giovedì, luglio 12, 2012
SESSO EN PLEIN AIR
Sarà forse il caldo torrido che cinge
d’assedio molte città italiane, ma avere due casi di “sesso in strada” in un
paio di giorni è sicuramente qualcosa di “strano” che merita almeno delle
riflessioni da parte nostra.
Il primo caso avviene a Firenze e
precisamente sui gradini della Basilica di Santa Croce, all’ombra della statua
di Dante Alighieri: una coppia ha fatto sesso davanti alla tantissima gente che
era presente nella celebre Piazza (peraltro non era neppure tardi: solo le
22.30); un gruppo di ragazzi non ha trovato di meglio che filmare le evoluzioni
sessuali dei due giovani e “postarle” su alcuni social network; nessuna
autorità è intervenuta, nessun Vigile si è presentato, così i due protagonisti
hanno avuto tutto il tempo di concludere la loro azione e andarsene per la loro
strada.
Soltanto dalle riprese presenti sui social
network è scoppiata la polemica, con tutti i “benpensanti” che stigmatizzavano
l’episodio e le autorità che chiedevano agli autori del filmato perché invece
di filmare l’atto sessuale, non hanno pensato di chiamare la Polizia o i Vigili Urbani.
Il secondo episodio, abbastanza analogo, è
avvenuto a Milano, in ora addirittura precedente quella di Firenze (le 19.30):
in pieno giorno, in una strada molto frequentata, davanti agli occhi di
passanti più irritati (per quale motivo?) che sorpresi; i due, dopo la fine
della loro performance, si sono giustificati con “siamo stati travolti dalla
passione….e non abbiamo più pensato a niente”; affermando, in concreto, che
l’ardore frenetico del sentimento dei due non giovanissimi attori (lei 36 anni,
lui 26) poteva lenire la colpa di esibire il sesso senza quel pudore che anche
la legge richiede.
Peraltro, sulle strade il giovanissimo o
l’anziano può imbattersi in scene che comprendono bambini che chiedono
l’elemosina, uomini che dormono nel gelo avvolti in cartoni, ragazzine
sciancate per commuovere i passanti ed anche a giovanissime prostituite che
hanno in borsa, accanto alla Barbie, il pacchetto dei preservativi: si dirà che
è la vita, che è la società attuale che ha ridotto le strade a questi
palcoscenici, ma non mi sembra di aver mai sentito le prese di posizione dei
soliti benpensanti su queste scene, non erotiche certo, ma sicuramente nauseanti.
Il solito politico che non riesce mai a
tacere, paragona le Piazze, teatro di queste scene, a bordelli all’aperto in cui
si mischiano droga, alcol e - new entry - il sesso libero; ma non coglie la
differenza tra le prime due, votate alla morte, e la terza che invece mira al
godimento dei sensi e confonde quindi il tossico con l’innamorato.
Non so per quale motivo, ma l’unica cosa che
mi suscita questa vicenda è racchiusa nell’ultima parte del “recitativo” di
Fabrizio De André, composizione che ho affisso nel mio studio e che leggo con
molta frequenza; sono certo che la conoscerete, ma non so rinunciare a
riproporvi il pezzo finale che considero un inno contro il benpensante, colui
che compie i peggiori atti, dei quali si assolve, ma stigmatizza quelli altrui:
“Uomini,
poiché all’ultimo minuto/ non vi assalga
il rimorso/ per non aver pietà giammai avuto/ e non diventi rantolo il respiro/
sappiate che la morte vi sorveglia/ gioir nei prati o fra i muri di calce/ come
crescere il gran guarda il villano/ finché non sia maturo per la falce”
Potrà sembrare una chiusa “triste” per un
fatto gioioso come io considero il sesso, ma forse la tristezza è dovuta alla
consapevolezza di non essere io il protagonista della sequenza in Piazza Santa
Croce; Dio come mi rincresce di non essere uno di questi giovani e come odio
tutte quelle persone che li guardano con astio e malevolenza!