martedì, febbraio 21, 2012
L'ODISSEA DI UN POVERO DIAVOLO
Non è tutta farina del mio sacco, ma una impostazione come sto per dare qui di seguito, l’ho letta – anche se ovviamente in forma completamente diversa – su un foglio di stampa, a cura di una signora che, peraltro, conosco di fama.
Antefatto: un signore, padre di famiglia, con moglie e un figlio, stipendio “fisso” (beato lui!!) di circa 1.500/euro il mese, ha la velleità di acquistare l’appartamento in cui vive che è in vendita.
Nessun problema, pensa lui, vado in Banca e, con lo stipendio fisso, non mi negheranno un mutuo che io potrò sopportare (comunque una parte del canone sarà assorbito dall’affitto che pago al momento) e quindi andiamo in Banca.
Risultato: l’Istituto di credito nega il mutuo per “scarsa possibilità di far fronte al pagamento dei ratei” (questa la motivazione del direttore, fatta a voce) ed il signore in questione se ne ritorna a casa, tutto sconsolato, cercando di capire il perché di questa situazione.
Mentre pensa alla sua situazione, si ricorda di una notizia letta su un quotidiano, in cui un deputato si è comprato un edificio per 26/milioni di euro e, nella stessa giornata, lo ha rivenduto per 44/milioni di euro; il tutto senza aver dovuto mettere mano al portafoglio, perché l’operazione si è svolto sulla carta.
Un altro deputato, avrebbe sottratto 13/milioni di euro elargiti dallo Stato ad un Partito politico, con la motivazione di “rimborso spese elettorali”; il signore in questione, con una faccia di bronzo degna di miglior causa, ha detto sia alla stampa che alle TV che lui aveva bisogno di quei soldi perché doveva comprarsi una casa in città (Roma) e una villa in campagna; comunque, dato che lui era un signore, proponeva ai compagni del partito la seguente soluzione: restituzione di 5/milioni di euro (residuo dopo i suoi investimenti immobiliari) e patteggiamento con la Procura per una pena al massimo di un anno (quindi con la condizionale, niente carcere).
Il nostro capofamiglia deluso dalla risposta del Direttore di Banca è quasi arrivato a casa, quando gli viene in mente un’altra cosa: in Parlamento giace una nuova norma che rivede le pensioni degli onorevoli: ebbene, 27 “poco-onorevoli” hanno presentato ricorso, ritenendosi vittime di un sopruso; conclusione: per il momento la norma si è fermata in attesa di trovare una formula che piaccia a tutti.
Siamo sulla porta di casa e il nostro eroe ha messo la chiave nella toppa; gira la chiave ed entra in casa; la famiglia è riunita, con il figlio intento a fare i compiti e la moglie che distrattamente guarda la TV, dove si trasmette un servizio in cui l’annosa questione dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria viene riportata a galla con una notizia che lo fa sobbalzare: i lavori di ammodernamento sono fermi e procedono a balzelli, ma i costi hanno sfiorato l’inimmaginabile: svariati “MILIARDI” in più rispetto al preventivato, e quando dico miliardi, ovviamente parlo di euro.
Ed è con questa ultima notizia che il nostro eroe trova una forma di pace che rasenta la rassegnazione: lui, con quello che è e con quello che rappresenta, non può pretendere di avere una casa e quindi è meglio metterci una pietra sopra; insomma l’acquisto di un modesto appartamento è “troppo” per lui e questo “troppo” si trasforma in una sorta di anestetico che però ha dentro di se tutte le caratteristiche della potenziale incazzatura; magari adesso non lo farà e neppure domani si risentirà per certe situazione del nostro Paese, ma vedrete che prima o poi ci sarà lo scatto d’ira, la voglia di sfasciare tutto e di cambiare la vita, sua e di tanti altri “poveri diavoli”.
Antefatto: un signore, padre di famiglia, con moglie e un figlio, stipendio “fisso” (beato lui!!) di circa 1.500/euro il mese, ha la velleità di acquistare l’appartamento in cui vive che è in vendita.
Nessun problema, pensa lui, vado in Banca e, con lo stipendio fisso, non mi negheranno un mutuo che io potrò sopportare (comunque una parte del canone sarà assorbito dall’affitto che pago al momento) e quindi andiamo in Banca.
Risultato: l’Istituto di credito nega il mutuo per “scarsa possibilità di far fronte al pagamento dei ratei” (questa la motivazione del direttore, fatta a voce) ed il signore in questione se ne ritorna a casa, tutto sconsolato, cercando di capire il perché di questa situazione.
Mentre pensa alla sua situazione, si ricorda di una notizia letta su un quotidiano, in cui un deputato si è comprato un edificio per 26/milioni di euro e, nella stessa giornata, lo ha rivenduto per 44/milioni di euro; il tutto senza aver dovuto mettere mano al portafoglio, perché l’operazione si è svolto sulla carta.
Un altro deputato, avrebbe sottratto 13/milioni di euro elargiti dallo Stato ad un Partito politico, con la motivazione di “rimborso spese elettorali”; il signore in questione, con una faccia di bronzo degna di miglior causa, ha detto sia alla stampa che alle TV che lui aveva bisogno di quei soldi perché doveva comprarsi una casa in città (Roma) e una villa in campagna; comunque, dato che lui era un signore, proponeva ai compagni del partito la seguente soluzione: restituzione di 5/milioni di euro (residuo dopo i suoi investimenti immobiliari) e patteggiamento con la Procura per una pena al massimo di un anno (quindi con la condizionale, niente carcere).
Il nostro capofamiglia deluso dalla risposta del Direttore di Banca è quasi arrivato a casa, quando gli viene in mente un’altra cosa: in Parlamento giace una nuova norma che rivede le pensioni degli onorevoli: ebbene, 27 “poco-onorevoli” hanno presentato ricorso, ritenendosi vittime di un sopruso; conclusione: per il momento la norma si è fermata in attesa di trovare una formula che piaccia a tutti.
Siamo sulla porta di casa e il nostro eroe ha messo la chiave nella toppa; gira la chiave ed entra in casa; la famiglia è riunita, con il figlio intento a fare i compiti e la moglie che distrattamente guarda la TV, dove si trasmette un servizio in cui l’annosa questione dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria viene riportata a galla con una notizia che lo fa sobbalzare: i lavori di ammodernamento sono fermi e procedono a balzelli, ma i costi hanno sfiorato l’inimmaginabile: svariati “MILIARDI” in più rispetto al preventivato, e quando dico miliardi, ovviamente parlo di euro.
Ed è con questa ultima notizia che il nostro eroe trova una forma di pace che rasenta la rassegnazione: lui, con quello che è e con quello che rappresenta, non può pretendere di avere una casa e quindi è meglio metterci una pietra sopra; insomma l’acquisto di un modesto appartamento è “troppo” per lui e questo “troppo” si trasforma in una sorta di anestetico che però ha dentro di se tutte le caratteristiche della potenziale incazzatura; magari adesso non lo farà e neppure domani si risentirà per certe situazione del nostro Paese, ma vedrete che prima o poi ci sarà lo scatto d’ira, la voglia di sfasciare tutto e di cambiare la vita, sua e di tanti altri “poveri diavoli”.