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martedì, agosto 09, 2011

INCONTRARE L'ALTRO 

Volenti o nolenti, siamo costretti a “incontrare l’altro”, intendendo con questo che gli arrivi dei disperati – che stanno peggio di noi – continuano ininterrotti e continuerà ancora chissà per quanto; purtroppo, l’isola di Lampedusa funziona da “portaerei” avanzata nel Mediterraneo e quindi il primo attracco è nella sfortunata isola siciliana.
L’ultima vicenda al limite della disumanità è quella dei 25 clandestini che facevano parte di un barcone pieno zeppo di disperati; peccato che questi 25, per carenza di spazio in altro posto del natante, siano stati rinchiusi nella pancia venefica del barcone insieme ai motori e quindi la loro morte per asfissia è stata “naturale” e malefica.
Molti di noi imprecano contro questi “intrusi” che vengono a cercare un tozzo di pane e ci disturbano con il colore della loro pelle e con il loro idioma incomprensibile: sono “diversi” e in quanto tali fanno paura al cittadino “normale”; altri tra noi invocano misure che stabilizzino la vita di questa gente all’interno del loro Paese e che vanifichi queste fughe sconsiderate in quanto “un tozzo di pane” ce l’abbiano anche a casa loro.
Ma questa è una tragica menzogna perché ormai tutti noi sappiamo benissimo che i tanti piani per risolvere il problema della fame in questi Paesi disgraziati sono tutti miseramente falliti: si pensi che dopo tanti anni di aiuti alla miseria, dopo tanti “piani” per risolvere il problema della carenza di cibo e di acqua, ad oggi 854/milioni di persone non hanno ancora cibo a sufficienza e questo numero, anziché diminuire con il tempo, tende ad aumentare.
Si pensi che la già citata Isola di Lampedusa in questi ultimi giorni ha raccolto la bellezza di 1.400 persone (libici, algerini, marocchini, sudanesi, eritrei, ecc.) e altri arriveranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane: il tutto fin quando regge il mare e c’è calma per una navigazione accettabile.
Se non vado errato, la famigerata “globalizzazione” annunciava una strategia planetaria che non doveva riguardare soltanto i Paesi economicamente forti ma anche tutti “gli altri”; invece, i Paesi con le economie che pilotano il Mondo sono tutti assisi ad un grande tavolo e banchettano allegramente (crisi a parte), mentre “gli altri” si giocano la vita in base agli “avvisi per i naviganti”.
A proposito di Lampedusa e di globalizzazione: sapete che la Cina, dopo avere acquisito il 40% del Debito USA e il 30% di quello spagnolo, si sta spostando sulla nuda terra, cioè è ingolosita dal “land grabbing” (arraffare la terra”) con cui acquista in Africa, da governi corrotti o corruttibili, milioni di ettari di terreno, svenduto e quindi dopo avere reso impossibile il presente, si rende impossibile anche il futuro di queste disgraziate Nazioni
Insomma, un sacco di Paesi del Terzo Mondo, inguaiati da gestioni disinvolte e criminali, si sono trovati sull’orlo della bancarotta; per evitarla hanno svenduto l’unica mercanzia che avevano a disposizione (il petrolio se l’era già beccato l’occidente) e cioè la terra, trovando nei mandarini del terzo millennio degli acquirenti ricchissimi e apparentemente generosi, ma sicuramente senza scrupoli.
Adesso quindi, i popoli del terzo Mondo, oltre alla carenza di cibo, avranno anche la mancanza di terra per coltivare le poche cose che riescono a far crescere in quelle lande desolate; sulla loro terra ci trovano i cinesi che hanno portato le loro colture con lo scopo, ovvio, di riportare in patria i raccolti.
E a loro resta solo il miraggio di Lampedusa, autentica zattera dell’Europa, il cui raggiungimento rappresenta l’unico sogno di questi disperati.

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