mercoledì, febbraio 01, 2012
L'URLO
Eravamo nel 1893 quando il pittore norvegese Edward Munch realizzò la sua opera più famosa: “L’urlo”, quell’immagine di un uomo che in preda a un moto convulso di paura-protesta-arrabbiatura, urla la sua disperazione contro il mondo intero.
Prendo in prestito questa immagine per rapportarmi con quanto accade in Italia, dove un governo formato da tecnici – cioè “non politici” – cerca di rattoppare una situazione che non è propriamente felice, con un debito pubblico record e con il Pil che non riesce a salire, anzi….scende!!
Dopo alcuni interventi su pensioni e aumenti di tasse (ICI, IVA, ecc.), il governo si è dedicato ad azioni di “liberalizzazione” che dovrebbero migliorare le condizioni di vita e indurre maggiori capitali – anche stranieri – ad affluire nella nostra economia.
Per la verità, al momento non vedo niente di significativo ai fini dell’andamento del nostro futuro, se non un ricorso smodato all’uso di Internet per fare qualsiasi cosa, dai certificati comunali e di altri enti locali ai versamenti INPS e altro somme da pagare, per continuare con i rapporti con l’Università e altro del genere; questi provvedimenti presuppongono un paio di cose: una “banda larga” nell’intero paese (cosa promessa da altri governi e mai realizzata) e una Pubblica Amministrazione che sia pronta a lavorare on-line; a quel che so, ci sono strutture che hanno addirittura stampanti guaste da anni e quindi non si può stampare niente per gli utenti.
C’è un’altra cosa che mi ha fatto sorridere: la liberalizzazione degli orari dei negozi, come se tenendo aperti i locali, la gente fosse maggiormente invogliata a comprare; per la verità, qualcuno dovrebbe spiegare a Monti che la cosa che occorre per comprare sono i SOLDI; il tempo per comprate lo troviamo!!
Non dimentichiamo poi la bufala sul pane fresco alla domenica: se il Presidente lo vuole, basta che venga a trovarmi, a Firenze, e accanto a casa mia ce ne sono addirittura due di forni aperti anche la domenica che hanno il pane fresco; il tutto senza decreto e questo dura da alcuni anni!!
Nel contesto delle liberalizzazioni, c’è stata una autentica sollevazione di quasi tutte le categorie interessate: dagli avvocati ai farmacisti, dai tassisti ai pescatori, dai benzinai ai notai; alcune di queste categorie – che forse hanno fatto la voce più grossa o che “contano” più delle altre – hanno già avuto dei contentini da parte dell’esecutivo: i pescatori hanno avuto lo sconto sul gasolio ed anche i camionisti hanno avuto delle facilitazioni sia sul campo della benzina (tolta l’IVA) che su quello delle autostrade.
Questo mi induce a tirare fuori una battuta che circola a Livorno e che recita: “chi non piange non puppa!”, come a dire che solo il bambino che piange viene attaccato al seno della madre, sia perché se continua a piangere disturba, ma anche perché è quello che piange più forte di tutti, cioè è “il più forte”; spero di essere stato chiaro.
Nella realtà, dobbiamo rilevare che per l’ICI sulla prima casa – quasi tutta riguardante persone monoreddito – nessuno si è commosso e quindi la tassa è andata avanti tranquillamente e perciò in quest’anno cominceremo a pagarla.
Pertanto, possiamo dire che anche questo governo è sensibile alle lobby o come diavolo vogliamo chiamare coloro che tirano l’acqua al mulino che li paga; eppure il nostro attuale Presidente non ha certo paura del Parlamento – diventato un autentico “votificio” – che è costretto a ratificare tutto quello che gli viene sottoposto, altrimenti gli viene calata sulla testa la spada delle elezioni anticipate, con conseguente disastro economico-finanziario. Speriamo bene, ma intanto impariamo a “piangere”!!
Prendo in prestito questa immagine per rapportarmi con quanto accade in Italia, dove un governo formato da tecnici – cioè “non politici” – cerca di rattoppare una situazione che non è propriamente felice, con un debito pubblico record e con il Pil che non riesce a salire, anzi….scende!!
Dopo alcuni interventi su pensioni e aumenti di tasse (ICI, IVA, ecc.), il governo si è dedicato ad azioni di “liberalizzazione” che dovrebbero migliorare le condizioni di vita e indurre maggiori capitali – anche stranieri – ad affluire nella nostra economia.
Per la verità, al momento non vedo niente di significativo ai fini dell’andamento del nostro futuro, se non un ricorso smodato all’uso di Internet per fare qualsiasi cosa, dai certificati comunali e di altri enti locali ai versamenti INPS e altro somme da pagare, per continuare con i rapporti con l’Università e altro del genere; questi provvedimenti presuppongono un paio di cose: una “banda larga” nell’intero paese (cosa promessa da altri governi e mai realizzata) e una Pubblica Amministrazione che sia pronta a lavorare on-line; a quel che so, ci sono strutture che hanno addirittura stampanti guaste da anni e quindi non si può stampare niente per gli utenti.
C’è un’altra cosa che mi ha fatto sorridere: la liberalizzazione degli orari dei negozi, come se tenendo aperti i locali, la gente fosse maggiormente invogliata a comprare; per la verità, qualcuno dovrebbe spiegare a Monti che la cosa che occorre per comprare sono i SOLDI; il tempo per comprate lo troviamo!!
Non dimentichiamo poi la bufala sul pane fresco alla domenica: se il Presidente lo vuole, basta che venga a trovarmi, a Firenze, e accanto a casa mia ce ne sono addirittura due di forni aperti anche la domenica che hanno il pane fresco; il tutto senza decreto e questo dura da alcuni anni!!
Nel contesto delle liberalizzazioni, c’è stata una autentica sollevazione di quasi tutte le categorie interessate: dagli avvocati ai farmacisti, dai tassisti ai pescatori, dai benzinai ai notai; alcune di queste categorie – che forse hanno fatto la voce più grossa o che “contano” più delle altre – hanno già avuto dei contentini da parte dell’esecutivo: i pescatori hanno avuto lo sconto sul gasolio ed anche i camionisti hanno avuto delle facilitazioni sia sul campo della benzina (tolta l’IVA) che su quello delle autostrade.
Questo mi induce a tirare fuori una battuta che circola a Livorno e che recita: “chi non piange non puppa!”, come a dire che solo il bambino che piange viene attaccato al seno della madre, sia perché se continua a piangere disturba, ma anche perché è quello che piange più forte di tutti, cioè è “il più forte”; spero di essere stato chiaro.
Nella realtà, dobbiamo rilevare che per l’ICI sulla prima casa – quasi tutta riguardante persone monoreddito – nessuno si è commosso e quindi la tassa è andata avanti tranquillamente e perciò in quest’anno cominceremo a pagarla.
Pertanto, possiamo dire che anche questo governo è sensibile alle lobby o come diavolo vogliamo chiamare coloro che tirano l’acqua al mulino che li paga; eppure il nostro attuale Presidente non ha certo paura del Parlamento – diventato un autentico “votificio” – che è costretto a ratificare tutto quello che gli viene sottoposto, altrimenti gli viene calata sulla testa la spada delle elezioni anticipate, con conseguente disastro economico-finanziario. Speriamo bene, ma intanto impariamo a “piangere”!!