<$BlogRSDUrl$>

venerdì, maggio 18, 2012

LE MANI NEL PIATTO 

Questa è bella davvero e, a quanto mi risulta, addirittura nuovissima nel panorama dei trucchi che la Finanza mette in campo per smascherare i furbetti del 740 ed i loro sodali e congiunti. Adesso vi racconto il fatto: nella mia città, c’è stato un blitz della GdF in un locale di gran lusso, un ristorante da diverse centinaia di euro “a coperto”; fin qui niente di nuovo! Abbiamo assistito a cose del genere fatte in luoghi di villeggiatura, nei Bar della capitale, nelle oreficerie del Ponte Vecchio, quindi non ci dovremmo trovare niente di strano. Il punto è che i militari hanno dato un’occhiata superficiale ai conti ed alle carte del proprietario del locale, ma hanno identificato e chiesto documenti a quasi tutti i clienti presenti, cercando i legami con i macchinoni parcheggiati all’esterno (SUV, Macerati, Mercedes e Ferrari). Alcune voci dicono che in tasca ad uno dei clienti è stato trovato un bel rotolo di banconote per diverse migliaia di euro; questo m’induce a supporre che oltre a chiedere documenti hanno anche “frugato” qualcuno dei VIP presenti, altrimenti non capisco come sarebbe saltato fuori il rotolo di banconote. Adesso comunque il VIP – o presunto tale – dovrà dimostrare esaurientemente la regolare provenienza del denaro, secondo le disposizioni riguardanti la disponibilità di grosse cifre in contanti. Il Grande Fratello del Fisco, come nel romanzo di Orwell, sembra non porsi limiti e ficca il naso anche nel piatto dove mangi, fedele al motto: dimmi “dove” mangi e ti dirò chi sei; cioè che reddito hai e se evadi le tasse. Il blitz fatto nel ristorante dei VIP non era volto a riscontrare la regolarità dei rapporti ristoratore-cliente, ma sostanzialmente per “vedere chi c’era” e da questa lista trarre delle conclusioni operative. Ma quali sono queste ulteriori mosse del Grande Fratello? Semplicemente accertare che le tante centinaia di euro che costa un pasto in quel locale siano alla portata degli introiti del signor “X” secondo quanto dallo stesso dichiarato in occasione della presentazione del 740. Ovviamente tra i ristoratori, in particolare quelli d’alto bordo, si è sparsa la paura di questi controlli, anche se molti di loro fanno spallucce a questi blitz e affermano che gli evasori fiscali, quelli veri e operanti in grande, ormai è molto tempo che pur continuando a mangiare benissimo, lo fanno in casa dove è più difficile trovarli; insomma, continuiamo con i tartufi ma facciamolo tra le quattro mura domestiche. Comunque, i ristoratori interessati, con l’umorismo tipico della mia città, affermano che fare il “ristorantometro” non porterà la Finanza da nessuna parte; d’altra parte, molti colleghi sono allarmati dell’operazioni e paventano che i ristoranti di lusso patiscano un calo di presenze, per la paura di essere schedati. E a nulla vale la lamentela di alcuni ristoratori di lusso, secondo cui esistono clienti anche non ricchissimi ma appassionati della “grande cucina” da gourmet e per potersi permettere tutto questo, magari rinunciano ad altre spese pur di andare ogni tanto a togliersi lo sfizio di una cena ad alto livello; soli o in compagnia. Sarà vero oppure è una balla? Credo che possa accadere che qualche volta un “povero” appassionato spenda lo stipendio mensile di un comune mortale per una cena al Ristorante di gran lusso, ma la maggioranza dei clienti non è certo quella!! Chiaro??

This page is powered by Blogger. Isn't yours?