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domenica, novembre 13, 2011

COSA SUCCEDE IN POLITICA? 

La crisi, pur continuando ad essere finanziaria ed economica, è diventata anche politica in quanto il governo Berlusconi è giunto al capolinea e, a quanto si vocifera, Napolitano vuol fare come Scalfaro è costituire un “governo del Presidente”: ne ha le capacità e probabilmente ha maggiori possibilità del suo predecessore, dato che al momento le strade sono solo due: elezioni anticipate (circa 45 giorni per predisporle e realizzarle: troppo!) o governo di una personalità “super partes” sul tipo dell’ex Commissario Europeo, Mario Monti.
Ma per noi comuni mortali che non hanno la minima possibilità di incidere nelle scelte della politica, cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Mettendo da parte i tagli e le restrizioni che l’Europa ci impone e che il nuovo governo dovrà in qualche modo realizzare, scendiamo nel pratico, nel concreto e vediamo come possiamo fare “a mettere insieme il pranzo con la cena”.
Mentre la situazione del lavoro continua a rimanere assai preoccupante – nessuno assume in attesa di “tempi migliori” – si hanno aumenti di forte impatto anche su quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo fronte da difendere: gli alimentari e l’energia.
Per esempio, rispetto a un anno fa, abbiamo una sequela di aumenti che preoccupa non poco il capofamiglia e comunque tutti quelli che hanno i soldi contati: ad esempio, il pane è aumentato del 5.1%, il petto di pollo del 4.3%, il prosciutto crudo del 3.8%, il latte fresco del 7%, le patate del 6.3%, il parmigiano del 6.6%.
Nel campo della mobilità abbiamo la benzina che è cresciuta del 17.5% e le riparazioni auto del 19.8%; inoltre, nel campo delle bollette energetiche, il gas è cresciuto dell’11.4% e il gasolio da riscaldamento del 16%.
Mi dispiace di avervi disegnato un panorama così fosco, ma queste cifre provengono dall’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori e, sia pure in tempi più dilatati, avrebbero colpito anche la vostra attenzione.
Possiamo attenderci un interesse dal nuovo esecutivo su questi problemi contingenti? Sarei tentato di dire subito di “SI”, ma poi rifletto e credo che i macro-problemi porteranno via tanto di quel tempio che non rimarrà spazio per quelli minimali della gente comune, come l’aumento del pane e quello del latte: cose che nessun leader politico “conosce” se non da resoconti scritti!!
Un altro problema che l’attuale esecutivo non ha affrontato e che spero possa far parte dell’agenda del prossimo è quello della “giustizia”, intendendo: il sovraffollamento delle nostre carceri che le rendono peggiori di Guantanamo, il tempo biblico dei nostri processi che rende la giustizia una sostanziale ingiustizia e, per finire, una maggiore attenzione al lavoro dei giudici; alcuni esempi.
A Gela un giudice ha impiegato otto anni per depositare le sentenze del processo “Grande Oriente” e quindi a quel punto gli imputati erano già liberi; il GIP di Catania “dimentica” di depositare le condanne da lui stesso comminate e così gli imputati sono stati messi in libertà; un procedimento civile iniziato nel 1970 da tale Guglielmo Pisciottu, allora sessantacinquenne, non ha ancora trovato una sua conclusione e così l’uomo, a 107 anni di età, è morto senza conoscere come sarebbe andato a finire il suo processo; credo che il nuovo Ministro di Giustizia farà bene a mettere un occhio sull’andamento dell’amministrazione della giustizia.
Comunque ne riparleremo quando sarà insediato il nuovo esecutivo, al quale faccio gli auguri di buon lavoro e lo invito a non guardare in faccia a nessuno!!

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