lunedì, agosto 29, 2011
ARRIVEDERCI A PRESTISSIMO
Dal 31 agosto al 10 settembre, sarò impegnato a Venezia per la 68° edizione della “Mostra del Cinema”. Sono 15 anni che seguo questa manifestazione, ma sono emozionato come la prima volta! Riprenderò i miei post al rientro in sede!
22 pellicole gareggeranno per il Leone d’oro e tra queste tre sono italiane: “Quando la notte” di Cristina Comencini, “Terraferma” di Emanuele Crialese e “L’ultimo terrestre”, opera prima di un simpatico pisano, il fumettista Gian Alfonso Pacinotti; se la vedranno con altri 19 film tra i quali è prematuro fare pronostici ma non guasta citare alcuni registi di chiara fama: dal canadese David Cronenberg all’americano Abel Ferrara, premiato al recente Festival di Locarno, solo per citarne due che svettano sugli altri.
Fuori concorso avremo una vera e propria scorpacciata di grandi autori (speriamo siano anche grandi film), a cominciare da Al Pacino che presenterà sia come autore che come attore “Wilde Salome”, per proseguire con Ermanno Olmi che porterà a Venezia il suo “Il villaggio di cartone” e concludere questa sommaria elencazione con il film dell’americano Steven Soderberg “Contagion” che vanta una nutrita presenza di grossi divi (Matt Damon,. Kate Winslet, Jude Law e Gwyneth Paltrow.
Altri due grossi nomi porteranno al Lido le loro pellicole “fuori concorso”: Madonna, con “W.E.” e Roman Polanski con “Carnage”, interpretato da Jodie Foster e Kate Winslet ; le voci di corridoio danno presente sul red carpet veneziano la rockstar, mentre Polanski non potrà esserci a causa dei suoi guai giudiziari.
La prima serata della Mostra sarà senz’altro un evento da ricordare: verrà proiettato “Le idi di Marzo” di e con George Clooney, il quale ci ha abituati a non sottovalutarlo, relegandolo soltanto tra i belli, ma stando bene attenti al talento che ha già mostrato, ad esempio con “Good night and good look”; all’importanza “cinematografica”, dobbiamo aggiungere che sarà una delle primissime uscite pubbliche “senza la Canalis” e quindi tutti si chiederanno se il posto dell’italiana è già stato occupato e da chi, oppure se è ancora vacante e in quest’ultimo caso le ragazzine (ma anche le signore) non lesineranno gli urletti.
Tra i film fuori concorso, spiccano – almeno in fase di partenza – il documentario di Alessandro Paris e Sibille Rigetti su Vasco Rossi dal titolo “Questa storia qua”, in cui il grande Vasco ha accettato di raccontarsi e questa potrebbe essere definita una sua autobiografia filmica; l’altro lungometraggio fortemente interessante è quello di Pietro Marcello su Marco Bellocchio che quest’anno riceverà il Leone d’oro alla carriera; due parole su questo grande autore italiano: è nato nel 1939 e cinematograficamente è esploso nel 1965 con “I pugni in tasca” e poco dopo con “Nel nome del padre”, “Sbatti il mostro in prima pagina” e “la Cina è vicina”; non è la sede per fare una analisi delle tematiche del regista, ma sicuramente nei primi anni di attività ebbe a cuore le tematiche giovanili in controluce con la famiglia e successivamente si è impegnato
sulla società e in particolare sul suo rapporto con religione e famiglia.
Bellocchio, comunque, è tutt’altro che “in pensione” e sta girando proprio in questi giorni un nuovo film che uscirà presto, dal titolo provvisorio de “La Monaca di Bobbio”: la voglia e l’entusiasmo sono quelli di una volta!!
La Giuria sarà presieduta dall’americano Darren Aronofski, un regista poco più che quarantenne, già vincitore del Leone d’Oro nel 2008 con “The wrestler”; sarà coadiuvato da Eija-Liisa Athila, David Byrne, Todd Haynes, Mario Martone, Alba Rohrwacher, André Téchiné : speriamo facciano un onesto e buon lavoro!!
