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mercoledì, gennaio 16, 2013

LA FRANCIA CI COPIA: NEGLI SCANDALI!! 



I cugini francesi ci hanno preso in giro per molto tempo – e giustamente – per i tanti nostri scandali riferiti a mazzette e altre nefandezze compiute dai politici; adesso, una specie di nemesi storica, ci permette di ripagarli con la stessa moneta.
Il primo a cadere nella melma dello scandalo è stato il Ministro del Bilancio del governo Hollande, Jerome Cahuzac, il quale è accusato di aver tenuto per venti anni un conto segreto in una banca di Ginevra e di averlo chiuso nel 2011 solo per dirottare i soldi verso una più accogliente banca di Singapore.
Il primo ministro gli ha dato la propria solidarietà, affermando che non esiste il problema delle sue dimissioni, in quanto è bene che la magistratura lavori in pace e tutti si rispetti la presunzione d’innocenza; devo dire che questo è copiato pari pari dalle dichiarazioni dei nostri politici e – diciamo subito – non depone bene sul modo di difendere l’onore del Governo e dei politici in genere..
Quindi, niente dimissioni come avevano invano richiesto i rappresentanti della destra, ma su Cahuzac resta uno sgradevole odore di scandalo che è tipico di quella sensazione che si prova quando viene infangato un uomo politico.
Come, ad esempio, quando venne accusato il Ministro del Bilancio ai tempi della presidenza di Sarkozy: accusato di conflitto d’interessi per la gestione dei beni di Liliale Berttencourt (la donna più ricca di Francia, figlia unica del fondatore dell’Oreal), egli venne descritto come il protagonista di un “feuilleton” in cui si mescolavano fondi neri per campagne elettorali con mazzette per esponenti dello stesso partito del ministro, indebite onorificenze, assunzioni di famigliari, consigli fiscali ad alcuni “ricchi” su come trasferire il soldi all’estero; insomma tutta una gamma di “scorrettezze” che, anche se non sfociavano in veri reati, offuscavano il nitore dell’operato del ministro.
Ma, sempre per “copiare” l’Italia, i nostri cugini hanno avuto anche svariati scandali a carattere sessuale: il più noto è senza dubbio quello di Dominique Strass-Kahn, precipitato dall’altare di un incarico di prestigio alla polvere dell’arresto newyorkese per il presunto stupro alla cameriera; a questo si è aggiunto un nuovo capitolo, quest’ultimo  avente anche una componente feticista, che riguarda l’ex Ministro della Funzione Pubblica, Gorge Tron, accusato di aggressione sessuale da due impiegate del Comune di Parigi, le quali hanno affermato testualmente: “ci ha massaggiato i piedi, poi è passato ad altre parti”.
In altri casi, sesso e soldi sono coesistiti, basti ricordare le “relazioni pericolose” fra Christine Deviers-Joncour, detta “la puttana della Repubblica” e il suo amante, il Ministro degli Esteri, Roland Dumas che legava il rapporto con la donna insieme ad una mega fornitura di navi da guerra a Taiwan.
Ma il capitolo più denso di attori è quello che riguarda gli scandali economico-politici: si comincia con i sospetti finanziamenti di Gheddafi a Sarkozy, per proseguire con lo scandalo Karachi (sottomarini e fregate militari vendute al Pakistan) che ancora incombe sulla testa dell’ex Ministro Balladur, per concludere con l’affare Clearstream che tagliò le gambe a Villepin nella corsa all’Eliseo.
Insomma, anche i cugini hanno avuto – ed hanno anche adesso . le loro gatte da pelare sotto l’aspetto della “pulizia”; possiamo intravedere una differenza con i nostri scandali? Forse loro hanno una stampa che “non fa sconti a nessuno” e quindi accusa chi ritiene colpevole di qualche marachella e questi non viene difeso da nessun giornale, neppure da quello del partito dell’accusato che, al massimo, ignora l’evento.

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