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lunedì, marzo 25, 2013

PERSONAGGI "SOPRA" 



Con l’espressione “sopra” presente nel titolo di questo post, intendo che i personaggi in questione non sono neppure da paragonare con quelli che siamo costretti a subire, tanto diversa è la loro caratura sociale,  filosofica e politica..
Il primo – morto 130 anni fa – è Karl Marx, l’autore di “Das Capital” con cui il filosofo di Treviri spiegava a tutti come fare a cambiare la società; si cerca nel ponderoso testo la soluzione dei nostri guai provocati dalla globalizzazione e dai banchieri disinvolti? Assolutamente no! Anzi, potrei aggiungere che l’unica cosa che è stata ricercata è la reazione dopo la caduta del muro di Berlino; mentre il politologo americano Fukuyama si affrettava a decretare la fine della storia così come era stata vista in quegli anni, sul basamento della statua che rappresenta Marx e Engel, in quella che ancora per poco era Berlino Est, qualcuno ebbe a scrivere “Non è stata colpa nostra” e un altro aggiunse “andrà meglio la prossima volta”.
Sotto il profilo “turistico”, nella casa natale di Treviri, trasformata in un museo, si vende a tutto spiano ricordini del grande filosofo, tazzine con il suo volto e oggetti comunque legati al grande teorico del comunismo.
La tomba di Marx sorge nel cimitero monumentale di Highgate, a Londra, ed è meta di un nutrito pellegrinaggio da parte di ammiratori del grande filosofo; e fu proprio a Lontra che si sviluppo gran parte del pensiero del grande filosofo: vi era arrivato nel 1849 e nell’aprile dello stesso anno costituì “L’Associazione Universale dei Comunisti rivoluzionari” con uno scopo ben preciso: “il rovesciamento  delle classi privilegiate e la loro sottomissione alla dittatura del proletariato, mantenendo la rivoluzione in permanenza fino alla realizzazione del comunismo”.
In questa frase c’è tutto quello che ha “predicato” per una vita e che raramente è andato vicino a realizzarsi; ma torniamo alle attrazioni turistiche: un oggetto che “tira” moltissimo è la riproduzione della facciata del palazzo dove abitava Marx e dove si legge la celeberrima frase: “proletari di tutto il mondo unitevi”.
Come riesce a sbarcare il lunario ed a mantenere la famiglia? Vive in un piccolo appartamento a Soho e si mantiene a mala pena grazie alla sua collaborazione con il quotidiano americano “New York Daily Tribune”, ma soprattutto grazie ai generosi aiuti economici che riceve dall’amico Engels.
Marx e Engels sono coloro che hanno “montato” tutta la storia del comunismo e il primo vero tentativo di realizzarlo, quello dei comunisti russi che riuscirono a prendere il potere e soprattutto quello in cui Stalin  riuscì a farsi largo tra i colleghi comunisti e diventare il dittatore che abbiamo conosciuto (sui libri ovviamente).
A sessanta anni dalla morte (5 marzo 1953), sfuma la memoria dei suoi orrori e viene fuori – insieme a qualche ipotesi di veleno o altro sistema per ucciderlo – un leader che grazie a Putin viene guardato con indulgenza e addirittura “rimpianto” ai tempi del colosso URSS; in Italia la notizia della sua morte viene data il giorno successivo e l’Unità titolò “Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la libertà e per il progresso dell’umanità”.
Un’ultima considerazione: la morte di Stalin bloccò un’operazione già organizzata e stabilita: l’esecuzione del piano per la deportazione in Siberia degli Ebrei di Mosca; possiamo quindi affermare che una cosa buona la sua morte l’ha fatta: in controtendenza con la sua vita, fatta di terrore e di uccisioni, la sua morte blocco l’ennesima maxi deportazione con conseguente uccisione. Non è poco!!

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