrazione.
Da noi, sotto il profilo regolamentare e
giuridico, il nuovo ministro ha annunciato soltanto “il diritto al suolo”, cioè
il diritto che ha colui che nasce in un certo posto, di essere considerato
cittadino di quello stesso posto.
Ovviamente le polemiche si stanno sprecando
in quanto si sapeva bene che c’erano tantissimi contrari a questa normativa;
poi, parlarne in sede governativa, con
una compagine ministeriale che ha come scopo massimo quello di regolamentare
due o tre cose, mi sembra come minimo inopportuno. C’è tempo per riparlarne!!