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domenica, aprile 14, 2013

TI PAREVA CHE NON SCIUPASSERO ANCHE I RIMBORSI?! 



La nuova “casta” (un misto di burocrati, politici e nullafacenti che si sono gettati alla ventura) dopo aver buttato un sacco di tempo con la ricerca della sistemazione della questione del nuovo Presidente della Repubblica – cosa che alla gente interessa meno di zero – si sono dedicati ad un problema che assilla soltanto il nostro Paese, cioè la restituzione dei debiti dello Stato e delle Amministrazioni Locali, verso creditori che avanzano i denari anche da oltre due anni; ovviamente questo modo di comportarsi dell’Erario, ha prodotto non pochi fallimenti e conseguenti licenziamenti, ma tanto ai citati facenti parte della nuova casta, la cosa non interessa più di tento.
Allora, dopo questo lungo preambolo, diciamo subito che lo Stato ha messo mano ad una Legge che, nell’arco di due anni, dovrebbe distribuire 40/miliardi di euro (2,5% del Pil); da ogni parte si sono levati complimenti per i politici che hanno licenziato questa norma, solo che – a detta di molti addetti ai lavori – il sistema adottato non funzionerà mai e solo le grandi aziende riusciranno a districarsi in mezzo a quella viscida montagna di burocrazia.
Insomma, gli entusiasmi nati dopo l’approvazione del provvedimento, cominciano ad ammosciarsi; diciamo subito che c’è poco da storcere il naso, dato che questi 40/miliardi – sia pure metà quest’anno e metà nel prossimo – sono probabilmente l’unico “impulso” che lo Stato riuscirà a dare alla nostra economia in recessione.
Purtroppo, sembra che nemmeno di fronte ad una situazione di così eccezionale importanza, si sia riusciti a mettere in campo una soluzione rapida e veloce, saltando a piè pari la burocrazia.
Il Governo, per la verità, è stato abbastanza veloce a mettere in campo la norma, per la quale occorreva anche l’autorizzazione di Bruxelles, ma poi si deve essere perso di fronte alle modalità per fare arrivare materialmente questi soldi alle aziende creditrici.
Sembra di essere di fronte ad una delle “solite” maledizioni italiane (anche i soldi per i terremotati hanno subito la stessa sorte): perché quando si imbrocca la strada giusta, scatta la burocrazia con i suoi moduli e tutto si perde dentro una nuvola scura.
Non sono certo che ci sia il tempo necessario, ma credo che sarebbe utile – anzi, indispensabile – un intervento in extremis dell’Amministrazione Pubblica (non nomino a chi spetti l’intervento perché non lo so) che renda meno complicato tutto il meccanismo e permetta agli aventi diritto di entrare in possesso di questi denari che potrebbero rappresentare l’unico salvataggio per la loro azienda che sta boccheggiando.
Soprattutto tenendo conto che nella maggior parte dei casi, siamo in presenza di piccole o medie imprese che non hanno un loro “ufficio legale” in grado di “accompagnare” fino alla sua felice conclusione, l’iter della pratica e consentire al titolare di mettere le mani sull’agognato malloppo.
Non dimentichiamo che questo intervento dello Stato non è solo giusto e riparatore di uno scandalo  (lo Stato che non paga e non viene condannato da nessuno, al contrario di quello che accade a tutti gli altri  comuni mortali) ma si configura anche come un intervento “congiunturale” che potrebbe anticipare di qualche mese l’avvio della famosa e tanto attesa “ripresa”.
Insomma, mi sembra che ci siano tutte le ragioni per fare presto e bene e allora, forse vale la pena di fare un sommo sforzo nella direzione della semplicità e della rapidità; e quei signori che banchettano allegramente ai ristoranti del Parlamento, si diano da fare in quella direzione, se non vogliono essere attesi da una schiera di “forconi”; chiaro??

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