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mercoledì, febbraio 13, 2013

QUALCHE BATTUTA SULLA CRISI 



Cerco di dimostrare che la crisi è ormai planetaria, non sotto il profilo dell’omogeneità delle classi sociali interessante, ma per le Nazioni che vi sono implicate.
Volete l’ultima battuta: il Ministro delle Finanze dello Zimbabwe, dopo aver pagato lo stipendio ai proprio dipendenti statali, ha dichiarato di essere rimasto soltanto con “217 dollari in cassa”.
Un amico che leggeva la stessa notizia su un giornale ai giardinetti, mi ha detto che se continua così, quando incasserà la prossima pensione  farà un’offerta per vedere di portare a casa il paese africano e, se possibile anche la Grecia, viste le condizioni in cui si trovano i due paesi; è nata una bonaria  discussione visto che nessuno di noi due ha saputo dire che cosa farne dei due stati sopra indicati, i quali – a volerla dire tutta – hanno 2/000 miliardi di euro e 217 dollari più della “fiorente nazione italiana”.
A parte le battute di spirito, facciamo alcuni esempi su come si sta comportando la gente investita dalla famigerata crisi; un camionista parcheggia il suo camion con rimorchio davanti ad un ristorante e un giovanotto nostrale – ha portato via il veicolo con il suo contenuto /carta igienica); preso rapidamente dalla Polizia Stradale, ha confessato, quasi scusandosi,  “volevo solo fare sue soldi in questo momento di crisi”.
Come dire, siamo in un Paese che non ha più carte da giocare; vediamo se abbiamo qualche soddisfazione almeno dalla carta igienica-
Amici miei, prima di procedere sarà bene chiarire che negli ultimi dieci anni il potere d’acquisto delle famiglie italiane è calato del 4% mentre quello delle famiglie tedesche è cresciuto del 7%; mi sembra che questo dato la dica lunga; o mi sbaglio?
Per ovviare a questa eccezionale mancanza di denaro delle famiglie “più deboli”, se ne sta provando di tutte: la prima che mi interessa mostrare è il baratto che prende le mosse dallo “swapping” americano, il quale consiste nel riunirsi in uno spazio pubblico per uno “swap-party” dove si scambiano vestiti, scarpe, borse,  accessori ed altro.
Per il mangiare quotidiano, l’arte di arrangiarsi è multiforme e va dalla ricerca degli sconti maggiori al sistema di prepararsi a casa alcuni alimenti che fanno ormai parte della dieta quotidiana, come lo yogurt, il pane e la pasta e rivenderli anche ad amici e conoscenti.
Ma c’è anche il baratto classico, quello che potremmo definire “medioevale”: il falegname fa la porta al macellaio che lo paga in bistecche secondo la qualità del lavoro: questa forma di transazione è il vero “nero” che si realizza in molte regioni italiane e che risulta assai più difficile da trovare degli altri “neri”.
Ma torniamo al modo di “lavorare” per più persone;  il più caratteristico è sicuramente l’uso di “orti”, qualcuno anche microscopico, come  sono le terrazze ed i balconi, dove vengono coltivati verdure pregiate oppure basilico o rosmarino, insieme a varie tipologie di peperoncino.
Ma la cosa che più mi ha sorpreso è la nascita della “badante di condominio”, forse l’ultima frontiera . almeno per ora – del risparmio condominiale.
In due parole, si tratta di una assistente che si divide tra gli anziani di uno stesso stabile, lavorando soltanto qualche ora in ogni appartamento ma garantendo i servizi occorrenti a tutte le persone che ne hanno bisogno.
L’iniziativa è nata in Emilia ma si è presto spostata in altre parti d’Italia; il costo medio per famiglia è di 200 euro al mese, un bel risparmio rispetto ai 1.000-1.200 che si spendono per avere una badante che lavora tutto il giorno nello stesso appartamento. 

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