mercoledì, dicembre 19, 2012
SOLO I BAMBINI CI SALVERANNO
Questa idea l’avevo da tempo ma mi è
sbocciata con chiarezza solo di recente, quando ho letto di una bambina che
aveva legato a dei palloncini la sua letterina indirizzata a Babbo Natale.
Ebbene, cominciamo dall’inizio: Chiara, una
bambina di Bareggio, alle porte di Milano, scrive la sua letterina di Natale e
la lega a dei palloncini, facendoli librare nel cielo; dopo un volo di molti
chilometri, i palloncini e la letterina atterrano in una vigna nel Chianti e
vengono recuperati da un Babbo Natale specialissimo: uno che crea del vino pregiato
e molto apprezzato da tutti; lo chiameremo Cesare.
Il Babbo Natale del Chianti trova la
letterina e la legge: “Ciao Babbo Natale, anche quest’anno penso di essere
stata brava. Mi piacerebbe ricevere
qualche dono (allega delle foto), ma non preoccuparti se non li trovi tutti,
perché sono già una bambina fortunata.”
Il Babbo Natale, quello vero, potrebbe
risponderle così: sono passato con le renne sopra l’Italia e tra le vigne del
Chianti ho visto la tua letterina; visto che sei stata brava riceverai un bel
regalo.
L’altro Babbo Natale – quello che
materialmente ha ricevuto la letterina – si dichiara disposto a fare le veci
del vero Babbo Natale e dopo avere affermato che “non è bene deludere i bambini
nelle loro richieste”, ha scritto a Chiara assicurandole che riceverà almeno
uno dei regali da lei richiesti.
Ma il nostro Cesare ha fatto di più: si è
messo in contatto con i genitori della bambina per organizzare la spedizione di
uno dei giocattoli richiesti ed ha nuovamente rivolto una sua riflessione:
“faccio questo perché i sogni dei bambini non possono andare delusi”.
Ma torniamo alle parole scritte da Chiara al
Babbo Natale e, in particolare, a quello che mi ha particolarmente colpito:
nella parte finale Chiara invita il vecchio con la barba bianca a non
preoccuparsi se non troverà i doni da lei richiesti, dato che “lei si considera
già una bambina fortunata”.
Ecco, questo “considerarsi fortunata” mi ha
colpito fortemente; perché Chiara si ritiene fortunata? Forse per avere due
bravi genitori? Forse per essere in buona salute? Tutto questo è il “dono” che
la bambina ha già ricevuto da qualcuno e che nessuno potrà toglierle e la consapevolezza
di essere in “credito” nei confronti di qualcuno, mi induce a considerare
Chiara come un essere felice ma al tempo stesso consapevole che la felicità non
è fatta solo dai doni che si riceve ma anche dalle cose che già si possiede
dentro di noi e che – in moltissimi casi – neppure ci accorgiamo di avere; lei invece ne è consapevole e questo
la eleva al di sopra della nostra media.
Vorrei aggiungere un’altra considerazione: a
Chiara non ha insegnato nessuno che bisogna accontentarsi di quello che già si
possiede perché tanti di noi non ce l’hanno; lei, come tutti i comuni mortali,
ha dentro di se questa normale sensazione che – a differenza di altri – non è
stata ancora soffocata dall’egoismo, dalla volontà di avere e di possedere
tutto quello che si vede.
Non conosco l’età della bambina ma dalla
calligrafia – ha usato lo stampatello – direi che siamo all’inizio della
scolarizzazione e questo mi induce a rivolgermi a lei ed ai suoi genitori: non
sciupate questo tesoro di purezza interiore, non fatele conoscere il “falso
bello” delle cose che si vedono, ma continuate a farle amare tutto quello che
lei possiede “dentro” e non fuori. Sono certo che diventerà una bella persona!!