lunedì, gennaio 14, 2013
ZIBALDONE N.1
Solo un paio di notizie, ma entrambe
abbastanza complesse, mi hanno mosso a fare questo zibaldone d’inizio anno;
spero che le notizie che cito interessino anche gli amici lettori così come
hanno interessato me.
LA PRIMA riguarda un fatto – in due tempi – avvenuto
nella mia città ed ha avuto per protagonista una signorina straniera, di nome Viviana,
che vive a Firenze da molti anni; il
primo tempo del piccolo film che vi voglio narrare si svolge in una strada del
centro in cui l’auto della signorina di cui sopra è rimasta bloccata da un
macchinone nero parcheggiato in seconda fila; la donna, come si fa di solito,
comincia a suonare il clacson per richiamare l’attenzione dell’automobilista
scorretto, ma questi non arriva.
Allora la signorina chiama i vigili, i quali si
presentano dopo un’ora e mezza e, quasi contemporaneamente, arriva
l’automobilista, accolto da una valanga di fischi del folto pubblico che si è
radunato; il signore (si fa per dire), incurante del disagio arrecato, monta in
auto e se ne va; e i vigili? Lasciano correre senza neppure dare alla signorina
una motivazione circa questa “benevolenza”.
Secondo tempo: la nostra Viviana inforca la
bicicletta e, mentre è intenta a pedalare, sente lo squillo del cellulare e lei
– senza fermarsi – risponde al telefono; per sua sfortuna, proprio lì ci sono
due vigilesse che la fermano e, dopo un accurato interrogatorio, le comminano seduta stante una multa di 300
euro.
Non possiamo mettere in relazione i due
fatti, se non per dire che la nostra Viviana è sfortunata e che i Vigili si
comportano a volte in un modo e a volte in un
altro.
L’Italia è il Paese che ha dato i natali a
Cesare Beccarla, padre del moderno diritto, il quale affermava che “ogni pena
deve essere proporzionata al delitto commesso”; ed allora la giovane straniera
si chiederà: se a me hanno dato una multa di 300 euro per aver telefonato “non
con i piedi ben saldi per terra”, a coloro che parcheggiano in doppia fila gli
sequestrano l’auto? Ed a coloro che telefonano in auto, rischiando di investire
pedoni e ciclisti gli tolgono la patente almeno per un anno? E, per finire, a Lusi,
Belsito e compagnia bella, cosa fanno, li portano alla ghigliottina?
Perché altrimenti ha ragione Balzac quando
afferma che le leggi altro non sono che delle ragnatele che le “mosche grosse”
riescono a sfondare, mentre “le piccole” ci restano impigliate.
Torniamo un attimo a Viviana: la giovane
donna l’ha presa veramente male: è corsa piangente dal marito perché un terzo
del suo stipendio le è stato scippato in questo modo e gli ha confidato la sua
amarezza perché “mentre discuteva con le vigilasse ha visto passare tanti
automobilisti che parlavano al telefono” e nessuno li ha fermati!!
LA SECONDA si riferisce a Obama, il quale, dopo avere
scongiurato – con un accordo democratici/repubblicani – il fiscal cliff, si è
ritrovato a pagare una multa mostruosa (375/mila euro) comminatagli dalla
Federal Election Commission per avere, nella sua campagna del 2008, omesso di riportare il nome dei finanziatori
che hanno fatto, all’ultimo minuto, ben 1.300 donazioni, tutte superiori ai
1.000 dollari che hanno determinato un afflusso nella casse del candidato
democratico di quasi 2/milioni di dollari. Dopo essersi scusati, i responsabili
della campagna, hanno ammesso l’errore e pagato la multa, considerando
l’episodio “chiuso”.
Dietro le quinte fanno sapere che “non c’è
stata malizia, ma si è trattato di un semplice errore” e che pure un candidato
repubblicano – Bob Dole nel 1996 – pagò 100.000 dollari di multa per una
irregolarità simile. Così è la vita!!