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sabato, marzo 23, 2013

SAPREMO USCIRE DALLA NEBBIA? 



Per fortuna che in queste ultime settimane, l’effetto “Papa Francesco” è stato talmente superiore a tutto il resto, che ha monopolizzato il televisore; perché dico questo? Perché le rare volte che ho guardato la TV e ho scansato il Papa, mi sono ritrovato a guardare una pletora di gente – chi giovane, chi meno giovane, chi vecchia – che è stata eletta in Parlamento e si mostra alle telecamere per niente preoccupata di quello che dovrebbero amministrare, o meglio: risolvere.
Questi signori che tutti noi abbiamo eletto – quindi non è che ci siano andati con la forza – sono quasi mille (dovevano essere la metà, ma non si sa come, non si sa perché, se sono dimenticati di fare la norma), ha in comune una sola cosa: l’aspetto sereno, rilassato; si potrebbe pensare che sanno bene come fare per risolvere i problemi del Paese; oppure si potrebbe pensare che dei problemi del Paese non gliene frega niente e che, per adesso, hanno risolto i propri problemi; forse è la seconda quella che più si avvicina alla realtà??
Insomma, questi giovani e vecchi che abbiamo istallato nei più alti scranni della Repubblica, dovrebbero avere facce tirare, capelli in disordine, vestiti sgualciti, tutti indicatori di uno che passa le notti a cercare i rimedi per il suo Paese.
Non esiste Associazione o Istituto di Ricerca (dall’ISTAT alla Cgil alla Confcommercio e altri) che ogni giorno non lanci il proprio SOS (stiamo andando a fondo, non ce la facciamo più, fate qualcosa) e quindi i nostri eroi saranno preoccupati per come risolvere questi problemi che gli si presentano di fronte.
Per la verità questi appelli sembrano dei messaggi infilati dentro qualche bottiglia alla moda del naufrago e scagliati in mare aperto nella speranza che qualcuno li raccolga e soprattutto ne tenga conto perché loro non sanno che fare!!
La cosa che sembra accomunare tutti è “la necessità di creare lo sviluppo”; OK, ma i soldi dove li prendiamo? Ed ecco che tutti si sbracciano ed indicano l’Europa: quindi andare a Bruxelles – con il cappello in mano e dando assicurazioni – e chiedere di essere autorizzati a fare altri debiti per rilanciare l’economia.
Una parte dei nostri bellimbusti-parlamentari, sostiene addirittura che “vogliamo lo sviluppo, ma con i soldi degli altri”; la Germania, che è il Paese che decide, ha chiarito immediatamente che “se non fate le riforme non vi aiutiamo in nessun modo”.
Intanto, questi signori che non stanno producendo niente, se non il loro stipendio, sono alle prese con un bel problemino: fare il nuovo Governo (visto che ancora c’è in carica quello di Monti) e, in particolare trovare una maggioranza dove non c’è; noi italiani siamo bravissimi in queste situazioni da contorsionisti più che da politici, ma questa volta credo che sia difficile per tutti.
Intanto spuntano anche situazioni al limite del ridicolo: entro il 10 aprile va presentato in Parlamento il Def (documento di economia e finanza), in pratica quello che vorremmo fare nel 2013; tale documento – dopo l’approvazione del nostro Parlamento – deve essere inviato anche alle autorità politiche e monetarie europee; chi tra loro sarà disposto almeno a leggere questo documento? Al momento non è dato saperlo.
La verità è che il Paese è intrappolato dentro una specie di vuoto pneumatico pieno di nebbia, con tutti questi nostri “amministratori” che se ne stanno beatamente a vedere quello che succede e come andrà a finire; tanto lo stipendio corre, i benefit anche e quindi per quale motivo si dovrebbero preoccupare, tanto i mesi passano svelti e per ogni mese c’è uno stipendio; chiaro il concetto??

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