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giovedì, gennaio 24, 2013

PARLIAMO UN PO' DI POLITICA? 



Come avrete notato, in queste elezioni non mi sono gettato quasi per niente e questo perché mi sono proprio stufato di dire le solite cose: ed anche perché “loro” dicono sempre le solite cose! Sono chiaro??
Diciamo invece una cosa: nei giorni scorsi tutta la stampa prezzolata, cioè foraggiata dai finanziamenti dello Stato, sta fornendo ai propri lettori una notizia con uno stile che la vuole “clamorosa”:  a seguito di una decisione dell’Autorità dell’energia, le bollette del gas scenderanno del 6-7%; tutto questo in quanto non ne potevano fare a meno, visto che il gas è diminuito di oltre il 20% e quindi non potevano tenere questi prezzi agli utenti finali; c’è da aggiungere che questa diminuzione comporterà per l’utenza media un risparmio di 90 euro l’anno e avrà inizio ad aprile.
Ma vi rendete conto di quanto ci prendono in giro? Il risparmio avrà inizio quando si comincerà a consumare meno gas, visto che finisce l’inverno e si entra in primavera; comunque, si risparmia 90 euro che tradotto in mensilità farebbe 7 euro e mezzo; sono a conoscenza di club di pensionati che già hanno cominciato a riunirsi per decidere come spendere questo “tesoretto”.
Oltre alla presa per i fondelli della cosa, quello che mi ha rattristato è che nessun quotidiano, neppure quelli “vicini al popolo” hanno sentito il dovere di incazzarsi.
Intanto c’è da registrare che tutti i leader politici in campagna elettorale sono “nemici delle tasse”, anche di quelle che hanno messo loro e quindi non sappiamo di chi è l’idea del prossimo aumento dell’IVA al 22% (in sei mesi incasseranno 1.6/miliardi di euro in più) e nemmeno dell’aumento della tassa sui rifiuti.
Il leader ancora in carica, che sembra avere insegnato alla Bocconi fino ad ieri sera e non conoscere neppure dove di trova Palazzo Chigi, dice di “riflettere” su come rimodulare l’IMU che ha introdotto poco tempo addietro ed anche il buon Bersani – che quell’aumento lo ha votato insieme a Berlusconi ed altri – si dichiara nemico giurato di questa tassa e la vuole abolire; ma al tempo stesso non vuole introdurre la famosa e fatidica “patrimoniale”, vero cavallo di battaglia della sinistra (per ora solo Hollande ce l’ha fatta) tanto amata invece dal quasi amico Vendola.
Insomma, se non  cominciamo a cambiare discorsi ed a parlare più di tasse e meno di candidature più o meno indecenti, di infrastrutture e meno di Dell’Utri, di ripresa dell’economia e meno di Cosentino, la gente continuerà ad avere la solita ripulsa del sistema che ormai gli prende da alcuni lustri e si rifugerà nell’astensionismo o in qualche personaggio “di maniera” che comunque non  potrà risolvere la situazione.
È ovvio che la gente che ragiona con la propria testa non potrà credere ai Grilli parlanti, ma neppure a “quelli che sono passati con lui da quelle parti”.
Un discorso a parte meriterebbe il lavoro: l’unica proposta che ho letto è quella di detassare le assunzioni di giovani di 30 anni favorendo e incentivando così l’imprenditoria in questa iniziativa; non è male, ma non capisco la limitazione a 30 anni: io non  metterei limite, perché ci sono casi drammatici, che lo Stato ben conosce, sia per i ventenni che per i trentenni ed anche per i quarantenni ed oltre; ed è ragionevole dedurre che nella stragrande maggioranza dei casi, l’anziano ha più carico da mantenere, mentre i giovani sono in genere “mantenuti”.
Lo so che questa è una strategia emergenziale, ma con il numero dei disoccupati che si legge – e sono molti di più nella realtà – dovremmo adottare politiche molto forti per cercare di mutare il nostro andamento occupazionale.

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