giovedì, febbraio 23, 2012
VENTI ANNI FA: MANI PULITE!!
Nel 1992, l’Italia venne scossa da un vento furioso che prese il nome di “Mani Pulite” e che scardinò il sistema dei partiti di allora e le relative ruberie; o meglio – dome si disse allora – le “dazioni” di vari imprenditori a quasi tutti i partiti politici che infatti, rimasero invischiati principalmente con i loro Tesorieri.
Non ho intenzione di fare un bilancio dopo il tempo trascorso, ma vorrei chiedermi e chiedervi se il sistema appare modificato; proprio in questi ultimi tempi sono scoppiati vari scandali – dalla vicenda Penati a Milano a quella del tesoriere della Margherita che si era appropriato del bottino – che però vanno visti in modo diverso da come andarono i fatti degli anni ’90.
L’impressione che se ne ricava è che adesso non si ruba più per il partito ma quasi esclusivamente per le proprie tasche e rubano tutti, o meglio, tutti quelli che possono farlo, sia per posizione strutturale che per ambizione e sfacciataggine.
Sotto questo aspetto, quindi, si potrebbe affermare che le cose non sono andate migliorando, anzi forse si potrebbe affermare che il sistema è addirittura peggiorato.
Nel 1992, se ricordate bene, le TV avevano delle loro postazioni fisse al di fuori del Palazzo di Giustizia di Milano (Ricordo Paolo Brosio0 per Rete4) e da quei microfoni venivano giornalmente comunicate agli italiani le novità sui ladroni di turno; e tutti noi aspettavamo con ansia quei momenti per vedere se l’opera di giustizia continuava ad andare avanti; e quando veniva inquadrato Di Pietro, per la gente sembrava che a parlare fosse un novello Robin Hood e stava ad ascoltarlo con la bocca aperta.
Adesso se ne parla, ma non più di tanto e quando la Corre dei Conti denuncia che la corruzione in Italia è sempre più dilagante, si sposta l’obiettivo sull’aspetto psicanalitico della questione: in Italia non è mai esistita una cultura della legalità e neppure dei modelli di riferimento; quindi…ci vuole un po’ di pazienza!!
Eppure questa è una solenne baggianata: se ripercorriamo il panorama politico dal dopoguerra in poi, incontriamo fior di galantuomini (ne cito solo alcuni: Einaudi, De Nicola, Nenni, De Gasperi; ma potrei continuare con altri – non moltissimi – ma sufficienti a formare l’immagine di riferimento per l’Onestà, quella con la O maiuscola.).
Ma venti anni fa c’era anche un’altra cosa di grande rilievo per gli italiani: il Festival di Sanremo, quella stessa manifestazione che si è chiusa in questi giorni; se ci fate caso, i protagonisti di adesso sono tutti ultra 65enni (Celentano 73, Moranti 67) tutta gente che non riesce ad andare in pensione (sarà mica colpa della Fornero) ed allora continua ad imperversare sui nostri teleschermi,
Ma non lo fanno per spirito di servizio, ma solo perché li pagano molto profumatamente: 700/mila euro a Celentano, 300/mila a Moranti, 150/mila a Rocco Papaleo e 200/mila al direttore artistico, Gianmarco Mazza.
Non conosco il compenso per le due vallette italiane, mentre la slava lvana Mrazova si è intascata 80/mila euro; a proposito delle vallette: dopo lo scaldaletto che suscitò lo spacco dell’abito di Belen che rivelava un tatuaggio a forma di farfallina e…qualcos’altro, le battute si sono sprecate; tra le tante mi ha colpito quella del Segretario del PD, Bersani, omonimo di un cantante presente a Sanremo, che ha dichiarato, in una forma seriosa che non gli fa onore, “tra la Fornero e Belen, mia figlia sceglie Fornero”; ci sarebbe da aggiungere che ci sono anche delle “posizioni di mezzo tra le due eccezioni” ed è in queste posizioni che si potrebbe collocarsi la figlia di Bersani. L’accostamento tra Mani Pulite e Festival è puramente casuale; o no??
Non ho intenzione di fare un bilancio dopo il tempo trascorso, ma vorrei chiedermi e chiedervi se il sistema appare modificato; proprio in questi ultimi tempi sono scoppiati vari scandali – dalla vicenda Penati a Milano a quella del tesoriere della Margherita che si era appropriato del bottino – che però vanno visti in modo diverso da come andarono i fatti degli anni ’90.
L’impressione che se ne ricava è che adesso non si ruba più per il partito ma quasi esclusivamente per le proprie tasche e rubano tutti, o meglio, tutti quelli che possono farlo, sia per posizione strutturale che per ambizione e sfacciataggine.
Sotto questo aspetto, quindi, si potrebbe affermare che le cose non sono andate migliorando, anzi forse si potrebbe affermare che il sistema è addirittura peggiorato.
Nel 1992, se ricordate bene, le TV avevano delle loro postazioni fisse al di fuori del Palazzo di Giustizia di Milano (Ricordo Paolo Brosio0 per Rete4) e da quei microfoni venivano giornalmente comunicate agli italiani le novità sui ladroni di turno; e tutti noi aspettavamo con ansia quei momenti per vedere se l’opera di giustizia continuava ad andare avanti; e quando veniva inquadrato Di Pietro, per la gente sembrava che a parlare fosse un novello Robin Hood e stava ad ascoltarlo con la bocca aperta.
Adesso se ne parla, ma non più di tanto e quando la Corre dei Conti denuncia che la corruzione in Italia è sempre più dilagante, si sposta l’obiettivo sull’aspetto psicanalitico della questione: in Italia non è mai esistita una cultura della legalità e neppure dei modelli di riferimento; quindi…ci vuole un po’ di pazienza!!
Eppure questa è una solenne baggianata: se ripercorriamo il panorama politico dal dopoguerra in poi, incontriamo fior di galantuomini (ne cito solo alcuni: Einaudi, De Nicola, Nenni, De Gasperi; ma potrei continuare con altri – non moltissimi – ma sufficienti a formare l’immagine di riferimento per l’Onestà, quella con la O maiuscola.).
Ma venti anni fa c’era anche un’altra cosa di grande rilievo per gli italiani: il Festival di Sanremo, quella stessa manifestazione che si è chiusa in questi giorni; se ci fate caso, i protagonisti di adesso sono tutti ultra 65enni (Celentano 73, Moranti 67) tutta gente che non riesce ad andare in pensione (sarà mica colpa della Fornero) ed allora continua ad imperversare sui nostri teleschermi,
Ma non lo fanno per spirito di servizio, ma solo perché li pagano molto profumatamente: 700/mila euro a Celentano, 300/mila a Moranti, 150/mila a Rocco Papaleo e 200/mila al direttore artistico, Gianmarco Mazza.
Non conosco il compenso per le due vallette italiane, mentre la slava lvana Mrazova si è intascata 80/mila euro; a proposito delle vallette: dopo lo scaldaletto che suscitò lo spacco dell’abito di Belen che rivelava un tatuaggio a forma di farfallina e…qualcos’altro, le battute si sono sprecate; tra le tante mi ha colpito quella del Segretario del PD, Bersani, omonimo di un cantante presente a Sanremo, che ha dichiarato, in una forma seriosa che non gli fa onore, “tra la Fornero e Belen, mia figlia sceglie Fornero”; ci sarebbe da aggiungere che ci sono anche delle “posizioni di mezzo tra le due eccezioni” ed è in queste posizioni che si potrebbe collocarsi la figlia di Bersani. L’accostamento tra Mani Pulite e Festival è puramente casuale; o no??