martedì, dicembre 27, 2011
FINALMENTE UNA BELLA INIZIATIVA
Non so se l’avete notato, ma alcuni “delitti” efferati, in particolare quelli contro tutti noi – alludo all’evasione fiscale – riscuotono un certo rispetto dalla stampa quotidiana e periodica che raramente pubblica il nome del reo e tanto meno ne mostra il volto.
Ebbene, questa tendenza comincia ad incrinarsi, tant’è vero che un quotidiano ha pubblicato il nome di un grosso evasore fiscale e ne ha mostrato il volto, questo – come da dichiarazione del direttore responsabile del giornale – in controtendenza all’abitudine dei mass-media nostrani che in questi casi usano una forma di rispetto che sfocia in una sorta di comprensione e perfino di ammirazione quasi fossimo di fronte all’autore di un reato “minore”, meno grave cioè di tanti altri in quanto sorretto da valide motivazioni (carico fiscale sempre in aumento, ecc.).
Veniamo alla vicenda; anch’io posso citare il nome dell’evasore e lo faccio ben volentieri: si tratta del signor Umberto Ruta – ritratto abbracciato ad una bella ragazza alla quale è stato giustamente oscurato il volto – il quale sembra che abbia sottratto al fisco italiano la bellezza di 10/milioni di euro.
Il signor Umberto, di mestiere fa il mediatore finanziario al altissimo livello, ha la residenza in Svizzera ma agisce prevalentemente nel nostro Paese ed infatti la sua “sfortuna” è stata quella di incocciare in una azienda indagata per bancarotta fraudolenta, nella quale era implicato anche il nostro evasore.
Quale il sistema? Molto semplice: si faceva consegnare denaro – “sporco” in massima parte – e provvedeva ad esportarlo all’estero in uno dei tanti paradisi fiscali.
Il nostro Umberto, originario di Ispica in provincia di Ragusa, possiede una splendida villa nei luoghi dell’infanzia del valore di oltre un milione di euro; inoltre ha una barca di 22 metri del valore di 1.5/milioni di euro e un parco veicoli da oltre 350/mila euro (due Porsche e una moto Harley Davidson) ed un appartamento in affitto a Milano per il quale paga 50.000 euro l’anno; tutto questo senza comparire minimamente nei ruoli del fisco in quanto i beni sono tutti intestati a società di comodo.
Infatti, il nostro eroe, allo scopo di sfuggire al fisco, dichiarava una serie notevole di residenze – tutte fittizie – utilizzando per l’apertura di conti correnti bancari un codice fiscale ed un documento d’identità falsificati.
Mi ero dimenticato di dire che il signore in questione, sul solco di quanto accade negli Stati Uniti dove non si scherza con il fisco, è stato arrestato senza tanti discorsi e rinchiuso in carcere; speriamo che ci resti per un bel po’, anche se qualche dubbio mi resta in testa, visti i precedenti di queste vicende, nelle quali l’evasione fiscale è stata sempre parificata ad un errore amministrativo.
Come dicevo sopra, il Ruta è incappato in una bancarotta fraudolenta di circa 14/milioni di euro, con ben sei persone arrestate dalla Guardia di Finanza; tra i personaggi che ruotavano attorno all’azienda in questione, le Fiamme Gialle hanno individuato anche il nostro Umberto che però non compariva mai con il proprio nome e cognome; da qui l’indagine che si è dipanata attorno a lui e che ha portato alla scoperta di questo nominativo che non appariva mai sui documenti ufficiali.
Ma voglio concludere come ho iniziato questo mio post: per la prima volta un quotidiano ha pubblicato nome e cognome dei reo e ne ha mostrato il bel volto abbronzato e disteso da una lunga vacanza; e ricordiamoci che se è vero che l’evasione in Italia ammonta a 300/miliardi di euro l’anno, credo che sia un cancro assolutamente da estirpare, con le buone o con le cattive; chiaro il concetto??
Ebbene, questa tendenza comincia ad incrinarsi, tant’è vero che un quotidiano ha pubblicato il nome di un grosso evasore fiscale e ne ha mostrato il volto, questo – come da dichiarazione del direttore responsabile del giornale – in controtendenza all’abitudine dei mass-media nostrani che in questi casi usano una forma di rispetto che sfocia in una sorta di comprensione e perfino di ammirazione quasi fossimo di fronte all’autore di un reato “minore”, meno grave cioè di tanti altri in quanto sorretto da valide motivazioni (carico fiscale sempre in aumento, ecc.).
Veniamo alla vicenda; anch’io posso citare il nome dell’evasore e lo faccio ben volentieri: si tratta del signor Umberto Ruta – ritratto abbracciato ad una bella ragazza alla quale è stato giustamente oscurato il volto – il quale sembra che abbia sottratto al fisco italiano la bellezza di 10/milioni di euro.
Il signor Umberto, di mestiere fa il mediatore finanziario al altissimo livello, ha la residenza in Svizzera ma agisce prevalentemente nel nostro Paese ed infatti la sua “sfortuna” è stata quella di incocciare in una azienda indagata per bancarotta fraudolenta, nella quale era implicato anche il nostro evasore.
Quale il sistema? Molto semplice: si faceva consegnare denaro – “sporco” in massima parte – e provvedeva ad esportarlo all’estero in uno dei tanti paradisi fiscali.
Il nostro Umberto, originario di Ispica in provincia di Ragusa, possiede una splendida villa nei luoghi dell’infanzia del valore di oltre un milione di euro; inoltre ha una barca di 22 metri del valore di 1.5/milioni di euro e un parco veicoli da oltre 350/mila euro (due Porsche e una moto Harley Davidson) ed un appartamento in affitto a Milano per il quale paga 50.000 euro l’anno; tutto questo senza comparire minimamente nei ruoli del fisco in quanto i beni sono tutti intestati a società di comodo.
Infatti, il nostro eroe, allo scopo di sfuggire al fisco, dichiarava una serie notevole di residenze – tutte fittizie – utilizzando per l’apertura di conti correnti bancari un codice fiscale ed un documento d’identità falsificati.
Mi ero dimenticato di dire che il signore in questione, sul solco di quanto accade negli Stati Uniti dove non si scherza con il fisco, è stato arrestato senza tanti discorsi e rinchiuso in carcere; speriamo che ci resti per un bel po’, anche se qualche dubbio mi resta in testa, visti i precedenti di queste vicende, nelle quali l’evasione fiscale è stata sempre parificata ad un errore amministrativo.
Come dicevo sopra, il Ruta è incappato in una bancarotta fraudolenta di circa 14/milioni di euro, con ben sei persone arrestate dalla Guardia di Finanza; tra i personaggi che ruotavano attorno all’azienda in questione, le Fiamme Gialle hanno individuato anche il nostro Umberto che però non compariva mai con il proprio nome e cognome; da qui l’indagine che si è dipanata attorno a lui e che ha portato alla scoperta di questo nominativo che non appariva mai sui documenti ufficiali.
Ma voglio concludere come ho iniziato questo mio post: per la prima volta un quotidiano ha pubblicato nome e cognome dei reo e ne ha mostrato il bel volto abbronzato e disteso da una lunga vacanza; e ricordiamoci che se è vero che l’evasione in Italia ammonta a 300/miliardi di euro l’anno, credo che sia un cancro assolutamente da estirpare, con le buone o con le cattive; chiaro il concetto??