<$BlogRSDUrl$>

martedì, agosto 21, 2012

ROMNEY HA SCELTO IL VICE 


A pochi mesi dalle elezioni americane, i due contendenti stanno sistemando le proprie batterie e accingendosi ad un durissimo combattimento; in questi ultimissimi tempi, i sondaggi specializzati hanno riportato in testa Obama su Romney e, infatti, quest’ultimo ha subito compiuto la mossa che tutti si aspettavano: la scelta del suo vice.
Si tratta di un giovanissimo, come si addice alla politica statunitense dove i “dinosauri” non sono tollerati, ha 42 anni, si chiama Paul Ryan, è presidente della Commissione Bilancio della Camera, dove è stato eletto in rappresentanza dello Stato del Winsconsin.
La presentazione ufficiale è avvenuta nella base navale di Norfolk, davanti alla gigantesca portaerei “Lincoln” e tutta la manifestazione si è svolta come se Romney fosse già il Capo delle Forze Armate americane, cioè il Presidente, e presentasse al Mondo il suo pupillo; questa la sceneggiata che gli organizzatori della campagna elettorale hanno messo in piedi e che ha voluto sottolineare che il duo Romney-Ryan (entrambi peraltro non hanno fatto il militare!!) non rinuncerà al grande potenziale dell’industria militare; lo slogan è stato “il nostro dovere è salvare il sogno americano; Obama ha fallito”.
Ryan è da sempre nemico giurato della spesa pubblica e della riforma sanitaria voluta da Obama, ma soprattutto sembra allineato a molte delle idee del “Tea Party”, anzi sembra proprio una “creatura” del movimento di destra americano; la propaganda del suo partito definisce Ryan come un “cattolicissimo”, oltre a considerarlo il “leader dei falchi”; insomma, dovrebbe rappresentare la mossa per convincere la base popolare ultraconservatrice che nutre qualche dubbio su Romney, considerato troppo “favorevole alla classe alta e ricca del Paese”.
L’ultima novità del “Tea Party” è la conversione verso candidati “latinos” per alcune cariche del Paese: il candidato per il seggio di senatore per il Texas, è un certo Cruz, 41 anni,  figlio di un emigrante cubano arrivato negli USA con 100 dollari cuciti nelle mutande e che è riuscito a far studiare il figlio presso l’Università di Princeton e a prendere una specializzazione ad Harward; grazie all’appoggio del “Tea Party” ha sbaragliato il candidato ufficiale del partito, mostrando così che all’interno del partito dell’elefante, che il movimento del tea è molto potente e per questo Romney cerca di accattivarselo.
Forse il duo “Romney-Ryan” pensa che queste mosse in favore dei “latinos”, possa convogliare i voti dei sudamericani verso i conservatori, abbandonando così il Presidente che finora raccoglieva i loro consensi.
Ma lo staff di Obama non sta certo a guardare; ha compreso benissimo che l’”effetto latinos” peserà tantissimo e quindi ha scelto un esule cubano dal nome sintomatico - Julian Castro - per far parte della propria amministrazione, se verrà riconfermata e intanto lo ha nominato “oratore ufficiale” della prossima convenction democratica che si terrà a Charlotte.
Ho l’impressione che i problemi dell’economia e quelli del lavoro – con la disoccupazione sopra all’8% - cedono il passo ad “antiche” rivalità tra conservatori e progressisti; ricordiamoci e ricordiamolo anche a questi futuri “padroni del mondo”, che le ideologie sono state distrutte dalla globalizzazione e soppiantate da problemi più cogenti per la gente: la casa, il lavoro, il futuro dei figli, ecc.; chiaro il concetto??

This page is powered by Blogger. Isn't yours?