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mercoledì, maggio 08, 2013

IL MASCHIO HA LICENZA DI UCCIDERE? (LA DONNA!) 



.Alcuni giorni fa ho fatto un post in cui scrivevo che all’uomo è stato dato licenza di conquista ma nessuno gli ha spiegato che l’amore non è un contratto a scadenza, nessuno dei due sa quando finisce e quasi sempre termina per uno solo dei due e qui scoppia il dramma.
In questi giorni c’è stata l’ennesima carneficina di donne e non credo che si possa continuare così; voglio aggiungere che è troppo comodo dare la colpa alla “società malata”: uno è quasi sempre vittima e uno e quasi sempre carnefice, quindi c’è qualcosa che non funziona nel cercare scusanti.
La giovanissima Ilaria è stata barbaramente uccisa (massacrata di botte e soffocata dal proprio sangue) ed abbandonata in una Pineta tirrenica; sembra che l’assassino sia un senegalese di 34 anni, irregolare, spacciatore e già coinvolto in passato in episodi di violenza; il motivo dell’uccisione della ragazza sembra essere un tentativo di violenza sessuale respinto dalla ragazza; questo l’evento scatenante: la donna che “osa” rifiutare l’uomo e subisce le conseguenze di questo rifiuto.
Poco lontano da lì, Chiara è stata uccisa dal marito ossessionato dalla gelosia nei confronti della donna; lui è una guardia giurata ed era accecato dalla gelosia; dopo l’ennesimo litigio, le ha puntato la pistola alla nuca ed ha sparato.
Sembra un’esecuzione più che un omicidio passionale, ma forse è un po’ tutte e due le cose che si sommano e generano questa tragedia, coronata – se si può dire così – dal suicidio del marito che ha usato la stessa pistola per togliersi dal mondo.
Nella stessa città, Alessandra, una ragazza che tutti definiscono “solare”, è stata trovata in un lago di sangue vicina al suo scooter; gli inquirenti sono in possesso del suo cellulare e da questo probabilmente cercano di risalire agli ultimi contatti della ragazza; per ora omicidio irrisolto!!
Potrei continuare ma la musica sarebbe uguale a quella che vi ho già presentato: continua il massacro delle donne – il femminicidio come è stato definito – e la gente continua a porsi molte domande, ma lo fa in questi giorni, sotto l’emozione dell’evento sbandierato sui giornali ed alla TV, ma se l’interesse mediatico dovesse scemare – come ci auguriamo .- di pari passo diminuirebbe l’interesse della gente per questo fenomeno che, purtroppo, è alimentato solo dalla violenza.
 C’è un modo per risolvere il problema? Credo che l’unico modo per debellare la cultura della violenza è quello di prendere gli uomini da piccoli e poi seguirli dappertutto, in ospedale, ai semafori, in Parlamento, al ristorante; insomma, avete capito: seguirli dappertutto!
La lezione, ovviamente, deve essere la più precoce possibile e deve essere impartita con amore e dolcezza e accompagnata da esempi.
E l’insegnante? Un padre che non alza mai la voce e regala fiori e dolciumi, sarebbe il massimo, ma va bene anche un padre scorbutico  ma che protegge e rispetta sia la moglie/compagna che la prole.
Ma cosa fare in concreto? Scendere in piazza con un fiore è uno splendido modo per ricordare; si possono portare anche i fischietti e i tamburi come sta accadendo nelle processioni di rabbia che avvengono in questi giorni.
Naturalmente, chi ha idee espressive migliori non le tenga per se ma le esponga a tutti, cominciando da quelli che gli sono vicini.
E soprattutto, mi raccomando: nessuno si senta al sicuro!!

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