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venerdì, dicembre 09, 2011

SONO LACRIME DI COCCODRILLO?? 

L’atteggiamento del Ministro del Lavoro Elsa Fornero durante la conferenza del Governo, mi ha lasciato senza parole, come penso anche tantissime altre persone che si trovavano di fronte al televisore; diciamola tutta: non si era mai visto un ministro che, nell’annunciare una misura anti-popolare, se la prendesse talmente tanto da scoppiare in lacrime: ma sono lacrime di coccodrillo o no?
Anzitutto, diciamo cosa s’intende per “lacrime di coccodrillo”: lo prendo dal Devoto-Oli, il quale riporta quanto segue: “pentimento vano e tardivo”; secondo un detto popolare, il coccodrillo verserebbe lacrime dopo aver divorato un uomo.
Se prendiamo il detto alla lettera, non possiamo ritenerlo valido per la signora Fornero che, non avendo pratica politica in quanto proveniente dalla carriera accademica, non ha certo nel proprio bagaglio espressivo anche questi trucchi miserevoli; direi quindi che è molto facile canzonare la ministro per la lacrima sfuggita, ma probabilmente è stato per lei un sacrificio “psicologico” annunciare che gli assegni previdenziali – fino a poco meno di mille euro mensili – non saranno più legati al costo della vita.
E quindi, lasciamo da parte le lacrime – vere o finte che siano state – e prendiamo di petto il concetto nella sua interezza: qualcuno ha detto che l’Italia è un Paese di vecchi ed ha la più alta percentuale di possessori della propria casa (80%): e infatti il Governo, con una mossa facilissima, è andato a botta sicura ed ha castigato le pensioni oltre a rimettere in vigore l’ICI, una norma fiscale che tutti gli italiani odiavano e che era legata alla propria casa.
Eppure, dopo il discorso di Monti che ripeteva molto spesso che la manovra era impostata su basi di equità, tutti noi ci saremmo aspettati che i primi ad essere colpiti sarebbero state le centinaia di parlamentari che fruiscono di pensioni doppie, triple e di più, tutte di importo considerevole.
E invece, l’unica mossa che è stata finora fatta sui costi della politica, è l’annuncio del premier che tutti i componenti del governo – se provenienti dal settore pubblico (cioè se percepiscono già uno stipendio dallo Stato – non percepiranno nemmeno un centesimo per la loro attività politica (non ha detto che Lui è già stato abbondantemente ripagato con la nomina a Senatore a vita con una prebenda, “vita natural durante”, di 38.000 euro mensili (24/mila di indennità e 14 di rimborsi). Però, mi piacerebbe sapere se questa mossa la considera esaustiva del problema riguardante i privilegi antipatici della casta politica; se è così non ci siamo proprio.
E voglio aggiungere un’altra cosa: ai “vecchi” ed ai possessori della prima (e unica) casa, avrebbe fatto più effetto sapere che i privilegi dei parlamentari venivano tolti, anziché vedere un’anziana signora, con la faccia da persona perbene, che si lascia sfuggire una lacrima, forse perché d’accordo con me: dentro di se deve aver pensato che prima si sarebbe dovuto affrontare il problema della casta e solo dopo passare ai “comuni mortali”. E invece, la “casta” (di cui ora fa parte anche Monti) se la ride!!
Quindi, per concludere la vicenda Fornero, io ritengo che le lacrime siano “verissime” e che abbiano spiazzato un uomo freddo come Monti che non sapeva come gestire la situazione: lui questi dubbi sull’opportunità di colpire la casta non li ha? Oppure li ha ma non può fare niente per motivi assolutamente inconfessabili (ne fa parte!!)?
Certo che i 4/milioni di euro di “buonuscita” che lo Stato sembra sia stato costretto a dare al “chiacchierato” Guarguaglini di Finmeccanica, non sono uno splendido viatico per chiedere sacrifici ai pensionati e ai proprietari della prima e UNICA casa!! Sbaglio?

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