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giovedì, agosto 11, 2011

I DISORDINI IN INGHILTERRA 

Tottenham, Birmingham, Liverpool, Manchester e poi Londra con i quartieri di Clapham e Pelham, grandi quanto una città italiana capoluogo di Regione; questi i teatri dove sono iniziati e dove di stanno ancora svolgendo i tragici saccheggi e le immani devastazioni di negozi e supermercati.
Il tutto è iniziato con l’uccisione da parte della Polizia di un giovane di colore, accusato di avere aperto il fuoco contro gli agenti; gli amici, i parenti e altre persone che hanno cominciato la protesta iniziale, non hanno mai creduto alla versione della Polizia e da lì sono cominciati gli scontri; solo dopo, molto dopo, direi fuori tempo massimo, la Polizia ha dovuto ammettere che la versione iniziale era menzognera e che il giovane non aveva sparato contro le Forze dell’Ordine; anzi, a suffragare le male lingue, il foro di proiettile mostrato in una macchina della Polizia è risultato, ad un esame più attento, essere stato provocato da un’arma in dotazione agli agenti.
Ma al momento la motivazione iniziale quasi più nessuno la ricorda ed è stata superata da altri motivi che stanno spingendo migliaia di giovani nelle strade a distruggere tutto quello che si trovano di fronte, a rubare ferocemente nei santuari del consumismo ed a incendiare i magazzini dei beni di lusso; le immagini televisive ci mostrano giovani bendati che escono dai Supermercati con carrelli pieni di generi alimentari che vengono trasportati verso le loro abitazioni. La sommossa quindi ha perduto qualunque “logica” ed è arrivata ad essere una ribellione contro tutto e tutti, inscenata dalla cosiddetta ”bleak generation” (letteralmente: generazione desolata) e composta da quei ventenni che non riescono ad intravedere un futuro per loro e pei i loro coetanei.
Si tratta di una generazione di giovani senza lavoro, senza istruzione, senza speranze e conseguentemente, senza futuro.; un ex sindaco, il celebre Ken Livingstone, detto Ken il rosso, ha così commentato i tremendi eventi che si stanno susseguendo in Inghilterra: “sono stato a Tottenham cinque giorni prima della rivolta ed ho ascoltato la rabbia disperata di quei giovani; questa è la prima generazione in 100 anni che ha forti dubbi sul suo futuro e lo vede in modo desolato, cupo”.
Per fortuna, ai tanti saccheggi ed alle numerose devastazioni, fa da contraltare il numero per fortuna basso dei morti: uno solo, un giovane di 26 anni, deceduto per un colpo d’arma da fuoco che la Polizia assegna ad un “inseguimento tra bande”.
Insomma, ancora cortei di protesta, ancora incendi, ancora devastazioni; pensate che il Premier, in vacanza in Italia, precisamente in Toscana, è dovuto rientrare precipitosamente in patria; come prime dichiarazioni non si è discostato dall’ufficialità, sottacendo il problema dei giovani e indicando “criminali comuni” per le azioni violente che sono state messe in atto e che ancora non si sono placate.
Ma torniamo ai giovani senza speranza; forse non sanno che in Italia esiste una ulteriore “speranza” per fare carriera; si tratta di partecipare a qualche reality e diventare subito dopo ospite fisso in alcuni programmi TV.
Come fare? Semplice, basta “comportarsi male”, vendere le partite di calcio, somministrare sonnifero ai compagni di squadra e diventare così “famoso”, in negativo, ma sempre famoso; è il caso del calciatore Paoloni, autore di reati anche “penali”, squalificato dalla Federazione, il quale si è visto proporre da una grande rete televisiva la partecipazione a un reality e di fare “l’ospite fisso” in alcune trasmissioni.
Gli inglesi non sanno queste cose, ma se vengono a conoscerle, smettono la protesta e cercano di essere ingaggiati in TV per fare il ruolo del “cattivo”; chiaro??

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