<$BlogRSDUrl$>

domenica, febbraio 17, 2013

LE DIMISSIONI DEL PAPA 



Papa Ratzinger non ce l’ha fatta più a tirare avanti e ha fatto una mossa che a definire “sconvolgente” non si butta via niente: si è dimesso, come un normale Presidente del Cda o come un alto funzionario che ha sentito lo sforzo di proseguire in questa drammatica situazione con lo stato di salute che si ritrova.
Molti osservatori – con ancora negli occhi l’agonia di Papa Wojtila – lasciano trasparire nei commenti alcuni larvati accenni alla “fuga”, all’abbandono del soglio di Pietro che, secondo molti di loro non dovrebbe essere lasciato mai; a questo proposito l’ex segretario di Wojtila ha rilasciato un commento un po’ velenosetto “ dalla croce non si scende”.
Oltre la stanchezza fisica e psicologica, Benedetto XVI si deve essere chiesto come avrebbe potuto porre rimedio ai vari scandali e scaldaletti che si ammucchiano nella sua segreteria, dal maggiordomo che ruba i documenti, alla pedofilia che ancora devasta il mondo della chiesa, dai problemi dell’IOR a quelli di altre “caste” religiose dove si annida denaro e corruzione; non è difficile ipotizzare che Benedetto si deve essere trovato sulla sua scrivania tutta una serie di problemi che richiedevano interventi decisi che sentiva di non avere la forza di realizzare.
Sarà la volta del tanto atteso “Papa Nero”? Difficile dirlo, anche perché questo conclave si aprirà senza nessuna “premessa” e con poco tempo per combinare qualche accordo.
Tra gli italiani si considera favorito l’ultra settantenne Scola – Cardinale di Milano – che però ha il problema di essere “italiano” e di non essere un curiale; sono cose alle quali credo fino ad un certo punto, ma molte volte hanno un certo peso nel chiuso del conclave.
Ovviamente, con un Papa che “si dimette”, niente sarà più come prima e quindi l’ovvia scelta di Ratzinger come successore di Wojtila (2005), non teneva presente l’età del prescelto (78 anni) ma venne considerato un “pontefice di passaggio”, in attesa di qualcosa di più duraturo; e invece, Benedetto non è stato affatto un Papa di transizione, ma – finché ce l’ha fatta fisicamente – ha accettato di prendere in  consegna vari problemi – magari non tutti risolti – fino al momento dell’abbandono; adesso, lo choc delle dimissioni è così vicino che taglierà fuori tutte le porpore sopra i 75-76 anni; l’accenno al “vigore fisico” è lì, implacabilmente scritto come sulla pietra da un Papa che ce l’ha messa tutta..
Da notare che, per la prima volta, il conclave si apre con il pontefice “vivente” che non parteciperà all’assemblea ma sarà a poche decine di metri dai cardinali e pregherà lo Spirito Santo di infondere ai suoi ex colleghi quella spiritualità che il delicato momento richiede; e lasciare che i cardinali in preghiera non si lascino fuorviare dalla convenienza politica di questo o quel nome;
L’affermazione di Papa Ratzinger che più mi è rimasta in testa è quella pronunciata quando era ancora Cardinale, in occasione della Messa “Pro eligendo Pontefice” che, probabilmente gli valse la candidatura dei colleghi porporati;  Ratzinger afferma che esisterebbe una sorta di “dittatura del relativismo” che non riconosce nulla di definitivo e che lascia come ultima misura il proprio IO e le sue voglie; queste “voglie” che Ratzinger ebbe a condannare non sono in realtà espressione di bisogni o di desideri autonomi, ma sono eterodirette e funzionali al meccanismo produttivo che per restare in piedi ha necessità di creare sempre maggiori bisogni.

This page is powered by Blogger. Isn't yours?