domenica, agosto 19, 2012
CI SONO ANCHE RICCHI "UMANI"
Alcuni giorni or sono, parlando dello
“spending review”, ho fatto un discorsino semplice, semplice: lo Stato, alla
spasmodica ricerca di quattrini, fa una “review”, cioè una revisione, delle
spese dell’amministrazione centrale e di quella periferica; a proposito di
questa ultima, cioè degli Enti Locali, accerta che alcuni settori spendono
troppo e che possono erogare lo stesso servizio con meno soldi e quindi taglia
loro i relativi “trasferimenti”.
Gli Enti locali, senza neppure specificare
dove lo Stato sbaglia e quindi senza affermare che “ci vuole quella cifra per
fare un buon servizio”, trasferisce i denari tagliati dallo Stato e li va a
prendere dai comuni cittadini, anzi, in particolare dai più sfortunati: malati
(settore sanità), lavoratori pendolari (aumento tariffe dei treni) e anziani
(maggiori usufruitori dei mezzi pubblici cittadini).
Si potrebbe dire, semplicisticamente, che è
così in tutto il mondo, e che a pagare sono sempre i più deboli, mentre i ricchi
hanno mille possibilità di farla franca; ebbene, in Inghilterra è accaduta una
cosa che ribalta questo concetto: uno scrittore multimilionario, Mark Haddon,
ha chiesto al Primo Ministro britannico David Cameron, di “fargli pagare più tasse”.
In una lunga intervista con il Sunday Times,
ha affermato che “i ricchi come lui dovrebbero contribuire di più, per evitare
altri tagli da parte del governo”; dopo averlo proposto per una prossima
beatificazione, sarei dell’avviso di affidargli qualche incarico politico,
visto che le idee del nostro scrittore sono proprio quelle che ci vorrebbero.
Cosa dice il nostro Haddon? Anzitutto ammette
di essere “straricco”, cosa che non fanno neppure quelli che lo sono
notoriamente, e poi dice che “le misure di austerity decise da questo governo
hanno causato vere sofferenze a molti britannici, ma non a me; il mio alto
tenore di vita non è stato minimamente intaccato”.
Anche questa affermazione la portiamo per la
causa di beatificazione; ma non basta, perché il nostro Mark continua
nell’esporre le sue idee “autenticamente rivoluzionarie”, domandandosi perché
alla gente come lui non viene chiesto di fare la sua parte? E prosegue
chiarendo di essersi ispirato al miliardario americano Warren Buffet che –
anche lui – chiese di pagare più tasse, dopo avere scoperto che la sua donna
delle pulizie – in proporzione – ne pagava più di lui.
Haddon prosegue su Buffet, affermando che
“non vede molta gente che la pensa allo stesso modo; in questo mondo sembrano
esserci più Bob Diamonds (Consigliere d’Amministrazione della Barclays, banca
al centro di uno scandalo) che Buffet”.
E conclude con una frase che in Italia è
riecheggiata tante volte (ovviamente sempre “a vuoto”): “non è solo una
questione economica, ma è anche un problema morale; se tutti pagassimo le tasse
come si deve – cioè secondo le proprie possibilità – non avremmo bisogno di ricorrere all’austerity”.
Insomma, in questo mondo strapieno di ladroni
e di faccendieri, c’è anche qualcuno “diverso” e devo dire la verità: quando lo
si scopre si resta increduli, come a dire “ma forse l’avrà detto per farsi
pubblicità”, ma poi quando si scopre che anche il suo ultimo libro (Lo strano
caso del cane ucciso a mezzanotte) è in testa alle classifiche di vendita,
siamo costretti ad ammettere che esistono anche ricchi “umani”, come indica il
mio titolo e che bisognerebbe fare in modo che questi signori “diversi”
approdassero alle stanze dove si decide il destino della gente “comune”, quella
gente che Mark indica come “tartassata dalle troppe sofferenze che vengono loro
imposte”. Bravo!!