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venerdì, febbraio 17, 2012

LA GRECIA CE LA FARA'?? 

Dopo i tanti giorni in cui si sono avute manifestazioni violente contro il “sistema”, il governo greco sembra avere approvato il dispositivo che contiene tutte le misure di austerity, utili, anzi indispensabili, per entrare in possesso del credito di 130/miliardi di euro concesso dall’ eurogruppo. Vedremo se basterà per ricevere i denari!
Tutti a dire che se la Grecia non accettava avrebbe fatto “default”, termine moderno che sta per fallimento, e si sarebbe portata con se alcuni stati europei, in quanto molte Nazioni sono piene del Debito Pubblico ellenico che, in caso di fallimento, sarebbe diventato “carta straccia”.
Io auguro ai greci e agli europei tutti, incastrati in questa tragica vicenda, che tutto si risolva per il meglio, ma non ci credo; e mi spiego: primo, la Grecia non ha un governo “tecnico” ha un esecutivo composto dai rappresentanti dei partiti che hanno vinto le ultime elezioni, diretti da un tecnico, Lucas Papademos; con quale faccia si presentano alla gente per dire che da domani guadagnerà il 20% in meno, perché il Debito Pubblico è troppo alto; cosa volete che interessi al cittadino greco del rapporto Debito Pubblico/Pil e altre menate simili: lui pensa al suo stipendio che sta calando vistosamente e che non gli consentirà più di fare una vita accettabile, altro che Pil!!
Secondo aspetto: i greci che non sono degli stupidi, dicono: ma se il nostro fallimento è così pericoloso per tutti gli altri Paesi in quanto potrebbe “infettare” le grandi banche europee ed anche quelle americane e cinesi, perché ci dobbiamo pensare da soli? Sarebbe forse più giusto che tutti insieme – cioè noi greci e i nostri “amici” europei, americani e cinesi – ci mettessimo attorno ad un tavolo per trovare una soluzione di comune interesse. Se non facciamo nessun accordo, vige la frase del passato: “muoia Sansone con tutti i filistei” e quindi ognuno torni a casa a trovare un cantuccio in cui ripararsi. Scorretto nella forma ma inconfutabile nella sostanza; o no?? Insomma, i greci potrebbero “ricattare” tutti i tantissimi possessori della loro “carta straccia” e così facendo mettere a rischio l’economia di altri Paesi.
Il nostro Presidente Napolitano si sgola a ripetere ad ogni assise, che “l’Italia non è la Grecia e che alla guida del nostro Paese c’è un tipo tosto come Monti (almeno fino alle elezioni del prossimo anno)”, ma potremmo anche noi trovarci molto vicino alla situazione greca e questo – a mio avviso – per colpa dell’incapacità del gruppo finanziario dell’Eurozona di gestire questa crisi con un po’ di coraggio.
E noi, ritrovando un po’ di spiritaccio italico, smettiamo di andare a piangere sulle ginocchia di Frau Merkel; ormai abbiamo visto e rivisto che la cancelliera tedesca non ha alcun interesse al di fuori dei propri e quindi tutte le altre Nazioni europee – noi in testa – dovranno cavarsela da sole, senza attendersi favori da nessuno, tanto meno dalla Germania.
Torniamo un momento alla Grecia: tra le misure promesse all’Eurogruppo, la Grecia “deve” tagliare almeno 150/mila dipendenti pubblici entro il 2015 e ridurre del 20% lo stipendio ai dipendenti statali.
Per concludere, vi debbo informare che la Grecia sta tenendo banco su stampa e TV, ma c’è un altro Paese in fibrillazione: si tratta del Portogallo che è sceso in piazza per protestare contro le misure di austerity imposte dalla UE e dal FMI per la concessione di un credito di 78/miliardi di euro, anche questi indispensabili a salvare il Paese dalla bancarotta. Mi sembra che si stia delineando un’Europa piena di fallimenti; certo che chi resta avrà probabilmente dei vantaggi; noi da che parte saremo??

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