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venerdì, marzo 30, 2012

IL DEBITO PUBBLICO 

Non è bello impaurire i neo genitori con la notizia che il loro bambino appena nato avrà già quasi 33.000 euro di debito pubblico da pagare; si potrebbe fare dello spirito e dire: “ecco perché la notte non dormono; sono i debiti!!”.
Il nostro debito pubblico continua a crescere con una velocità mostruosa; pensate che ogni secondo che passa, cresce di 14.000 euro; di questo passo verso la fine di aprile raggiungerà la fatidica soglia dei 2.000/miliardi di euro.
Non bisogna essere un “bocconiano” o comunque un economista di grido, per capire che il problema debito pubblico è “il problema”, per riequilibrare il nostro bilancio; e per fare questo il nostro governo cosa fa? Semplice, continua a spremere il certo medio (per esempio: incremento delle addizionali locali sull’IRPEF e introduzione dell’IMU sulla prima casa), senza che la politica paghi un pur minimo pegno, dopo essersi fatta tante scorpacciate.
A questo proposito, devo aggiungere che di cose da tagliare ce ne sarebbero e tante: mi ha molto colpito un fatto concreto accaduto di recente: pensate che un certo partito politico è stato derubato dal proprio tesoriere di ben 20/milioni di euro eppure nessuno si è suicidato, ma il partito ha tranquillamente continuato a fare politica. Vorrà pure dire qualcosa; o no??
Ma torniamo al debito pubblico; ad aggravare la situazione, c’è da ricordare a tutti che 25 Paesi dell’Eurozona (due non hanno firmato) si sono impegnati a mettere in pratica delle ferree regole sui conti pubblici, in particolare avere dei bilanci in equilibrio e il debito strutturale non deve superare lo 0,5% del Pil; per inciso, noi stiamo veleggiando attorno al 100% del Prodotto Interno Lordo.
Nelle stanze del potere si cerca di trovare una soluzione a questo problema tutt’altro che facile e tutti i componenti dell’esecutivo si comportano come veri e propri “conservatori”, con l’aggravante di snaturare anche questo anziano concetto inventato da Giuseppe Prezzolini; il “conservatore – specie in un Paese squinternato come il nostro – avrebbe dovuto far sentire la dignità del rispetto della legge e l’esigenza di difendere scrupolosamente l’efficacia delle tradizioni al fine di creare una coesione morale tra tutti i concittadini di buona volontà”.
Per il vero “conservatore” l’economia è la vera struttura portante della società mentre la morale ed il diritto non sono che mere sovrastrutture, lacci, impedimenti, seccature; un importante neocom statunitense, Moises Naim, lo sostiene apertamente quando afferma che anche la corruzione è accettabile se aiuta a far marciare l’economia.
Sembrerebbe una posizione cinica ma intelligente e invece è sostanzialmente stupida e controproducente: le questioni morali sono dei valori che debbono essere condivisi e questo per motivi squisitamente pratici; come dice Nietzshe, anche l’economia, se non è frenata da un’etica, provoca una lotta di tutti contro tutti, al termine della quale abbiamo la dissoluzione della società e quindi anche di quel benessere che si era assunto come unica stella polare.
Sono vecchie ricette ma sono perfettamente calzanti con la situazione del Mondo contemporaneo e del nostro Paese in particolare; spero che si sappia fare tesoro di questi pensieri altissimi e si applichino alle cose di tutti i giorni.
Per concludere con una risata, sia pure amara, una battuta sul concetto di debito: “c’è chi lo fa per necessità, chi per leggerezza e chi per vizio; solo il primo di solito lo paga”; noi a quale categoria apparteniamo??

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