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giovedì, maggio 05, 2011

BLAIR E SARKOZY: CHI SE LA CAVA MEGLIO? 

Mi rendo conto che appaiare i due “condottieri” europei non è una cosa corretta, in quanto il primo (Tony Blair) è uscito di scena, mentre il secondo (Nicolas Sarkozy) è saldamente in sella anche se ha qualche problema per la prossima tornata elettorale.
Dunque torniamo ai nostri eroi: il bravo Blair non è stato invitato alle recenti nozze del nipote della Regina in quanto quest’ultima – al momento della stesura delle lista – si è ricordata che l’ex premier e la di lui moglie erano decisamente pro-Diana e contro Elisabetta; peraltro, alcune recenti rivelazioni giornalistiche affermano con dovizia di particolari che in occasione della guerra contro l’Iraq, Blair si era mosso unicamente per il petrolio, non trincerandosi neppure dietro alla ricerca delle armi di distruzione di massa; molti lo dicevano da tempo, ma adesso ci sono le prove: cinque mesi prima del conflitto, le società petrolifere britanniche – sotto la supervisione di Blair – si spartivano i diritti di estrazione con i petrolieri di Bush. Questo non è andato giù alla Regina!
Diciamo subito che se Balir non fosse “britannico”, rischierebbe l’incriminazione al Tribunale dell’Aja, invece nessuna accusa è stata al momento mossa nei riguardi dell’ex statista inglese il quale continua imperterrito nel suo nuovo “mestiere”: fare conferenze in giro per il Mondo alla modica cifra di 7/mila euro al minuto di compenso (più le spese ovviamente) e in queste performance assicura il suo pubblico9 di avere fatto la guerra a Saddam solo “per la libertà e la democrazia”; e tutti ci credono o almeno fanno finta di crederci!!
Sarkozy invece è in piena preparazione della campagna elettorale per le prossime elezioni e si trova a leggere delle cifre inquietanti per quanto lo riguardano: se le urne si aprissero adesso, il bravo Nicolas non verrebbe eletto.
Lo staff del Presidente è corso ai ripari e, guarda caso, mentre i suoi collaboratori cercano qualcosa che possa modificare la situazione, comincia a uscire la notizia – non confermata ufficialmente - che la moglie, Carla Bruni, sarebbe finalmente incinta.
Potrebbe essere la mossa vincente, perché il pubblico – specie quello femminile – è molto sensibile a questi eventi e quindi sarebbe disposto a guardare il Presidente con un occhio “nuovo”, meno “cattivo” di quello che attualmente sembrano avere i suoi elettori; questo mutamento sembra essere dovuto al fatto che Sarkozy, alla non più verdissima età di 56 anni e con già tre figli (Pierre di 26 anni, Jean di 25 e Louis di 14) si mette di nuovo in gioco e diventa padre, con la terza donna della sua vita.
E qui entra in gioco la nostra Carla Bruni, 43 vanni, con già un figlio di 10 anni, Aurelien, avuto con il filosofo Raphael Enthoven, che è stata vista in atteggiamenti e con forme tipiche della puerpera. Se i conti fatti dalla stampa scandalistica sono corretti, il lieto evento dovrebbe avvenire entro l’anno, cioè in piena campagna elettorale per l’Eliseo e quindi rappresenterebbe l’atout per il successo di Sarkozy.
Questo appoggiare la propria campagna elettorale ad eventi estranei alla vicenda politica, ci dice che ormai la gente sceglie non più solo in base alle doti del candidato ma anche da fattori assolutamente estranei alla persona; del resto, siamo in piena civiltà dell’immagine e questa ha generato il fenomeno della “massificazione”, la cui definizione è proprio molto simile a quello che ho detto sopra: “mutuare i criteri di scelta da fattori estrinseci alla cosa da scegliere anziché da fattori intrinseci”.
Quindi abbiamo la conferma: la massificazione è ormai entrata in tutta la nostra vita!
Obama sta usando l’uccisione di Bin Laden per salire nei sondaggi; ma questa è un’altra storia della quale parlerò tra un paio di giorni.

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