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domenica, giugno 26, 2011

E LA SITUAZIONE IN LIBIA?? 

Mi sembra che i mezzi di comunicazione stiano mettendo – un po’ alla volta – una sorta di sordina alla vicenda libica; del resto non hanno tutti i torti, dato che le cose stanno andando avanti senza grossi sviluppi: i militari occidentali, coloro che si sono auto-nominati poliziotti del Mondo, continuano a bombardare il bunker dove sarebbe nascosto Gheddafi e il più delle volte colpiscono obiettivi civili provocando più morti delle forze governative.
Per la verità la vicenda libica è venuta fuori domenica scorsa al famoso raduno di Pontida della Lega, in quanto Bossi ha chiesto esplicitamente all’”alleato” Berlusconi di fare i passi necessari per ritirare le forze dalla Libia, risparmiando così un bel po’ di quattrini che potrebbero essere utilizzati diversamente; ma anche venendo incontro ai desideri – nascosti o meno – degli italiani: i sondaggi dicono che ci dividiamo in due categorie, quelli che sono contrari alla guerra contro il colonnello e lo dicono e quelli che sono altrettanto contrari ma non lo dicono!!
Già, perché una delle cose che non viene detto è che la “guerra” contro la Libia costa tanti soldi ai Paesi che vi sono impegnati; non a caso il Parlamento americano sta puntando i piedi contro le decisioni di Obama di aumentare la pressione contro Gheddafi; voglio sperare che questi “impavidi eroi” non pretendano anche i nastrini e le medaglie appuntate sul petto come si faceva una volta nei confronti di coloro che, “sprezzanti del pericolo”, offrivano il proprio petto al fuoco nemico.
Infatti, se non si guastano gli aerei oppure si inceppa un qualche marchingegno, non vedo alcun pericolo in questa attività bellica mascherata da “missione di pace”, dove i tanti soldati che vanno a “pacificare il mondo” si beccano anche tanti soldi che – eroismi a parte – fanno sempre comodo.
Una volta almeno c’erano “i pacifisti”, armati della nota bandiera a strisce che protestavano contro qualsiasi conflitto armato venisse definito “guerra”; ma siccome sono scomparse le “guerre”, soppiantate dalle missioni dio pace, sono spariti anche i pacifisti nonché le rispettabili crisi di coscienza di coloro che rifiutava di indossare l’uniforme e impugnare un’arma.
E così nessuno – escluso Bossi, ma questi non per motivi umanitari - sembra turbato dal “tiro a piccione” che gli aerei del mondo occidentale compiono nei confronti del rais, il quale sta diventando – agli occhi della sua gente – un epico eroe che combatte da solo contro tutti. Ma questo sarebbe niente, se non si assommasse alla tragica sorte dei civili libici che subiscono immancabilmente il solito “fuoco amico”, cioè gli errori di mira delle artiglierie iper-tecnologiche occidentali.
Possibile che nessuno si chieda perché tanto accanimento contro Gheddafi, mentre altri dittatori vicini di casa del rais, sono lasciati liberi di accoppare gli oppositori? Quale sarebbe l’elemento che discrimina Gheddafi rispetto agli altri dittatori, tanto per non far nomi ad Ahmadinejad e ad Assad?
Indubbiamente la presenza del petrolio (Libia) e della probabile atomica (Iran), rappresenta un elemento dissuasivo o incentivante a secondo di come si guarda il problema, ma in entrambi i casi mi sembra chiarissimo che la gente “sottomessa” è un falso scopo, messo davanti per coprire interessi inconfessabili.
Possibile che tutti tacciano e lascino il pallino nelle mani di Bossi il quale sa giocare assai bene e quindi reclama la fine delle “missione di pace”, facendo così una bella figura nei confronti di tutti?

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