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martedì, aprile 03, 2012

QUANTE MORTI VIOLENTE!! 

Nel mondo del lavoro, l’esasperazione per la tragica situazione occupazionale, sta provocando diverse morti violente, ma la cosa viene gestita dai mass-media come dei fatti di “cronaca nera”, senza cercare di andare oltre all’evento.
Devo purtroppo citarvi almeno qualcuno di questi suicidi, ma ritengo che questo sia indispensabile per comprendere il fenomeno: il primo fatto che riporto si riferisce ad un artigiano bolognese che si è dato fuoco proprio di fronte alla locale sede di Equitalia; ha lasciato un biglietto diretto a questa struttura in cui afferma “ho sempre pagato le tasse, poco ma sempre. Quello che ho fatto l’ho fatto in buona fede. Lasciate in pace mia moglie, lei è una brava donna. Vi chiedo perdono anche a voi”; dopo alcuni accertamenti, Equitalia aveva contestato all’artigiano svariati tributi non pagati per complessivi 105.000 euro, comprese multe e sanzioni varie.
A Verona un operaio edile di 27 anni si è dato fuoco: la motivazione è che l’uomo aveva lavorato quattro mesi per un datore di lavoro che non gli aveva dato un euro.
A Figline Valdarno un rappresentante di commercio di 61 anni si è tolto la vita infilandosi un coltello in gola e recidendosi la gola dall’interno: agghiacciante! Il motivo è che il lavoro si era fermato e non riusciva più a mantenere la famiglia.
A Trani un imbianchino di 49 anni senza lavoro si è lanciato da un balcone e un analogo artigiano si è impiccato a Scorrano, in Provincia di Lecce e lo stesso insano gesto ha compiuto un imprenditore di 53 anni di Belluno che non riusciva a mandare avanti la sua azienda e un commerciante sessantenne di Taranto al quale la banca ha negato un prestito che gli serviva per pagare gli stipendi ai dipendenti,.
Chiarisco che questi eventi sono soltanto una parte di quello che è accaduto in una settimana nel nostro Paese e lì’unico che sembra avere intuito il nocciolo del problema e ne è preoccupatissimo, è il senatore Lannutti, presidente dell’ADUSBEF e capogruppo dell’Idv in Senato; egli, senza mezzi termini, ha lanciato un appello che recita: “fermiamo queste tragedie!”.
Lannutti ha poi proseguito attaccando il Governo che – a suo dire – “non sta facendo nulla e mostra la più spietata insensibilità di fronte ai reiterati tentativi miei e di altri senatori di dare il via ad una moratoria per coloro che non riescono a pagare i debiti con il Fisco”. Il senatore aggiunge poi una cosa ancora più interessante: “la pressione fiscale aumenta vertiginosamente ma al Governo non importa assolutamente niente in quanto è completamente scollato dal Paese reale”; a questo proposito dobbiamo constatare che il fisco incide sulle nostre tasche per il 45%, mentre nel 1980 era fermo a poco più del 30%: un aumento del 50%, mica scherzi!!
È secondo quanto riportato da alcuni economisti: “ognuno di questi eroi disperati è un macigno sulla coscienza di chi continua a tutelare l’interesse della finanza invece della dignità di chi lavora”. In questa dichiarazione si prefigura che i supermanager della finanza e i “garantiti” della politica abbiano una “coscienza” sulla quale appoggiare le proprie scelte, ma ho paura che se crediamo in questo possiamo credere anche in Biancaneve e i sette nani.
Il problema è che la finanza ha ormai surclassato tutta l’imprenditoria relegandola a mero strumento nelle mani dei “grandi giocatori”; e in questo diabolico mondo, il lavoratore è diventato una merce come un’altra, tant’è vero che esiste un “mercato del lavoro” così come c’è un “mercato delle vacche” o dei latticini o dell’abbigliamento.
E il futuro mi sembra destinato a peggiorare, altro che storie!!

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