22 pellicole gareggeranno per il Leone d’oro e tra queste tre sono italiane: “Quando la notte” di Cristina Comencini, “Terraferma” di Emanuele Crialese e “L’ultimo terrestre”, opera prima di un simpatico pisano, il fumettista Gian Alfonso Pacinotti; se la vedranno con altri 19 film tra i quali è prematuro fare pronostici ma non guasta citare alcuni registi di chiara fama: dal canadese David Cronenberg all’americano Abel Ferrara, premiato al recente Festival di Locarno, solo per citarne due che svettano sugli altri.
Fuori concorso avremo una vera e propria scorpacciata di grandi autori (speriamo siano anche grandi film), a cominciare da Al Pacino che presenterà sia come autore che come attore “Wilde Salome”, per proseguire con Ermanno Olmi che porterà a Venezia il suo “Il villaggio di cartone” e concludere questa sommaria elencazione con il film dell’americano Steven Soderberg “Contagion” che vanta una nutrita presenza di grossi divi (Matt Damon,. Kate Winslet, Jude Law e Gwyneth Paltrow.
Altri due grossi nomi porteranno al Lido le loro pellicole “fuori concorso”: Madonna, con “W.E.” e Roman Polanski con “Carnage”, interpretato da Jodie Foster e Kate Winslet ; le voci di corridoio danno presente sul red carpet veneziano la rockstar, mentre Polanski non potrà esserci a causa dei suoi guai giudiziari.
La prima serata della Mostra sarà senz’altro un evento da ricordare: verrà proiettato “Le idi di Marzo” di e con George Clooney, il quale ci ha abituati a non sottovalutarlo, relegandolo soltanto tra i belli, ma stando bene attenti al talento che ha già mostrato, ad esempio con “Good night and good look”; all’importanza “cinematografica”, dobbiamo aggiungere che sarà una delle primissime uscite pubbliche “senza la Canalis” e quindi tutti si chiederanno se il posto dell’italiana è già stato occupato e da chi, oppure se è ancora vacante e in quest’ultimo caso le ragazzine (ma anche le signore) non lesineranno gli urletti.
Tra i film fuori concorso, spiccano – almeno in fase di partenza – il documentario di Alessandro Paris e Sibille Rigetti su Vasco Rossi dal titolo “Questa storia qua”, in cui il grande Vasco ha accettato di raccontarsi e questa potrebbe essere definita una sua autobiografia filmica; l’altro lungometraggio fortemente interessante è quello di Pietro Marcello su Marco Bellocchio che quest’anno riceverà il Leone d’oro alla carriera; due parole su questo grande autore italiano: è nato nel 1939 e cinematograficamente è esploso nel 1965 con “I pugni in tasca” e poco dopo con “Nel nome del padre”, “Sbatti il mostro in prima pagina” e “la Cina è vicina”; non è la sede per fare una analisi delle tematiche del regista, ma sicuramente nei primi anni di attività ebbe a cuore le tematiche giovanili in controluce con la famiglia e successivamente si è impegnato
sulla società e in particolare sul suo rapporto con religione e famiglia.
Bellocchio, comunque, è tutt’altro che “in pensione” e sta girando proprio in questi giorni un nuovo film che uscirà presto, dal titolo provvisorio de “La Monaca di Bobbio”: la voglia e l’entusiasmo sono quelli di una volta!!
La Giuria sarà presieduta dall’americano Darren Aronofski, un regista poco più che quarantenne, già vincitore del Leone d’Oro nel 2008 con “The wrestler”; sarà coadiuvato da Eija-Liisa Athila, David Byrne, Todd Haynes, Mario Martone, Alba Rohrwacher, André Téchiné : speriamo facciano un onesto e buon lavoro!!