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lunedì, gennaio 30, 2012

METTIAMOLI ALLA GOGNA 

Prendo lo spunto da una vicenda accaduta in Brianza, dove una anziana signora è caduta nella rete di due giovani truffatori e ha versato loro 3.000 euro per “risarcire” i danni provocati dal figlio della signora in un incidente stradale; dopo aver fatto questo versamento, telefona al figlio e gli comunica il buon esito dell’operazione, al che il giovane rimane per un attimo interdetto, ma poi – avendo capito la truffa – tranquillizza la madre, ma a lei è bastato quel momento di silenzio per capire di essere stata truffata.
Ed a questo punto non ha avuto altra idea se non quella di farla finita: ha afferrato una confezione di “idraulico liquido” – potentissimo acido usato per stasare i lavandini – e ne beve una lunga sorsata; il marito se ne accorge e chiama i soccorsi; la donna viene portata in ospedale, dove morirà dopo un mese di inenarrabili sofferenze.
Da notare che nessuno aveva minimamente rimproverato l’anziana signora – non ce s’è stato neppure il tempo – ma la sua decisione così drammatica discende da una insopportabile vergogna che la donna si portava dietro per il raggiro subito; e questo modo di sentirsi è molti diffuso tra gli anziani, i quali odiano prima di tutto di essere considerati dei rincoglioniti.
Il figlio, naturalmente ce l’ha con i due giovani truffatori, imputando loro di “prendersela con i più deboli”, ma sono proprio questi ultimi che diventano sempre più delle prede ambite per coloro che vivono di raggiri.
Ed allora, al di là dell’iter giudiziario - che spero si concluda con l’arresto e la condanna dei vili truffatori – propongo quanto anticipato nel titolo di questo post: metterli alla gogna, sistema usato nell’antichità per “svergognarli di fronti a tutti ed esporli al pubblico ludibrio” attraverso l’imposizione di un collare di ferro, appunto la cosiddetta “gogna”; al giorno d’oggi basterà pubblicarne la foto con i dati anagrafico sulla stampa.
Questo perché i citati truffatori, qualora vengano arrestati e processati, nel peggiore (per loro) dei casi, tra pochissimo tempo saranno fuori e riprenderanno la loro vita di sempre: questa sorta di segnalazione diventerebbe quasi un modo di mettere i cittadini sul “chi va là” di fronte a queste situazioni.
Del resto, i giornali hanno cominciato a pubblicare diversi nomi di “potenti” che balzano al “dis-onore della cronaca” per malefatte particolarmente odiose, come quelle di non pagare le tasse; ecco, io propongo che la Guardia di Finanza, la quale afferma di avere “smascherato 7.500 evasori totali” ne pubblichi il nome, il cognome e l’indirizzo, nonché i beni posseduti dagli evasori, in modo che coloro che li conoscono, sappiano come comportarsi nei loro confronti.
Per la verità, non sto inventando niente, dato che a poche miglia dall’Italia, un governo di una nazione facente parte dell’Europa, si è comportato come vorrei che si facesse anche da noi: mi riferisco alla Grecia, il cui governo ha pubblicato sul suo sito i nomi di 4.152 evasori i quali, sottraendo al fisco circa 15/miliardi di euro, hanno contribuito alla catastrofe del loro Paese; la chiamano “la lista della vergogna” e, se mi permettete, assomiglia come una goccia d’acqua alla “lista della gogna” che propongo qui sopra.
Mi chiedo cosa si aspetta a mettere on-line questi dati, in modo che i giovani senza lavoro, i malati male assistiti e gli inabili inascoltati, sappiano a chi rivolgersi per fare in modo che il loro futuro cambi radicalmente.
Si ha forse paura che s’inneschi una specie di “caccia all’evasore”? Non me ne preoccuperei più di tanto e comunque, quei signori se la sono cercata…..

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