domenica, dicembre 09, 2012
L'AUTHORITY DEI DEBITI
Questo è un Paese che non manca mai di
stupirci: pensate che è stato “inventato” un nuovo controllore, quello dei
conti pubblici che starà a controllare che non si sforino gli impegni che
l’Italia ha preso con l’Europa attraverso il Fiscal Compact.
Questa nuova authority avrà anche un nome:
“Upb”, Ufficio Parlamentare di Bilancio e opererà in piena autonomia attraverso
tre membri, di cui uno con funzioni di Presidente, nominati d’intesa dai
Presidenti di Camera e Senato.
La norma prescriverebbe che i tre candidati
fossero scelti tra “persone di riconosciuta indipendenza e comprovata
competenza”; cioè un “amico” per uno. I tre componenti avranno a disposizione
30 unità di personale specializzato che potranno essere integrati da consulenti
ed esperti e verranno coordinati da un Direttore Generale; tra una cosa e
l’altra, questo nuovo organismo ci costerà 6/milioni di euro e Dio sa se
avevamo bisogno di una nuova mucca che succhia latte di tutti noi.
Da notare che questa authority potrà anche
far litigare i membri governativi; mi spiego meglio: se le valutazioni dell’Upb
saranno significativamente divergenti rispetto a quelle del Governo,
quest’ultimo dovrà illustrare i motivi per i quali ritiene di confermare le
proprie valutazioni ovvero ritiene di conformarsi alle risultanze dell’Ufficio.
Insomma, un altro modo di “litigare” tra
corpi dello Stato e, così facendo, rinviare l’operatività delle cose fino a
quando le stesse sono state “dimenticate”” da stampa e opinione pubblica e ci
si potrà fare tutto quello che si vuole.
Attualmente le authority sono arrivate ad
essere addirittura quattordici e riguardano quasi tutto lo scibile umano, dalla
pubblicità alla Borsa, dalle assicurazioni al sistema radio televisivo, dalla
vigilanza sui fondi pensione a quella forse più famosa di tutte: la privacy;
solo per citare le più conosciute!!
A vedere questa lista di comparti che
sarebbero sotto controllo, dovremmo essere tranquilli che tutto procede
regolarmente, altrimenti una di queste Aujthority interviene e sistema le cose;
in realtà sappiamo bene come vanno a finire le situazioni qui da noi con tutti
questi “controllori” che a ben guardare non controllano un bel niente.
Se dobbiamo inchiodare la nostra economia,
tanto vale prendere un signore di cui una parte abbia fiducia e dargli le
chiavi della cassaforte; è il caso di Ben Bernanke, presidente della Federal
Riserve, fedele assertore dell’immissione a pioggia di moneta; negli ultimi
tempi ha immesso sul mercato finanziario 2,3/trilioni di dollari, con i quali
ha rilevato una buona parte del Buoni del Tesoro ed ha mantenuto bassissimi i
tassi destinati a rifinanziare l’enorme debito pubblico accumulato durante la
gestione Obama.
Sono tutti d’accordo con questa impostazione
finanziaria? Sicuramente no, tant’è vero che se Draghi provasse ad emulare il
buon Ben, la Merkel
gli toglierebbe il saluto e lo esautorerebbe dalle sue funzioni di Governatore
della Banca Centrale Europea.
Alcuni economisti europei affermano che se
Draghi avesse potuto stampare euro come fanno in America, la situazione della
Grecia si sarebbe fermata al buco di 20/miliardi e non arrivare fino ai
350/miliardi che hanno fatto precipitare la situazione di tutto il continente,
o quasi.
Insomma, una delle tante Authority che ci
costano un occhio della testa, cosa avrebbe detto se Draghi avesse stampato
moneta in barba a tutte le avvertenze dei tanti soloni europei? Avrebbe potuto
fermare tutto oppure no? Sicuramente avrebbe intorbidato le acque fino a
rendere la situazione ingestibile. Sarebbe un successo??