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domenica, luglio 22, 2012

IL RIECCOLO 


Fu Montanelli a coniare il termine “il rieccolo” per Amintore Fanfani, “cavallo di razza” della DC,  allo scopo di evidenziarne l’impossibilità di buttarlo  fuori anche dopo le più cocenti sconfitte, come ad esempio, il referendum sul divorzio perduto sonoramente.
Lo stesso termine viene adesso usato per Berlusconi che ha annunciato la sua ricandidatura al vertice del Pdl per “non distruggere il partito”; continuo a pensare che sia una “falsa notizia” perché il cavaliere, così ligio ai dettami dei sondaggi, avrà certamente saputo che la stragrande maggioranza degli italiani non ha nessuna intenzione di seguirlo; e allora….
Come è bello il sistema che usano negli Stati Uniti: il Presidente, quando è sconfitto, esce di scena e non si ricandida più, ma si dedica a lucrose conferenze che gli fanno vivere una bella vecchiaia, senza far danno al Paese.
Da noi, invece, “il rieccolo” non è solo Berlusconi, ma sono in tanti; facciamo un gioco: vi elenco i candidati delle elezioni del 2008:Berlusconi, Bersani, Casini, Fini, Vendola, Di Pietro; spero che avrete notato che sono gli stessi che si ripresenteranno nella primavera del 2013, a dimostrazione che da noi non si muove nessuno.
O meglio, una novità ci sarà ed è rappresentata dal movimento “5 stelle” di Grillo, ma questa è una situazione “diversa”; invece, l’unica novità avrebbe potuto essere rappresentata da Alfano, ma “il Capo” l’ha rimandato in panchina e lui ha detto obbedisco.
Ma vediamoli questi signori quando sono approdati in politica: di Berlusconi abbiamo già parlato e quindi passiamo a Bersani che ha definito “agghiacciante” la notizia del rientro del cavaliere; dunque, il segretario del PD, ha iniziato poco più che ventenne a “mangiare alla greppia della politica”: era già vice presidente di una delle tante inutili Comunità Montane, simbolo della “casta” più parassitaria; passiamo poi a Fini, che può vantare a suo “merito” il raggiungimento dell’ottava legislatura, alcune come “MSI”, alcune come “AN”, poi in PdL ed ora nel suo nuovo partito, F.L.I.
Continuiamo con Casini, che è abituato a veleggiare in varie formazioni politiche, purché ci sia il suo tornaconto: ha iniziato con la DC - uomo di fiducia di Forlani – per proseguire con un suo partito cattolico dopo la distruzione dei dicci e quindi con l’alleanza con Berlusconi, da cui si è staccato per mettere in piedi una nuova formazione politica, l’UDC, in attesa di allearsi con “chi offrirà di più”.
Concludo con Vendola, classe 1958, che nel 1985, cioè a soli 27 anni, era già nel direttivo del PCI, cioè viveva di politica, salvo poi approdare a “SEL”;c’è poi Di Pietro, classe 1950, in politica dal 1996 dopo l’avventura proficua nel pool di “Mani Pulite” e quindi anche lui un vecchio arnese della politica.
Insomma, questi signori che ho elencato, li ritroveremo tra qualche mese sulle Piazze d’Italia a chiedere i nostri voti; mi fanno pensare ai programmi estivi della nostra televisione: gradevoli ma già visti e rivisti; ovviamente non li possiamo chiamare “rieccoli”, ma solo perché non se ne sono mai andati; l’unica piccola speranza di novità è quella della “Lega” che ha pensionato Bossi e messo il partito in mano a Maroni: basterà per segnare un punto a favore della novità?
Come un condor che vola alto in attesa della morte della preda, Beppe Grillo mette in moto le sue truppe e spera in un risultato che sia all’altezza di quello conseguito nelle recenti amministrative; sarebbe un trionfo, magari ingestibile, ma comunque esaltante e imbarazzante per tutte le altre forze politiche!!

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