lunedì, novembre 07, 2011
GLI ESAMI NON FINISCONO MAI
La frase nel titolo è ripresa dalla celebre commedia di Eduardo de Filippo e, nella circostanza, la uso per rappresentare la situazione di molti Paesi europei.
In particolare, Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda: sono tutte Nazioni sotto esame da parte dei dirigenti dell’U.E. che bacchettano sulle dita i governanti che non si adeguano ai diktat degli economisti centrali.
Uno di questi governanti, il premier greco, Papandreu, l’ha pensata bella: facendo intravedere la possibilità di indire un referendum sulle misure che l’U.E. ha chiesto ai greci per concedere loro i prestiti richiesti, ha messo tutto in subbuglio: le borse impazzite, i titoli bancari precipitati e, di conseguenza, tutto è entrato in fibrillazione.
Ma questo perché? Semplicemente perché il referendum – qualora fosse stato indetto – avrebbe consegnato la vittoria a coloro che “non vogliono gli aiuti dell’Europa”, preferendo uscire dall’Euro e riprendersi la Dracma; questa mossa avrebbe significato una catastrofica distruzione dell’Euro in quanto moneta europea di riferimento e quindi tutti i Paesi europei – Francia e Germania in testa – sarebbe entrati in crisi.
Inoltre, i titoli del debito pubblico greco sarebbero diventati “carta straccia” e le banche che ne avevano in portafoglio avrebbero avuto dei pesanti contraccolpi in Borsa, con perdite imprevedibili.
Allora, quelli che “fanno gli esami” hanno preferito abbozzare e rimandare l’esame alla Grecia e, conseguentemente il premier Papandreu ha bloccato il referendum.
Appena arrivato alla direzione della Banca Centrale, questa è stata la prima grana che il “nostro” Mario Draghi si è trovato sul tavolo; lui, da bravo economista “all’americana”, ha controbattuto con una mossa spiazzante: ha diminuito il tasso d’interesse all’1,25%, facendo infiammare la Borsa che ha avuto rialzi importanti in tutta Europa; motivo di questi rimbalzi? Semplicemente che gli speculatori hanno avuto il denaro a disposizione per “cambiare cavallo”, cioè titolo, con un costo minore!!
A proposito di Draghi: sapete che il nostro ex Governatore di Bankitalia ha avuto una forte rimessa ad essere “promosso” alla Banca Centrale Europea? Pensate che in Italia guadagnava 757/mila euro annue, mentre in Europa prende meno della metà, cioè 360/mila euro; sicuramente ci saranno maggiori onori e maggiori rimborsi spese, ma insomma, la base di calcolo è inferiore, su questo non ci piove.
Se poi vogliamo continuare su questa disanima dei compensi dei governatori delle banche centrali, dobbiamo dire che le cifre pagate dalla nostra Banca Centrale sono superiori di parecchio a quelle di ogni altra parte del Mondo: pensate che il celebre Ben Bernanke, Presidente della Federal Riserve americana, non arriva a prendere 200/mila dollari e non euro, cioè molto meno della metà del nostro governatore.
Vorrei concludere con una notizia “diversa” dalle ruberie dei potenti: a Roma si è svolta in questi giorni la Festa del Cinema; ebbene, una di queste sere, si è presentato al botteghino un funzionario del Quirinale che ha “comprato” due biglietti; indovinate per chi? Per Giorgio Napolitano e per la consorte Clio.
Come si può vedere da questo “piccolo/grande” esempio, la casta, la vituperata casta non è tutta uguale, ma in mezzo ci sono anche fior di galantuomini che meritano il nostro rispetto; purtroppo sono pochi e soprattutto non hanno il potere di fare piazza pulita di tutti coloro che inquinano queste categorie con ruberie e cialtronate varie.
Qui veramente ci vorrebbero “gli esami”, ma per i bocciati non si ripete l’anno, ma c’è l’espulsione che li aspetta; sono stato chiaro??
In particolare, Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda: sono tutte Nazioni sotto esame da parte dei dirigenti dell’U.E. che bacchettano sulle dita i governanti che non si adeguano ai diktat degli economisti centrali.
Uno di questi governanti, il premier greco, Papandreu, l’ha pensata bella: facendo intravedere la possibilità di indire un referendum sulle misure che l’U.E. ha chiesto ai greci per concedere loro i prestiti richiesti, ha messo tutto in subbuglio: le borse impazzite, i titoli bancari precipitati e, di conseguenza, tutto è entrato in fibrillazione.
Ma questo perché? Semplicemente perché il referendum – qualora fosse stato indetto – avrebbe consegnato la vittoria a coloro che “non vogliono gli aiuti dell’Europa”, preferendo uscire dall’Euro e riprendersi la Dracma; questa mossa avrebbe significato una catastrofica distruzione dell’Euro in quanto moneta europea di riferimento e quindi tutti i Paesi europei – Francia e Germania in testa – sarebbe entrati in crisi.
Inoltre, i titoli del debito pubblico greco sarebbero diventati “carta straccia” e le banche che ne avevano in portafoglio avrebbero avuto dei pesanti contraccolpi in Borsa, con perdite imprevedibili.
Allora, quelli che “fanno gli esami” hanno preferito abbozzare e rimandare l’esame alla Grecia e, conseguentemente il premier Papandreu ha bloccato il referendum.
Appena arrivato alla direzione della Banca Centrale, questa è stata la prima grana che il “nostro” Mario Draghi si è trovato sul tavolo; lui, da bravo economista “all’americana”, ha controbattuto con una mossa spiazzante: ha diminuito il tasso d’interesse all’1,25%, facendo infiammare la Borsa che ha avuto rialzi importanti in tutta Europa; motivo di questi rimbalzi? Semplicemente che gli speculatori hanno avuto il denaro a disposizione per “cambiare cavallo”, cioè titolo, con un costo minore!!
A proposito di Draghi: sapete che il nostro ex Governatore di Bankitalia ha avuto una forte rimessa ad essere “promosso” alla Banca Centrale Europea? Pensate che in Italia guadagnava 757/mila euro annue, mentre in Europa prende meno della metà, cioè 360/mila euro; sicuramente ci saranno maggiori onori e maggiori rimborsi spese, ma insomma, la base di calcolo è inferiore, su questo non ci piove.
Se poi vogliamo continuare su questa disanima dei compensi dei governatori delle banche centrali, dobbiamo dire che le cifre pagate dalla nostra Banca Centrale sono superiori di parecchio a quelle di ogni altra parte del Mondo: pensate che il celebre Ben Bernanke, Presidente della Federal Riserve americana, non arriva a prendere 200/mila dollari e non euro, cioè molto meno della metà del nostro governatore.
Vorrei concludere con una notizia “diversa” dalle ruberie dei potenti: a Roma si è svolta in questi giorni la Festa del Cinema; ebbene, una di queste sere, si è presentato al botteghino un funzionario del Quirinale che ha “comprato” due biglietti; indovinate per chi? Per Giorgio Napolitano e per la consorte Clio.
Come si può vedere da questo “piccolo/grande” esempio, la casta, la vituperata casta non è tutta uguale, ma in mezzo ci sono anche fior di galantuomini che meritano il nostro rispetto; purtroppo sono pochi e soprattutto non hanno il potere di fare piazza pulita di tutti coloro che inquinano queste categorie con ruberie e cialtronate varie.
Qui veramente ci vorrebbero “gli esami”, ma per i bocciati non si ripete l’anno, ma c’è l’espulsione che li aspetta; sono stato chiaro??