giovedì, novembre 08, 2012
CI STIAMO AVVITANDO
Alcuni commentatori politici ed economici
hanno paragonato la situazione del nostro Paese con quella di una “trottola”
che gira continuamente su se stessa ma rimanendo sempre nello stesso posto o,
al massimo, muovendosi di pochissimo; in pratica ci stiamo avvitando su norme
che poi vengono dismesse e in seguito magari riattivat. Alcuni dati: alla fine
di quest’anno, il nostro Pil (la ricchezza prodotta nei dodici mesi) sarà
esattamente uguale a quello che era nel 2001, cioè undici anni, fa e nel
prossimo anno, il 2013, si prevede un calo dell’1% e quindi si andrà indietro
di circa 16/miliardi di euro; commento di ciò: i dodici mesi del 2012 sono
stato impiegati non per andare avanti ma per fare un passettino indietro. Vi
torna il paragone con la trottola??
Accanto a questi dati macro-economici, ne
abbiamo un altro che ci tocca da vicino: la disoccupazione ha toccato il suo
record di 2.8/milioni di persone senza lavoro; all’interno di questo dato, ci
viene fornito anche quello dei giovani disoccupati (35%, cioè 1 su 3) e non capisco perché ci dovremmo
stupire: stanno perdendo il lavoro i padri, come volete che facciano i giovani
a trovarlo!! Fra grandi e piccole, chiudono 10/mila imprese al mese: dove
possono andare i giovani che cercano lavoro??
Sul lavoro ci sarebbe poi da citare un evento
che sembra fatto apposta per porgere ai comici una battuta pungente: qualcuno
ricorda “Italialavoro”, l’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro creata per
indirizzare le forze che cercano lavoro e per stabilizzare quei lavoratori
assunti come precari? Ebbene, a dicembre i “collaboratori” di questa struttura
– tutti con contratti a termine – verranno messi a casa in quanto non verrà
rinnovato loro il contratto: bell’esempio!!
Il Presidente di Confindustria, Squinzi, dà alcune
cifre veramente preoccupanti: la produzione industriale è sotto del 23%
rispetto al picco massimo pre-crisi dell’aprile 2008; da questa data a oggi,
quasi un quarto dell’industria italiana ha spento le luci e chiuso i battenti;
magari qualcuna di queste ha riacceso la luce in un capannone in Serbia o in
Cina, ma questo non è quantificabile e quindi è inutile addentrarsi.
E coloro che sono “nominati” oppure quelli
“eletti” che cosa fanno? Continuano imperterriti a fornire alla gente una serie
di sermoni generici che sembrano costruiti apposta per i talk show, credendo
così di tacitare il popolo bue; però, visto quello che è successo in Sicilia,
sembra che questo modo di fare politica non incanti più nessuno; ma anche il
popolo non sa che fare, al massimo non vota o vota per Grillo, ma non trova
altri sbocchi dove andare ad infilare la propria rabbia.
Quali sbocchi? Mah, mi viene in mente una
frase di Marx che diceva “per fare la rivoluzione occorrono due cose: una
situazione oggettivamente rivoluzionaria ed un partito guida che sia
autenticamente rivoluzionario”; se il bravo Carl fosse qui con noi cosa
penserebbe della situazione italiana? Forse per la situazione sociale potrebbe
dire che esiste una forte tensione che alla lunga avrebbe le caratteristiche
per sfociare in una vera e propria rivoluzione, ma per il “partito guida”,
credo che si metterebbe le mani nei capelli e direbbe a chiare lettere che non
c’è e quindi bisogna prima di tutto formare questa componente essenziale di
ogni azione rivoluzionaria.
E allora cosa fare? Continuare con i soliti
riti televisivi in cui si invoca un giorno “maggiore crescita” e il giorno dopo
“maggiore rigore”, un giorno maggiore attenzione per i “meno abbienti” e
l’indomani dichiarare l’impossibilità di “toccare i ricchi” perché altrimenti
scappano dall’Italia? E così andare incontro alle prossime elezioni dove,
ovviamente, le cose rimarranno come ora, se non peggio. Sono sfiduciato!! E
voi??