mercoledì, ottobre 17, 2012
STABILITA'
La legge di stabilità si chiama così per
segnare una discontinuità con i precedenti Governi che la chiamavano
“finanziaria”, soprannominata “stangata”; ma la cosa è identica: trovare dei
soldi per ripianare dei buchi nella contabilità statale; chiaro?
Al momento e, secondo quanto ho capito io, le
fonti di gettito sono tre: tagli all’apparato statale, diminuzione dei fondi
alle Regioni e, ultima, ma forse la più interessante, l’introduzione della
“Tobin Tax”.
Questa nuova tassa, che nessun Governo
precedente aveva avuto il coraggio di introdurre, nasce a livello europeo con
molti contrasti: per la sua validità occorre che almeno 9 Paesi sui 27
dell’Eurozona, siano favorevoli e in questo caso – dopo l’ingresso dell’Italia
– siamo ai limiti; i Paesi a favore sono 11.
Ma cosa è questa “nuova” tassa? Anzitutto
diciamo che prende il nome dal premio Nobel per l’economia James Tobin, che la
propose fin dal 1972; questa tassa prevede di colpire TUTTE le transazioni sui
mercati valutari per stabilizzarli, penalizzando le speculazioni “a breve
termine”e contemporaneamente procurando entrate da destinare alla comunità
internazionale.
Mentre se ne parlava, gli speculatori hanno
già mosso le loro pedine: tra giugno 2011 e giugno 2012, secondo i dati diffusi
dal FMI, l’Italia ha avuto una “fuga di capitali” pari a 235 miliardi,
equivalenti al 15% del Pil (si comincia male!!); non a caso il più feroce
oppositore di questa normativa è il premier britannico, Cameron, che non solo
non ha firmato ma sta cercando di portare dalla sua parte altri partner
europei.
Come dicevo sopra, le altre due componenti
per la “stabilità”, sono i tagli verso gli statali e il minor gettito verso le
Regioni: per il primo, si sono già scatenati i sindacati, in particolare quelli
che hanno molti statali iscritti, e i lamenti si sentivano da Marte; per la
diminuzione dei fondi alle Regioni, si sono sentite delle affermazioni dai
Presidenti, che sembrerebbe di essere arrivati alla fine del mondo: si assicura
che molti servizi non potranno essere garantiti ai poveretti che ne avrebbero
diritto, per colpa del Governo che non manda i soldi; ovviamente si tratta di
comparti che riguardano la salute e gli aiuti ai disabili o ai diseredati
(parlare così mette i brividi e quindi scuote il Governo?).
Di tutte le cose che saranno tagliate, con o
senza le lamentazioni, ce ne manca una che mi preme molto e che ho proposto
varie volte; mi spiego: perché l’esecutivo non legifera con urgenza su una
norma che dice grosso modo così: “sono aboliti tutti i finanziamenti ai partiti
politici di qualunque natura si tratti” ?
Insomma, non si tratterebbe di una norma
tanto rivoluzionaria, ma solo di adeguare la legge a quello che è stato il
resoconto di uno specifico referendum avanzato nel 1993 dai radicali, che
ottenne un risultato plebiscitario (mi pare circa l’80% degli italiani votò a
favore dell’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti).
Credo che la norma abbia una sua valenza
anche in momenti “normali” (ed il referendum ne è buona prova), ma specialmente
in momenti come questi in cui si tagliano i posti letto agli Ospedali, lasciare
miliardi di euro a disposizione di ladroni che ne sanno una più del Diavolo mi
sembra proprio assurdo! Se c’è un taglio da fare subito è sicuramente quello di
eliminare questi autentici “sprechi” che tutti i politici chiamano “il prezzo
della democrazia”, ma nessuno mi spiega che nesso ci sia tra Lusi, Fiorito,
Maruccio, ecc. con la “povera” democrazia, quella che ha visto i De Gasperi, i
Togliatti e i Nenni che sono usciti dalla
scena politica senza che gli sia rimasto attaccato neppure un soldino.
Meditiamo gente, meditiamo!!