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giovedì, dicembre 01, 2011

DUE PAROLE SULLA NASCITA DELL'U.E. 

Penso di fare cosa gradita ai miei lettori, ricordando loro la nascita e la genesi dell’Unione Europea; siamo in pieno dopoguerra e le nazioni europee si stanno leccando le ferite, anche quelle che la guerra l’hanno vinta, come la Gran Bretagna, la Russia e, surrettiziamente, la Francia; nel finale della guerra ha fatto capolino uno strumento bellico formidabile (la bomba atomica) e tutti sanno che il prossimo conflitto sarà un disastro completo che precluderà al ritorno dell’uomo nelle caverne.
Con queste prospettive e con queste paure, il primo statista a parlare del problema è il nostro ministro degli esteri del governo De Gasperi, Carlo Sforza; in un suo discorso tenuto a Perugia nel 1948, egli afferma che “l’unico modo di salvarsi da una terza guerra mondiale è diventare araldi di una Europa abbastanza generosa e chiaroveggente da convincere ognuno dei piccoli Stati che la compongono – anche la Francia e la Germania sono diventate “piccole” dopo il conflitto – a rinunziare ad una parte della propria sovranità allo stesso modo di come i nuovi stati americani abdicarono alla propria sovranità; e la sola soluzione concreta che possiamo prospettare è quella federativa”
E adesso arriviamo ai tre autentici “costruttori” dell’Europa Unita: Adenauer, Shuman e De Gasperi: il primo aveva 69 anni all’atto della fine del conflitto ed era stato borgomastro di Colonia per quasi 20 anni (dopo era stato considerato “troppo vecchio”); ebbene, dopo il conflitto, si permise di fondare un partito che vinse le elezioni al primo turno (la CDU) e subito dopo uno Stato (la Repubblica Federale) e, grazie ad un mago della finanza come il ministro Erhard, dargli una fiorente economia.
Come cancelliere tedesco, si preoccupò subito di instaurare buoni rapporti con la Francia e fu così che legò la propria azione con un altro europeista, Shuman, anch’esso convinto che al di fuori di questa soluzione federativa, la terza guerra mondiale era alle porte, visti i tanti problemi che la seconda aveva lasciato irrisolti.
Il terzo è stato il nostro Alcide De Gasperi, cristiano autentico, grande statista, bravissima persona, uno dei pochi politici che quando si ritirò ebbe in regalo dal proprio partito una piccola casa in Alto Adige, dove passare gli ultimi anni di vita; si rifletta bene su questo: in tanti anni di “potere” non aveva avuto neppure la possibilità di mettere da parte i soldi per comprarsi un’abitazione. Per inciso: assomiglia tantissimo a quelli di adesso!!
Questi tre signori, tanto diversi ma al tempo stesso assai simili, si misero al lavoro per inventare quella che sarebbe stata la futura C.E.E. – Comunità Economica Europea che nacque nel 1957 e piano piano diventerà la struttura assai pletorica e confusionaria (in senso buono) che abbiamo oggi.
Ma torniamo ai tre “fondatori”: tutti e tre non erano strettamente “nazionali”: Shuman era lorenese e Adenauer renano, mentre De Gasperi aveva fatto le sue prime esperienze di parlamentare tirolese a Vienna, nella politica austriaca; tutti e tre erano cattolici ferventi e democratici cristiani, parlavano tedesco e appartenevano a zone di frontiera in cui i nazionalismi, nelle migliori circostanze, sono temperati dalle necessità e dalle virtù della convivenza; lavorando insieme negli anni in cui ciascuno di loro fu capo del governo del proprio Paese, divennero, di fatto, un direttorio affiatato ed efficace. Una sola cosa li divise: solo De Gasperi fece grandi sforzi per creare un esercito comune europeo, convinto che questo avrebbe fatto fare un salto decisivo dall’economia alla politica vera e propria; gli altri non erano dello stesso parere!!

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