<$BlogRSDUrl$>

mercoledì, agosto 03, 2011

PERO' C'E' POLITICA E POLITICA 

Dire male della politica è diventato ormai uno sport di massa e praticamente è “come sparare sulla Croce Rossa”; pertanto mi intriga fino ad un certo punto, magari cerco di raggranellare qualche particolarità sui grossi nomi del mondo politico e sviscerarne la situazione; ma oltre a questo c’è la noia!
Ad esempio: sapete che tale Luis Durnwalder, Presidente della Provincia autonoma di Bolzano guadagna la bellezza di 25.600 euro al mese? E che il presidente della Giunta Regionale della stessa zona incassa 24.300 euro mensili? E che entrambi i signori sopra citati guadagnano quindi più di Obama e della Merkel?
Se fate mente locale nella “manovra” per risanare il Bilancio statale, di queste situazioni non se ne parla neppure; e non si dice niente – o comunque pochissimo – sui guadagni degli altri politici che sguazzano tutti (quando dico tutti intendo proprio tutti) in un metallo pregiato e molto prezioso e non si capisce come nessuno ancora glielo abbia spiegato e soprattutto non gli abbia consigliato di auto-ridursi queste vergognose competenze, prima che arrivi qualcuno con un fucile carico, il quale prima spiega il perché e poi fa giustizia sommaria; non amo la violenza ma ho paura che in questa dannata situazione ci troveremo anche a questo!
Ma dato che tutta l’Europa (o quasi) usa l’euro come moneta di riferimento, è bene ogni tanto dare un’occhiata a quello che avviene ai nostri vicini: sapevate che molti politici ed economisti dell’area dell’euro sono ancora scandalizzati per la leggerezza con cui ci siamo assunti la copertura del debito della Grecia, paese che, nonostante tutto e tutti, continua a pagare le pensioni a tutti coloro che abbiano compiuto 52 anni.
Però, se avete letto bene il titolo di questo mio post è “c’è politica e politica”, intendendo che esistono – come in tutti i campi della vita – le consorterie dei ladroni, ma anche quelle degli onesti, poche ma ci sono.
Ed a queste ultime apparteneva un signore, mio concittadino, dal nome di Giovanni Spadolini, deceduto 17 anni fa. Proprio domani, 4 agosto, ci sarà la solenne commemorazione di questo personaggio che proviene dalla società civile – è stato professore presso la facoltà fiorentina di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, e solo dopo una lunga parentesi giornalistica è approdato alla politica, con lo spirito di compiere con passione e alto senso di responsabilità, il proprio “dovere”.
Potremmo risolvere la pratica limitandoci a dire che era “diverso da tutti”, ma non basterebbe e allora dobbiamo ricordarlo, sia pure con poche righe, in cui cercare di rendere la sua figura “a tutto tondo”; a detta di molti commentatori politici, la qualità maggiore di Spadolini era l’onestà e questa caratteristica fu avvertita quando ebbe inizio la crisi dei partiti e si creò il solco profondo tra la gente comune ed il “palazzo”.
Per quest’ultimo, chiaro “emblema” di tutte le istituzioni del Paese, il professore, come veniva spesso chiamato, chiedeva di eseguire una grande operazione: trasformarlo in una “casa di vetro” dove chiunque aveva il diritto di guardare dentro e controllare come veniva gestito il denaro pubblico, cioè quello di tutti noi; non lo hanno ascoltato.
Perché quello che la gente cerca – in fondo a tutte le chiacchiere – è quell’”odore di bucato” – come lo battezzo Montanelli – che Spadolini lasciava dietro di se, sia nella vita politica ed istituzionale, che in quella privata.
Ed a testimonianza della sua “semplicità e pulizia”, sulla lastra della sua tomba è scritto semplicemente “un italiano”, mutuando la piccola frase dalla firma che usava Giuseppe Mazzini, personaggio storico-politico che egli tanto ammirava.

This page is powered by Blogger. Isn't yours?