mercoledì, novembre 28, 2012
COSE STRANE SOTTO IL NOSTRO CIELO
Il nostro Paese è notoriamente in crisi e le notizie clamorose circa le
difficoltà delle famiglie italiane si sprecano; la Caritas ci informa che ci
sono file lunghissime alle mense della carità e che il sistema rischia di
andare in tilt.
Il nostro Governo, imperturbabile alle sofferenze della gente, annuncia
nuovi tagli su diversi settori, sanità in testa, seguita da scuola e assistenza
agli anziani; mi sembra una politica chiaramente di sinistra; o mi sbaglio??
Forse mi sbaglio!!
Facciamo un passo indietro: i miei amici lettori avranno notato che nella settimana scorsa non
ho scritto nessun post; forse si saranno chiesti il perché ed io - anche se la
cosa non è importantissima per i destini della Nazione - vorrei spiegarvelo:
sono stato ricoverato in un Ospedale per un intervento alla vescica mirato
all’asportazione di un papilloma; all’inizio ho cercato di scherzarci sopra
definendo la cosa come “l’allontanamento di un intruso”, ma la paura non mi ha
mai abbandonato e ieri ne sono uscito in tempo per raccontarvi qualcosa sul
nostro sistema sanitario.
L’ospedale dove sono stato ricoverato è una vecchia villa medicea che
continua ad essere utilizzata per interventi ad altissimo livello; quindi si
deduce che la struttura portante – apparecchiature, medici e infermieri – sono
in perfetto ordine, mentre il resto – ambiente, pulizia, pasti, ecc. – sono da
terzo mondo. In queste condizioni il personale fa i miracoli per lavorare e
condurre in porto degli interventi anche difficili senza rischio per l’utente,
ma nessuno se ne rende conto. Mentre ero lì, mi è venuta in mente una delle mie idee bislacche: forse i
nostri politici non sanno di queste cose, altrimenti sono certo che le
sistemerebbero; allora, mi sono detto, perché non “obbligarli” a soggiornare
“una settimana all’anno” in un ospedale e vedere che cosa riescono a scoprire? Lo
so bene che sono “sogni” che il politico possa comprendere i problemi della
gente, ma se venisse una settimana in un ospedale, sentirebbe – molte volte al
giorno – questa frase: “è la solita storia, tagliano tutto perché si sono già
mangiati tutto”; io stesso, l’avrò
sentita un centinaio di volte nella settimana che ci sono stato da vari degenti
di svariata provenienza..
E allora che si fa? Allora, mi sono detto, sarebbe opportuno che
qualcuno guidasse il popolo ad azioni rivoluzionarie così come venivano
ipotizzate negli anni ’70 e mi sono venuti in mente due anime pure di sinistra
come Mario Capanna e Giovanni Russo Spena, il primo che come un novello Che
Guevara si slanciava sulle barricate e
sosteneva l’esigenza della “fantasia al potere” ed il secondo – suo successore
alla guida di Democrazia Proletaria – che sputava in faccia alla borghesia ed
alle sue istituzioni; e così ho preso sonno ed ho dormito placidamente, certo
di aver trovato il toccasana per risolvere l’attuale situazione.
Il mattino seguente sono stato svegliato da una graziosa infermiera –
costretta dai tagli ad un “doppio turno”
– e mi sono messo a ripensare all’idea della sera precedente; i due personaggi
ci sono ancora e quindi possiamo invocarli per guidare il proletariato verso
l’immancabile vittoria? Sono andato a vedere cosa fanno attualmente questi due
“capi popolo” e se potessero essere disponibili; mi sono cadute le braccia:
Capanna percepisce due vitalizi, uno da 5/mila euro al mese come ex consigliere
della Regione Lombardia e uno da 4.725 euro come ex deputato; l’altro – Russo
Spena – di pensioni ne prende tre: una da ex parlamentare (4.725 euro), una da
ex consigliere (3/mila euro) e una da ex professore (3.250 euro); sia chiaro
che è tutto legale, non sono furti, ma
certo che con questi tenori di vita la rivoluzione ce la possiamo scordare!!