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venerdì, luglio 08, 2011

ANCORA SULLA VITA "LOW COST" 

Nel mio ultimo post, pubblicato ieri l’altro, ho parlato di un libro che sviluppa alcuni concetti sul tipo di vita “low cost”, cioè, quei modi di fare che ci permetterebbero di risparmiare, pur senza privarsi del necessario”; ebbene, in quel mio articolo citavo l’happy hour, la spesa al supermercato, il funerale e adesso c’è da fare un’aggiunta e parlare di un matrimonio “low cost”, celebrato in un paese alle porte di Pisa.
Dunque, vediamo come si è svolto: cominciamo dai vestiti e scopriamo che la sposa ha noleggiato con 20 euro un abito apposta per l’evento e lo stesso ha fatto il coniuge; agli invitati è stato detto di non acquistare abiti o scarpe per l’occasione, ma usare vestiti e calzature già in loro possesso oppure approvvigionarsi eventualmente soltanto a negozi “vintage”.
Agli stessi invitati è stato chiesto di non usare le loro macchine per raggiungere il luogo della cerimonia e successivamente la struttura per il rinfresco, ma utilizzare un autobus appositamente noleggiato nel quale ci stanno gli sposi, i parenti e gli invitati tutti.
Ma questo stile di vita – definito “low cost” - ha anche un aspetto ecologico che non è trascurabile e che la giovane coppia ha seguito pedissequamente: pensate, anche il tradizionale bouquet è realizzato con bottoni e non con i fiori che poi vengono sprecati e l’intero catering è stato studiato per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Per concludere: le fedi ci sono oppure si usano altri simboli? No, state tranquilli, ci sono ma per la loro realizzazione è stato usato “oro riciclato”; più di così!! Inoltre, il tradizionale “lancio del riso” verso la coppia degli sposi, è stato sostituito da un lancio di mangime per uccelli, in modo che questi ultimi si sentano anch’essi invitati alle nozze ed alle successive libagioni!!
A noi ci resta solo di fare i migliori auguri alla coppia “risparmiosa ed ecologica”, per una vita lunga e felice; però – e questo non turbi l’atmosfera che ho creati fin qui – dobbiamo dire loro e ribadire a tutti noi che, da ricerche di noti psicoterapisti, per l’amore non tira un’aria molto tranquilla.
Paolo Franchini, docente, psicoterapeuta e direttore scientifico del “Festival della psicologia”, afferma che “l’innamoramento è una esperienza limitata nel tempo, che dura massimo un anno, ed è caratterizzata da una buona dose di infantilismo che porta a idealizzare tutto dell’altra persona”.
Se vogliamo crescere ed evolverci, dobbiamo fare i conti con questa problematica, altrimenti – come direbbe Freud – l’amore rimare “niente più di un misto di pulsioni che ci trascinano verso un abisso”. E in fondo a questo abisso c’è il rischio di cadere preda di passione, dolore, gelosia e rabbia, fino a quando il tutto degenera in gesti estremi commessi “nel nome dell’amore”.
A questo proposito, dobbiamo notare che il “delitto passionale” è al primo posto con il 23,9% tra i moventi che hanno dato luogo a omicidi; ovviamente tutto questo ha ben poco a che fare con l’AMORE, quello vero, quello che fa star bene e, infine, quello che seppure ben nascosto, ESISTE e vale la pena ricercarlo senza posa.
L’innamoramento – ribadisce Paolo Franchini – ci fa superare l’aspetto puramente sessuale del rapporto uomo-donna che troppe volte è ridotto ad una spasmodica ricerca di nuovi piaceri; e basta!! E non dimentichiamo che il piacere – da solo – lascia sempre insoddisfatti, almeno parzialmente, perché essendo indefinito lascia comunque la sensazione che avrebbe potuto essere “meglio”!! Chiaro il concetto??

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