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sabato, aprile 07, 2012

ABBASSO LA MISERIA 

In questo nostro Paese fatto di politici, di politicanti, di professori – veri e finti – di faccendieri e di millantatori (potrei continuare senza immettere nessun nome positivo), esistono anche personaggi difficilmente catalogabili ma che rivestono caratteristiche di pura genialità e, quello che è ancora più importante, con una forte venatura di socialità.
Mi riferisco ad un personaggio toscano, per la precisione di Quarrata, in Provincia di Pistoia, che risponde al nome di Giuliano Melani; spostiamo il calendario al novembre 2011 quando le turbolenze finanziarie stavano per far saltare in aria i conti dello Stato; in particolare i tassi dei BTP erano alle stelle, così come il famigerato spread di riferimento con i tassi tedeschi; ed ecco l’idea geniale del Melani: compra una pagina sul Corriere della Sera con i soldi che aveva destinato all’acquisto dell’auto nuova per il figlio ( 20.570 euro); su questa pagina invita gli italiani tutti a comprare Btp per salvare il Paese dalla speculazione; e dava anche la motivazione: siccome il debito ce lo siamo fatti noi, meglio ricomprarcelo (magari guadagnandoci qualcosa), che non rimetterci pagando nuove tasse.
Un’idea semplice ma al tempo stesso rivoluzionaria, talmente banale che venne accolta da tutto il Mondo come se fosse il famoso uovo di Colombo; fioccarono le richieste di interviste (BBC, New York Times, solo per citare i più famosi), ma soprattutto cominciarono le telefonate della gente comune, quella che credeva in questa iniziativa e alla proposta di Melani di acquistare ciascuno 4.500 euro di Btp, qualcuno eccepiva che ne aveva solo 4.300; andava bene lo stesso? Magari il resto il prossimo mese!! Alla fine dei giochi, questa Italia si è ricomprata il 10% del Debito pubblico, una cifra paurosamente vicina ai 200 miliardi di euro.
E adesso passiamo all’ultima genialata del Melani: l’abrogazione della miseria; dice l’autore: “non ne abbiamo bisogno, non ci serve e abbiamo i mezzi per eliminarla”; poi prosegue con alcune delle cose che appariranno nel suo prossimo libro che sta per terminare e che non ha ancora un titolo definitivo.
Ci confida solo qualche perla: “sulla terra produciamo beni alimentari per sfamare 12 miliardi di persone mentre sulla siamo 7 miliardi eppure ogni giorno troppe persone rimangono senza mangiare; la miseria è come un virus che si attacca alle persone, ma se ragionassimo diversamente lo debelleremmo; come fare? è scritto sul libro di prossima uscita”.
Il nostro Melani si rende ben conto che questa volta ha intrapreso una strada irta di difficoltà, si rende altrettanto ben conto che la sua idea sta tra Bakunin e Rousseau, tutta gente dimenticata dai più, ma non è certo il tipo che molla la presa.
Non azzardo previsioni e neppure ricette miracolistiche; mi limito a riportare un dato reso noto dalla Banca d’Italia: le 10 persone più ricche d’Italia possiedono quanto i 3/milioni di italiani più poveri; questa è statistica, ma al di là dei numeri ci sono degli essere umani, la maggioranza dei quali sta nella parte inferiore di questa classifica, cioè ben distante dai “ricchi”; questo vorrà pur dire qualcosa!!
Comunque sia, attendo con ansia l’uscita di questo nuovo libro di Melani e nel frattempo, vorrei ricordare ai miei amici lettori cosa s’intende per “miseria”, secondo il fido “Devoto-Oli”: “l’indigenza, soprattutto in quanto capace di pregiudicare seriamente la dignità morale e sociale di un individuo o di una comunità”; di tale definizione mi colpisce il pregiudizio della dignità sia morale che materiale: è ciò che si continua a vedere nei Paesi in via di sviluppo e che comincia a fare capolino anche da noi!!

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